1. Il sistema del caporalato e le donne: le più sfruttate tra gli sfruttati
Nel nostro paese si contano circa 450 mila lavoratori sfruttati dal sistema del caporalato, che vivono in condizioni di grave vulnerabilità sociale, costretti ad accettare logiche disumane di prevaricazione.
Ma sono soprattutto le donne a subire maggiormente i soprusi. Come emerge in una recente indagine sullo sfruttamento delle braccianti agricole nel sud pontino, per cui la condizione di grave sofferenza e sfruttamento lavorativo è spesso aggravata dalla violenza sessuale. Come denuncia l’associazione Tempi Moderni con il progetto ‘Dignità-Joban Singh’, le denunce delle lavoratrici immigrate rappresentano il 60% in meno rispetto ai connazionali uomini. Sintomo di un sistema patriarcale che scoraggia le donne a sporgere denuncia.
Lo racconta in questo approfondimento di Valigia blu, Angela Falconieri.
“Denunciare è un affare da uomini”. Lo sfruttamento e gli abusi sulle donne nelle campagne dell’Agro Pontino | @falconieriang https://t.co/g2aZ5NnTXg via @valigiablu
— Valigia Blu (@valigiablu) February 4, 2022
2. Centri d’Italia e la mappatura dell’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati
Si chiama Centri d’Italia, mappe dell’accoglienza, la nuova piattaforma web realizzata da Openpolis e ActionAid. Si tratta di una mappatura dettagliata – attraverso un sito web facilmente utilizzabile e liberamente accessibile – di tutti i centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo del paese.
“Centri d’Italia rappresenta una tappa fondamentale nel percorso che abbiamo avviato insieme ad ActionAid anni fa, e che si pone l’obiettivo di fornire elementi necessari alla valutazione delle politiche pubbliche sull’accoglienza, e di conseguenza al miglioramento delle condizioni di vita delle persone ospitate. Un cammino fatto di dati, analisi e riflessioni che, in ultima istanza, vuole porre l’attenzione sul tema dell’inclusione sociale, a vantaggio dell’intera comunità”, viene spiegato su Openopolis.
Da oggi è online Centri d'Italia, una nuova piattaforma realizzata insieme a @actionaiditalia, una mappatura dettagliata di tutti i centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo nel paese. Per un'analisi del fenomeno migratorio basato sui dati. https://t.co/bNauLn1tdm
— openpolis (@openpolis) February 9, 2022
3. Un nuovo disegno di legge discriminatorio potrebbe mettere a rischio la protezione delle donne rifugiate
Un clausola aggiunta dal Governo inglese – e inserita di nascosto nella legge sulla nazionalità e sui confini – potrebbe impedire alle donne in fuga da stupri, matrimoni forzati, tratta o mutilazioni genitali femminili di assicurarsi lo status di rifugiate.
Lo riporta il Guardian, secondo cui la clausola potrebbe cambiare il modo in cui viene interpretata la convenzione ONU sui rifugiati del 1951, un cambiamento che colpirebbe in modo sproporzionato le donne e le ragazze. Per la direttrice dell’organizzazione Women for Refugee Women Alphonsine Kabagabo ha dichiarato che “La legge del governo sulla nazionalità e sui confini è la più grande minaccia che abbiamo mai visto per le donne che chiedono di accedere allo status di rifugiate nel Regno Unito. Il disegno di legge è pericoloso e discriminatorio”.
Who would want to stop women fleeing rape, forced marriage, trafficking or female genital mutilation from getting refugee status? Not a rhetorical question: the answer is, this Government. https://t.co/CyIQYVvMIZ
— Jo Maugham (@JolyonMaugham) February 8, 2022
4. Oxfam: almeno 1 milione di sfollati in Yemen
Ad un anno dall’intensificarsi degli scontri per la conquista del governatorato di Marib in Yemen, la situazione umanitaria nell’area è fuori controllo e si contano almeno 1 milione di sfollati.
Lo dichiara Oxfam Italia, per cui “l’acuirsi del conflitto, dallo scorso febbraio, ha già costretto oltre 100 mila persone ad abbandonare le proprie case, per cercare scampo dagli attacchi che continuano a colpire obiettivi civili: 43 solo a gennaio, oltre un quinto degli attacchi totali nell’ultimo anno”.
Mentre continuano gli attacchi sui civili in #Yemen, di fronte al nuovo appello di #PapaFrancesco per la #pace, chiediamo alla comunità internazionale di intervenire perché si arrivi ad un immediato cessate il fuoco! Via @Avvenire_Nei https://t.co/89gItR6y52
— Oxfam Italia (@OxfamItalia) February 8, 2022
Ad oggi il governatorato di Marib conta circa 150 campi profughi, tra quelli informali e quelli ufficiali, in cui vivono quasi 2 milioni di profughi.
Oxfam ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché vengano prese misure urgenti per porre fine a tale massacro, chiedendo un immediato cessate il fuoco.
5. Il cortocircuito del green pass per i migranti senza documenti
Preoccupazione per le nuove regole che richiedono a chi accede presso tutti gli uffici pubblici di avere un green pass.
https://twitter.com/MeltingPotEU/status/1493151485953294339
Ottenuta la tessera è possibile vaccinarsi per poi ottenere il green pass, tuttavia come sottolinea Gianfranco Schiavone – coordinatore in tema di asilo per l’Asgi – alcuni uffici pubblici che registrano persone per STP potrebbero iniziare ad applicare la regola secondo cui è necessario in primo luogo un green pass per entrare in ufficio, spingendo così i migranti privi di documenti in un circolo vizioso.
https://twitter.com/PICUM_post/status/1491329681215598592
6. Il sistema UE divide i migranti afghani in maniera “classista”
A questi afghani di “serie B” spetta una sorte diversa: la maggior parte di loro viaggia attraverso l’Asia fino alla Turchia e arriva in Grecia, spesso subendo le violenze dei trafficanti. Se riescono a presentare richieste di asilo, devono aspettare anni in un limbo legale prima che le loro richieste vengano valutate.
https://twitter.com/MatinaStevis/status/1490614308396539907
7. A Bologna la Prefettura espelle migranti dai centri di accoglienza
Nei giorni scorsi alcuni di questi, ancora impegnati nello smistamento dei pacchi, hanno ricevuto un foglio d’espulsione dal centro d’accoglienza dove vivono, con richieste di risarcimento che raggiungono anche i 20mila euro. “Questi migranti”, spiega il Coordinamento, “hanno guadagnato in un anno più dell’ammontare dell’assegno sociale, ovvero più di 5900 euro, e secondo i regolamenti devono uscire dai circuiti dell’accoglienza”. Non solo, a queste persone la Prefettura ha presentato il conto dei mesi passati nel centro. E quindi oltre alla revoca dell’accoglienza, viene chiesto “il pagamento della somma equivalente ai costi sostenuti per le misure di cui hanno indebitamente usufruito”.
Un paradosso se si considera che alcuni di quei richiedenti asilo ora non lavorano più e quindi potrebbero trovarsi senza un posto dove dormire.
Richiedenti asilo espulsi dai centri di accoglienza, costretti a pagare più di 20.000 eurohttps://t.co/fpXqbor1Ut pic.twitter.com/S3e2cNrXpI
— Coordinamento Migranti Bologna (@comibo) February 9, 2022
Foto copertina via Twitter/AltrEconomia.