Previsti dalla nuova Roadmap, ossia la tabella di marcia del Ministero dell’Interno, nella fase di prima accoglienza e concepiti come grandi centri a livello regionale e/o interregionale dove fare un primo screening dei migranti che abbiano espresso la volontà di richiedere protezione. Per la realizzazione di queste nuove strutture verranno riconvertiti i centri per richiedenti asilo (CARA) e i centri di prima accoglienza (CDA). In sostanza, una sorta di centro di smistamento dove le persone dovrebbero restare per poco tempo, per realizzare le operazioni di identificazione e formalizzazione della domanda di protezione ed essere poi trasferiti nei centri di seconda accoglienza, vale a dire nelle strutture della rete SPRAR. Non essendo definito un termine massimo di permanenza, il rischio è quello che si ripresentino le stesse incertezze presenti nell’attuale sistema di accoglienza.