1. L’Ue punta ad aumentare i rimpatri
Martedì la Commissione europea ha presentato il suo nuovo piano per intensificare i rimpatri dei migranti – qui il resoconto dei giornalisti Nicolas Camut e Jacopo Barigazzi per Politico.
In vista del vertice del 9-10 febbraio prossimi, la presidente della Commissione europea Von der Leyen ha scritto ai capi di Stato e di governo. Nell’allegato, la presidente presenta un piano in 15 punti, in cui si apre anche alla mobilitazione dei finanziamenti europei “per aiutare gli Stati membri a rafforzare le infrastrutture per il controllo delle frontiere”. Bruxelles cambia così posizione rispetto a un anno fa.
Ylva Johansson, Commissaria agli Affari Interni, ha invece dichiarato che il numero di rimpatri “deve essere aumentato”. Per farlo uno degli obiettivi della proposta della Commissione è “garantire che gli Stati membri uniscano le forze e che vi sia un coordinamento e una coerenza […] tra tutti gli attori, per garantire che gli sforzi collettivi si concentrino sul rimpatrio nei paesi terzi individuati in linea con le priorità politiche”.
2. Ancora una volta una Ong viene dirottata verso un porto lontano
La Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere (MSF), con a bordo 237 persone migranti (di cui 87 minori), ha attraccato al porto di La Spezia.
Quando il potere disprezza le vite dei più deboli: la lógica delle autorità italiane è che una ambulanza dopo aver soccorso va mandata a un ospedale a 1235 km di distanza. Questo è il livello di presa in cura di persone bisognose. #SAR @Viminale @guardiacostiera https://t.co/9xpOH0crj1
— Riccardo Gatti (@RichiGatu) January 25, 2023
Come per il caso dell’attracco al porto di Ancona, anche questa volta è stata contestata la distanza che separava la nave dal luogo sicuro in cui far sbarcare le persone soccorse – come sancito dal diritto internazionale, secondo il quale l’attracco in un porto sicuro prevede pochissime deviazioni e una distanza ridotta dal luogo di salvataggio. Secondo il Decreto Piantedosi, la Ong avrebbe dovuto dirigersi verso il porto indicato dopo aver effettuato il primo soccorso, ma la Geo Barents, nel frattempo, ne aveva effettuati altri due:
🔴Abbiamo appena soccorso un gommone sovraffollato in difficoltà in acque internazionali vicino alla #Libia. 107 persone, tra loro 5 donne e 36 minori, sono ora al sicuro a bordo della #GeoBarents.
Ringraziamo @alarm_phone per aver condiviso l’allerta. pic.twitter.com/lMaNhw4LJd— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) January 25, 2023
Quella che è stata definita una “sfida” nei confronti del Decreto Piantedosi non è altro che il rispetto delle convenzioni del diritto del mare (SOLAS, UNCLOS e SAR): l’Asgi, in Commissione Affari Costituzionali, ha affermato che il Decreto in questione non può essere convertito in legge in quanto incostituzionale, infatti “questi impedimenti [l’obbligo, previsto dal Decreto, di raggiungere senza ritardo il porto sicuro] confliggono con l’obbligo inderogabile e immediato di salvataggio previsto dall’art. 98 Convenzione UNCLOS, che non consente di selezionare quanti salvataggi debbano essere effettuati”.
3. Ennesima tragedia nel ghetto di Borgo Mezzanone
Nel ghetto di Borgo Mezzanone si consuma l’ennesima tragedia ai danni di persone migranti: un uomo, Ibrahim, originario del Gambia, e Queen, originaria del Ghana (entrambi di 32 anni), sono deceduti a causa delle esalazioni di monossido di carbonio che provenivano da un braciere che avevano acceso per scaldarsi.
“Non può più essere una triste conta da affidare a notizie di cronaca. L’ennesima tragedia umana accaduta questa notte a Borgo Mezzanone, rispetto alla quale va il mio personale cordoglio e quella di tutta la comunità di Manfredonia, non può e non deve continuare a verificarsi”, ha affermato il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice.
Come espresso dalla giornalista Eleonora Camilli, benché i riflettori sulla questione dei lavoratori e delle lavoratrici migranti costretti a dormire in baracche fatiscenti si siano spenti, non significa che il problema sia svanito:
Due persone sono morte nel ghetto di Borgo Mezzanone. Un uomo e una donna. Intossicati nel sonno dalle esalazioni del braciere che avevano acceso per scaldarsi.
La polemica politica sui braccianti si è spenta.
Le persone che vivono in condizioni disumane sono ancora là.— Eleonora Camilli (@EleonoraCamilli) January 23, 2023
4. Lavoro migrante: tra precarietà e sfruttamento
Nonostante l’esistenza di una propaganda che mira alla criminalizzazione e alla chiusura delle frontiere nei confronti dei migranti, la sociologa Laura Zanfrini su Secondo Welfare spiega come il lavoro migrante sia in realtà indispensabile per l’Italia, quello che manca però sono i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici straniere.
