Subotica, in Serbia, è uno di quei posti in cui i migranti continuano ad arrivare ma pochi riescono a proseguire il viaggio. A nord c’è il muro della frontiera ungherese, che provano e riprovano a superare. Al di qua, fra i binari ferroviari e un misero accampamento, ad aiutarli ci sono solo volontari, che oltre a cercare di fornire loro beni essenziali, creano una rete di rapporti umani che allevia la sofferenza. Marco Marchese ha trascorso un po’ di tempo con questa piccola, eterogenea comunità di persone.
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