Il ricorso alla detenzione amministrativa è una dolorosa ineffettività dell'articolo 13 della Costituzione, laddove dispone che la libertà personale sia inviolabile e non ve ne si possa essere privati se non in casi specifici e con le dovute motivazioni. In Italia si fa largo uso di questa pratica, in particolar modo nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio e, questo, nonostante le denunce sulle condizioni di trattenimento spesso inumane e degradanti. Ora, con l'accordo con l'Albania, il governo punta ad un ulteriore salto di qualità nella limitazione della libertà personale senza reato, in una quanto meno dubbia extraterritorialità giuridica. Il 5 dicembre scorso è stato approvato un disegno di legge governativo per il quale, ieri, il Presidente della Repubblica ha autorizzato la presentazione alle Camere. Ora dovrà essere il Parlamento a ratificare questo accordo. Nel frattempo, dall'altra parte dell'Adriatico la Corte Costituzionale albanese ha sospeso per 3 mesi la procedura di ratifica.
Di tutto questo scrive Federica Borlizzi.
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