“82.705. Tanti saranno i lavoratori stranieri che potranno arrivare in Italia nel 2023 grazie al Decreto flussi, il primo approvato dal Governo Meloni poco prima di Natale”, spiega Zanfrini, tuttavia, “il nostro modello di inclusione occupazionale è insostenibile dal punto di vista sia economico che sociale […]”, l’Italia si interfaccia con “un’immigrazione svantaggiata da molti punti di vista, a partire da quello retributivo, con conseguenze che si vanno a sommare alla debole condizione patrimoniale delle famiglie migranti”.
E benché precarietà e sfruttamento siano in gran parte causati dalle attuali leggi sull’immigrazione, come la cosiddetta Legge Bossi-Fini, Zanfrini afferma che non è l’unico problema: “togliamoci dalla testa che basti cambiare la legge sull’immigrazione per risolvere tutti i problemi. La legge sull’immigrazione è un tassello, ma poi ce ne sono tanti altri”. Due sono particolarmente importanti, a suo giudizio: l’altissima incidenza del lavoro nero e la mancanza di servizi pubblici per l’impiego efficaci.
5. Nel Regno Unito sono scomparsi 200 bambini richiedenti asilo
Il ministro dell’Interno britannico, Simon Murray, ha ammesso che 200 bambini richiedenti asilo sono scomparsi dagli hotel in cui erano stati sistemati, secondo quanto riportato dal Guardian.
Home Office Minister Simon Murray has told the House of Lords that 88% of the 200 children who have gone missing from Home Office accommodation since summer 2021 were Albanian.
— Nicola Kelly (@NicolaKelly) January 23, 2023
Diverse Ong hanno espresso preoccupazione per i bambini scomparsi dagli alloggi e si sono offerti di aiutare il Ministero dell’Interno per tenerli al sicuro, ma il governo ha rifiutato il loro aiuto.
“È passato più di un anno ed era ovvio allora: c’erano serie preoccupazioni per la sicurezza dei giovani in questi hotel. Da allora, il Ministero dell’Interno è stato ripetutamente avvertito che i bambini stanno scomparendo, potenzialmente per essere trafficati e sfruttati, ma queste preoccupazioni sono state ignorate”, ha affermato Philip Ishola, amministratore delegato di Love146, Ong che si occupa di lotta al traffico di minori.
Such important investigative reporting from @TownsendMark with evidence from whistleblowers @mitie & others inside statutory & other services
This piece highlights one child missing for over 300 days https://t.co/2eHeLJhjKI
— Every Child Protected Against Trafficking 🧡 (@ECPATUK) January 22, 2023
6. “Ci sono cadaveri nella foresta” in Lituania
Sul confine bielorusso-lituano, ci sono i cadaveri di migranti che hanno tentato di entrare in Ue, riporta Euronews.
L’organizzazione umanitaria lituana Sienos Grupe ha raccolto un elenco di circa 30 persone, le cui famiglie hanno perso i contatti con loro alla frontiera orientale dell’Europa. Tuttavia, questo monitoraggio viene reso sempre più difficile a causa del divieto di accesso, da parte delle autorità, alle zone di frontiera a giornalisti e associazioni umanitarie. L’area di confine è una foresta umida e oscura, piena di paludi, regolarmente colpita da condizioni meteorologiche avverse e temperature sotto lo zero in inverno. Almeno tre migranti hanno perso le gambe per congelamento negli ultimi mesi, con molti altri che hanno riportato lesioni debilitanti alle mani e ai piedi che li accompagneranno per sempre.
“Ogni singola morte è colpa della loro politica”, ha affermato Vakarė, volontario di Sienos Grupe, rivolgendosi alle politiche di respingimenti sistematici promosse dal governo lituano.
7. Un nuovo naufragio al largo della Libia
Secondo l’Agenzia Reuters almeno otto persone hanno perso la vita a seguito del capovolgimento di un’imbarcazione su cui viaggiavano decine di migranti di origine africana partiti dalle coste libiche.
A shipwreck off the coast of #Garabuli a town in Tripoli district, northwestern Libya leaves 8 dead and 92 survivors. pic.twitter.com/ABHodBjQcE
— Refugees In Libya (@RefugeesinLibya) January 25, 2023
I corpi sono stati ritrovati sulle rive vicino la città libica di Castelverde, 40 km a est di Tripoli: “questo [naufragio]”, riporta Reuters, “è parte di un numero crescente di naufragi mortali che hanno ucciso decine di migranti nel Mediterraneo nell’ultimo anno”.
Foto copertina via Twitter/Medici Senza Frontiere