Da due anni, Zuwara non è più la capitale delle partenze e dei traffici dei migranti in Libia. La spiaggia dei ritrovi con le famiglie e gli amici aveva già sotto Gheddafi una reputazione oscura, e quando le barche si rovesciavano, il mare portava a riva i corpi dei migranti. Due anni fa, quando hanno trovato sulla spiaggia i 160 corpi delle vittime del grande naufragio del 27 agosto 2015, i cittadini di Zuwara hanno deciso di dire basta. Oggi, con le loro associazioni di giovani sono un esempio dei piccoli, strenui tentativi di ricostruire una società civile mentre la Libia è in mano a militari, milizie e trafficanti.
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