1. Mimmo Lucano condannato a 13 anni
L’ex sindaco di Riace, Domenico “Mimmo” Lucano, è stato condannato a 13 anni di carcere in primo grado, “una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali” come hanno affermato i suoi legali, gli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Daqua.
La condanna rappresenta il doppio rispetto a quanto chiesto – 7 anni e 11 mesi di carcere – dal PM Michele Permunian e dal Procuratore Luigi D’Alessio, a seguito della vicenda giudiziaria – per cui le accuse erano già state dichiarate “incosistenti” dal Tribunale di Riesame di Reggio Calabria e dalla Corte di Cassazione – che ha visto come protagonista lo stesso Lucano e i presunti illeciti del sistema di accoglienza da lui realizzato a Riace.
La sentenza ha scosso giornalisti, politici e attivisti poiché da sindaco Lucano era riuscito a creare un sistema unico d’inclusione sociale ed economica delle persone straniere conosciuto come “modello Riace”. Un modello che prevede “che ai richiedenti asilo siano lasciate le case abbandonate e recuperate del vecchio abitato e che i soldi dei progetti di accoglienza erogati al comune dal governo siano usati per borse lavoro e per attività commerciali gestite dagli stessi richiedenti asilo insieme ai locali”.
In quasi tutta Italia sono stati organizzati presidi e cortei in solidarietà con Mimmo Lucano e i suoi avvocati hanno affermato che impugneranno la sentenza.
Roma per #mimmolucano pic.twitter.com/BjIauKnqxY
— Eleonora Camilli (@EleonoraCamilli) October 4, 2021
2. 3 ottobre, Lampedusa ricorda la strage del 2013
#3ottobre Giornata della memoria e dell’accoglienza. Non ci stancheremo mai di ricordare oltre 22 mila persone morte in mare, non ci stancheremo mai di chiedere corridoi umanitari e un sistema efficace di soccorso e salvataggio in mare. #siamosullastessabarca @TarekeBrhane pic.twitter.com/K2H9gVI2Bd
— Comitato 3 ottobre (@C3ottobre) October 3, 2021
Il #3ottobre chiediamo solo una cosa: che si smetta di morire in mare, che diventi la priorità per tutti quella di salvare vite umane.#siamosullastessabarca pic.twitter.com/vBfUuxJhQY
— Comitato 3 ottobre (@C3ottobre) October 3, 2021
3. Incendio nel ghetto dei braccianti di Campobello: una vittima
Si chiamava Omar Baldeh la vittima di un incendio scoppiato nel ghetto dell’ex fabbrica Calcestruzzi Selinunte nel territorio tra Castelvetrano e Campobello di Mazara, in cui alloggiano 300 braccianti stranieri che lavorano come raccoglitori di olive.
Distrutto l'ex ghetto a Campobello di Mazara dove vivevano 300 persone #migranti. I braccianti lavorano nella raccolta delle olive e hanno perso tutto. #Contadinazioni e Fuori Mercato hanno lanciato una raccolta fondi in loro sostegno https://t.co/UaHftGoUes pic.twitter.com/SRO85LfbKS
— Altreconomia (@altreconomia) October 2, 2021
𝗜 𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗮 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼𝗯𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝘇𝗮𝗿𝗮
Le richieste dei lavoratori in questa ricostruzione dei fatti curata da Casa del mutuo soccorso, Contadinazioni-Fuori Mercato👉 https://t.co/dSnbz1DTjK#campobello #braccianti pic.twitter.com/RVlDVlo0Iq
— Melting Pot Europa (@MeltingPotEU) October 4, 2021
4. Proteste dei migranti a Malta: trattamenti disumani
A Malta, la comunità di migranti si è riunita a La Valletta in protesta contro quello che definiscono “trattamento disumano” da parte delle autorità locali e degli enti pubblici.
Changes in specific residence policy were creating a “huge pool of exploitable labour”, JRS director Katrine Camilleri told Times of Malta.https://t.co/DrpNVb1v4O
— Jesuit Refugee Service Malta (@JRSMalta) October 5, 2021
5. Ancora violenze contro i migranti in Libia
#Libya New evidence of harrowing violations, including violence & abuses against #refugees & #migrants trapped in Al-Mabani detention center. These are the DCIM officers & militia supported + trained + legitimised by the EU to reduce migration to the continent. pic.twitter.com/0SryBl7QPV
— Sara Creta (@saracreta) October 3, 2021
6. Abusi nei Cpr, a Bari irregolarità e precarietà dei servizi di base
Frode nell’esecuzione del contratto di affidamento, in particolare, del servizio di assistenza sanitaria, violazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro per la mancata esecuzione delle visite mediche di primo ingresso. Queste sono le conclusioni delle indagini preliminari sulla cooperativa che gestisce il Cpr di Bari. Le indagini hanno inoltre evidenziato precarietà dei servizi essenziali di base e irregolarità nei contratti di appalto per la gestione del CPR di Bari.
Foto via Abolish Frontex/Twitter.