1. Il governatore Musumeci vorrebbe allontanare i migranti dalle strutture in Sicilia
“Entro le 24 di domani – lunedì- tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”. Lo prevede l’ordinanza firmata domenica scorsa dal Governatore siciliano Nello Musumeci. “L’ordinanza è stata pubblicata questa notte. Oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi.
Come spiega a Open Gennaro Santoro, avvocato della Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili ed esperto in diritto dell’immigrazione e protezione dei diritti umani, l’ordinanza di Musumeci esula dalle competenze della Regione.
“La regione si è arrogata competenze e materie non sue, ma di competenza esclusiva dello Stato, rischiando anche di violare il diritto internazionale. Dal principio di non respingimento all’obbligo di assicurare un porto sicuro. Non può fare respingimenti collettivi”.
Intanto mentre il Governo è pronto ad impugnare l’ordinanza, Musumeci insiste: “Se non sarà attuata, mi rivolgerò alla magistratura”.
2. Propaganda sulla pelle dei migranti?
“L’ordinanza del Presidente della Regione Sicilia è solo una delle tante reazioni degli mministratori locali che fanno a gara a chi è più efficiente nel rifiutare accoglienza a donne, uomini e bambini colpevoli di essere scappati dall’inferno e sopravvissuti al mare”, scrive in un tweet Mediterranea che si occupa di salvataggio in mare.
Dati alla mano – racconta Eleonora Camilli – al 31 luglio sono 86mila le persone accolte in Italia (il 17% in meno del 2019) e solo l’8% è nei centri in Sicilia.
“Eppure si lasciano oltre mille persone nell’hotspot di Lampedusa, in situazione di sovraffollamento” – qui vi avevamo raccontato la condizione del centro.
3. Anche parlare di pericolo sanitario è fuorviante
Nonostante più di un esperto abbia spiegato come il nesso tra migranti e virus sia molto debole – lo spiega in questo Fact-checking anche Pagella Politica – e che il pericolo maggiore al momento è rappresentato dai contagi tra turisti nostrani di ritorno, “il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha lanciato una campagna politico-mediatica contro l’accoglienza dei richiedenti asilo, rivendicando le proprie competenze in materia sanitaria”. Come scrive Maurizio Ambrosini su Avvenire:
“La paura dei contagi in crescita diventa, insomma, una clava da usare in modo selettivo contro i più deboli tra coloro che approdano in Sicilia in questo periodo ancora estivo: non contro chi sbarca dagli yacht, dai traghetti e dagli aerei. Gli ‘untori’, stando a quanto si vorrebbe far apparire, sono i profughi e migranti poveri e chi li trae in salvo, non i turisti più o meno benestanti che arrivano sull’isola”.
In questo il Governatore siciliano sembra andare nella stessa direzione di Salvini che – costringendo il prefetto di Agrigento alla smentita – aveva parlato di come “a Lampedusa i migranti vanno in mezzo a turisti milanesi, bolognesi, calabresi e poi portano il Covid in Calabria a Milano e a Roma”. (qui l’ira del Sindaco dell’Isola: propaganda sulla nostra pelle).
Forse ha ragione Nico Piro quando, analizzando gli ultimi fatti di cronaca dal Friuli alla Sardegna, parla di migranti utilizzati come “arma di distrazione di massa”.
Contagio covid? Crisi economica? Rilancio del Paese? Evasione fiscale? Servizi sociosanitari mancanti? È tutta colpa dei #migranti !!!😱
ma #informazione deve spezzare questa comoda e velenosa narrazione
Una mia riflessione per @Artventuno
👉Leggi 🙏https://t.co/cr8Jx3uPPs— Nico Piro (@_Nico_Piro_) August 24, 2020
4. Intanto in Libia si continuano a contare i morti
Sull’altra sponda del Mediterraneo, intanto, il mare continua a restituire morti: 22 cadaveri allineati nella spiaggia di Zwara, in Libia sono la nuova immagine dell’orrore delle politiche migratorie nel mare davanti le nostre coste.
