La pratica della detenzione di migranti e richiedenti asilo con lo scopo di gestire i flussi migratori, di ridurre il numero di stranieri irregolari presenti sul territorio e di aumentare il tasso di rimpatri è stata normalizzata in Italia nel 1998, con la Legge Turco-Napolitano. Da allora, la detenzione è utilizzata come uno degli strumenti principali finalizzati all'espulsione di persone sprovviste di regolare permesso di soggiorno. Nel 2018, l'adozione del cosiddetto Decreto Salvini ha ulteriormente esasperato questa pratica, introducendo un aumento della capienza dei centri di detenzione e del numero massimo di giorni di detenzione, nonché la sospensione della protezione umanitaria. Contrariamente a quanto ipotizzato dai governi, queste riforme si sono dimostrate inefficaci sia nelle procedure di rimpatrio che in quelle di integrazione. Ne parliamo con Jerome Phelps ex direttore esecutivo della International Detention Coalition ed ex direttore di Detention Action.
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