La possibilità concreta dei corridoi umanitari
Grazie al progetto pilota dei “corridoi umanitari” di Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Comunità di Sant’Egidio e Tavola valdese – che in tutto prevede l’arrivo di un migliaio di richiedenti asilo in due anni – sono già giunti in Italia in tutta sicurezza 93 profughi siriani. Arrivato invece stamattina a Fiumicino il secondo gruppo, composto da un centinaio di persone in condizioni di particolare vulnerabilità.
Nel frattempo Luigi Manconi, presidente della Commissione Giustizia del Senato, si auspica che l’esempio dato dalla società civile venga seguito dal governo.La preoccupante proposta degli hotspot galleggianti
Il ministro degli Interni Angelino Alfano qualche giorno fa era a Catania all’apertura della sede italiana della Task Force per l’immigrazione dell’UE – accompagnato dal commissario per l’immigrazione Avramopoulos, dal direttore dell’agenzia Frontex e da rappresentanti delle altre agenzie europee (Europol, Eurojust, EunavforMed e Easo). Alfano ha colto l’occasione non solo per confermare la volontà di trovare – dopo la Turchia – anche un accordo con la Libia, ma anche per reiterare l’intenzione di attivare quanto prima “hotspot galleggianti” sulle navi di salvataggio in modo da identificare i migranti e, soprattutto, prendere le loro impronte prima che tocchino le coste. Una proposta decisamente preoccupante dal punto di vista delle garanzie dei diritti dei richiedenti asilo e che però sta venendo presa in considerazione dalle autorità europee.
Verso #Rio2016, la fiamma olimpica fa luce sulla crisi dei rifugiati
Quelle di Rio saranno ricordate come le Olimpiadi dei rifugiati. Per la prima volta un team di profughi parteciperà alle competizioni olimpiche – tra di loro, anche la giovane nuotatrice siriana che, insieme a sua sorella, ha salvato il gommone carico di 20 persone su cui viaggiava dal naufragio – la scorsa settimana un rifugiato siriano ha portato la torcia olimpica in un campo profughi di Atene.
The Olympics stand for solidarity and peace. That's why a Syrian refugee carried the torch through a migrant camp.https://t.co/45HhOhlatl
— Channel 4 News (@Channel4News) April 27, 2016
7 inglesi su 10 sarebbero favorevoli ad accogliere più rifugiati siriani
Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere il rifiuto della Camera dei Comuni britannica all’emendamento al disegno di legge sull’immigrazione che avrebbe permesso a 3000 minori non accompagnati siriani di entrare nel Regno Unito (comunque soltanto un minuscolo passo avanti). A distanza di pochi giorni da quella controversa decisione, un nuovo sondaggio della BBC rivela che il 72% degli inglesi sarebbe invece favorevole ad accogliere più rifugiati siriani. Nel frattempo, il Guardian documenta le condizioni drammatiche dei minori non accompagnati abbandonati a se stessi nella “giungla” di Calais. Servirà tutto ciò a convincere l’Inghilterra a fare di più?
Chi sono i rifugiati che arrivano in Europa dal mare?
Quanti sono i profughi che arrivano nel nostro continente via mare? Dove approdano, da dove arrivano e, soprattutto, chi sono? Come cambiano i flussi e le rotte? Provano a spiegarlo l’infografica di Paris Match e l’approfondimento in grafici e tabelle del Washington Post.
I costi umani della Fortezza Europa negli ultimi 15 anni
Il gruppo di giornalisti dietro The Migrants Files investiga e documenta da tempo i costi umani e finanziari delle politiche immigratorie europee. Questo implica scoprire chi beneficia del traffico clandestino di essere umani e, soprattutto, contare i morti, uno per uno. Sulla base dei dati meticolosamente messi insieme da The Migrants Files, è stata creata una infografica interattiva che lascia senza fiato. Basta infatti un click per iniziare un viaggio negli ultimi quindici anni di persone morte inseguendo il sogno disperato dell’Europa.
La crisi dei rifugiati è una crisi di umanità – parola di Zygmunt Bauman
“I rifugiati sono fuori dal mondo, in questo mondo che è fondato sul concetto di sovranità nazionale e che fa della cittadinanza un presupposto per il godimento dei diritti umani“: parola del grande sociologo Zygmunt Bauman a colloquio con Brad Evans del New York Times.
Da leggere assolutamente (e magari accompagnare con l‘editoriale di Bauman con cui lanciammo Open Migration qualche mese fa).La brutta legge sull’immigrazione dell’Austria (e la critica del Segretario dell’ONU)
In Austria tira una gran brutta aria: a pochi giorni di distanza dal trionfo dell’estrema destra al primo turno delle elezioni presidenziali, il parlamento austriaco ha approvato (in prima lettura, ma la seconda dovrebbe essere una mera formalità) una nuova, pessima legge in materia di immigrazione, che disciplina la possibilità di respingimenti indiscriminati alle frontiere (come in Ungheria) e – anche per chi dovesse riuscire ad entrare e farsi riconoscere protezione – limita severamente il diritto d’asilo. Tra le tante critiche, persino quella del Segretario Generale delle Nazioni Unite: Ban Ki-moon ha infatti preso esplicitamente e duramente posizione contro le pessime politiche dei paesi europei in materia di richiedenti asilo… proprio in un discorso al Parlamento austriaco.
“Noi non torniamo indietro”: cronache da Ventimiglia
Prima di Idomeni e Calais c’è stata Ventimiglia. A distanza di un anno, nella città ligure la situazione non è ancora affatto migliorata, anzi, si può dire che tutto sia rimasto uguale a prima. Vice News Italia ha documentato il limbo dei migranti che vorrebbero attraversare il confine con la Francia (e che si rifiutano di tornare indietro), e le tensioni tra attivisti No Borders e polizia.
Un messaggio da Idomeni
La rabbia e la frustrazione delle migliaia di persone bloccate ai confini dell’Europa, l’insensatezza delle politiche europee – riassunte in una frase, su una tenda, in quel limbo che è Idomeni: “se non ci volete a casa vostra, non votate per chi vuole bombardare casa nostra”.
Idomeni, la rabbia sulla tenda: ''Se non ci volete a casa vostra non votate chi ci bombarda'' https://t.co/z3JAnYPB4P
— la Repubblica (@repubblicait) April 29, 2016
I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 18/2016
2 maggio 2016
La possibilità concreta dei corridoi umanitari e quella preoccupante degli hotspot galleggianti. La fiamma olimpica che fa luce sulla crisi dei rifugiati. Cose da leggere questa settimana.