“Risultato di una politica sempre più dura nei confronti delle persone in fuga da conflitti e dalla povertà estrema e dell’incapacità di gestire in modo umano i flussi migratori” li ha definiti Federico Soda Capo Missione Iom in Libia.
Today, 22 bodies were retrieved by the Libyan Red Crescent in Zwara, #Libya.
These painful deaths are the result of the increasingly hardening policy towards people fleeing conflict and extreme poverty, and a failure to humanely manage migration flows. pic.twitter.com/s0oW0EVGwx
— Federico Soda (@fedsoda) August 23, 2020
Anche il Papa durante l’Angelus chiede di mantenere alta l’attenzione nei confronti di queste tragedie: “Dio ci chiederà il conto per i migranti morti nei viaggi della speranza”.
5. Regolarizzazioni, cosa fare ora?
“Ben venga la sanatoria, che ha permesso di mettere in regola decine di migliaia di persone, ma ci sono delle criticità. Innanzitutto, la norma non è estesa a tutti i settori dell’economia, il che dà minor respiro alle entrate contributive del paese. E poi, il testo dà la possibilità al datore di lavoro scorretto di aggirare la legge. Per questo stiamo avviando delle cause pilota, per permettere a chi è rimasto senza contratto di denunciare situazioni di sfruttamento”. È il commento alla regolarizzazione di Antonio Mumolo, presidente dell’associazione Avvocato di Strada. Ne parla Alice Facchini su Reddatore Sociale.
Per Marco Impagliazzo della Comunità di Sant’Egidio, invece: “È ora di procedere a regolare i flussi di lavoratori stranieri con processi regolari”.
#regolarizzazione Marco Impagliazzo, Sant'Egidio: “È ora di procedere a regolare i flussi di lavoratori stranieri con…
Gepostet von Ero straniero – L'umanità che fa bene am Dienstag, 25. August 2020
6. La Spagna costruisce un nuovo muro anti migranti
La Spagna costruirà il muro anti-migranti più alto al mondo per sigillare ulteriormente le sue due enclave in terra marocchina, Ceuta e Melilla.
Il governo Sanchez ha annunciato l’installazione della barriera fatta di legno e acciaio come un modello di etica: “Abbiamo tolto il filo spinato in cima ai reticolati dopo che tante persone si sono ferite nel tentativo di scavalcare. L’opera è una nostra priorità”, si giustificano il premier socialista e il suo ministro dell’interno, Fernando Grande-Marlaska. Tolto il filo spinato, l’opera sarà alta quasi quanto una palazzina di tre piani: un metro in più di quella costruita da Trump lungo il confine con il Messico.
7. Oltre 5mila persone hanno attraversato la Manica quest’anno
Altre cinque persone sono arrivate in Inghilterra venerdì, rischiando la vita e sfidando un mare forza 8. I cinque uomini si sono presentati come sudanesi e ciadiani e sono stati portati a Dover per essere interrogati dai funzionari dell’immigrazione.
Sbarchi come questo, racconta Jamie Grierson del Guardian, hanno portato il numero di migranti che hanno attraversato la Manica in piccole imbarcazioni quest’anno a superare quota 5.000 persone.
In tutta risposta, il governo britannico continua a militarizzare la Manica. Una soluzione che secondo Regina Catrambone non fermerebbe i flussi e metterebbe a rischio ancora più vite.
8. Tra i rifugiati Rohingya che attendono giustizia
Questa settimana segna il terzo anniversario della violenta cacciata di oltre 700.000 Rohingya dal Myanmar al Bangladesh. Al momento, ben tre diversi tribunali in tutto il mondo stanno esaminando i crimini atroci commessi contro di loro e in molti, nelle comunità di esuli, sperano di poter tornare in Myanmar o di ottenere una cittadinanza a lungo negata grazie ad una sentenza positiva. “Se la comunità internazionale non può aiutarci, chi lo farà? si chiedono. Su The New Humanitarian la giornalista Verena Hölzl ha raccolto le loro aspettative.
Foto di copertina via Twitter/Federico Soda