1. Un quattordicenne curdo perde la vita alla frontiera bielorusso-polacca
Un ragazzo curdo di 14 anni è l’ultima vittima della crisi in corso nella regione di confine tra Bielorussia e Polonia, dove migliaia di migranti e rifugiati sono bloccati in condizioni disumane.
Children are caught in the middle of the migrant row between Belarus and Poland. pic.twitter.com/7TmBSb4i4t
— DW News (@dwnews) November 14, 2021
Secondo il team di InfoMigrants che ha riferito dal lato polacco del confine, il giovane sarebbe andato in ipotermia mentre si trovava nel campo sul lato bielorusso, un campo in cui sono ammassate 1.800 persone, e sarebbe deceduto una volta arrivato in ospedale.
A 14 year old boy froze to death at the Poland-Belarus border.
Last week, I met a Syrian boy of the same age, who managed to reach Poland despite illegal pushbacks. He told me he saw corpses, lying face down in swamps.
Children, among other people, are at risk of dying there.
— Emmanuelle Chaze (@EmmanuelleChaze) November 11, 2021
Nel frattempo l’Unione Europea ha deciso di rispondere alla crisi in corso inasprendo le sanzioni contro la Bielorussia, ritenuta la mandante di quella che erroneamente – come ha sottolineato la giornalista Eleonora Camilli – viene definita “guerra ibrida”.
Una “guerra”, secondo questa vulgata, mossa nei confronti dell’Ue, ma in cui le uniche vittime sono le persone migranti alle prese con il freddo e le continue violazioni di diritti umani.
Io però starei attenta alle parole nella descrizione di quella che stiamo chiamando "guerra ibrida". Le famiglie bloccate la confine non sono "il pericolo" ma "in pericolo". Non sono "armi" semmai "vittime". Non sono "clandestini" ma "richiedenti asilo" #Bielorussia #Polonia
— Eleonora Camilli (@EleonoraCamilli) November 11, 2021
2. Un nuovo rapporto evidenzia l’aumento della criminalizzazione di chi difende i diritti umani
Negli ultimi anni in Europa sono aumentati drammaticamente gli attacchi contro le organizzazioni per i diritti umani e contro gli attivisti che lavorano per difendere i diritti dei migranti.
È quanto dimostra un nuovo rapporto, dal titolo Europe: Open Season on Solidarity pubblicato dall’Observatory for the Protection of Human Rights Defenders (Ophrd). Il rapporto fornisce un’analisi dei modelli di criminalizzazione della solidarietà attraverso le voci di coloro che difendono i diritti dei migranti in tutta Europa.
Quelli preoccupanti osservati nel continente sono tre, si legge nel sito del World Organisation Against Torture (Organizzazione mondiale contro la tortura): la creazione di un ambiente ostile, un aumento delle narrazioni stigmatizzanti, spesso equivalenti a incitamento all’odio, contro i migranti e coloro che lavorano per la loro difesa e l’ostacolo al lavoro di questi difensori e delle loro organizzazioni che, in alcuni casi, porta al loro perseguimento penale.
3. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel apre le porte ai finanziamenti Ue per i muri di confine
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che l’Unione Europea potrebbe legalmente finanziare le barriere alle frontiere, mettendo in discussione la politica comunitaria utilizzata finora.
“Sulla base di un parere del Servizio giuridico del Consiglio, è legalmente possibile”, ha detto Michel, parlando a Varsavia in una conferenza stampa insieme al primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Michel ha suggerito che il dibattito sarà presto riesaminato all’interno dell’UE.
For years, the EU had refused to finance border walls, citing Europe's checkered history. Today, one day after the 32nd anniversary of the fall of the Berlin wall, EU council president Michel announced it "would be legally possible".
— Nikolaj Nielsen (@NikolajNielsen) November 10, 2021
Benché la Commissione Europea, insieme ai gruppi di centro e di sinistra al Parlamento europeo, si sia opposta all’utilizzo dei fondi dell’Ue per la costruzione di recinzioni e muri alle frontiere esterne del blocco, il dibattito sulla possibile costruzione di barriere continua ad andare avanti.
4. L’Italia non è stata “abbandonata” dall’Europa in tema immigrazione
Benché quando si parla di sbarchi, ritorni ciclicamente l’idea che l’Italia sia il Paese che “accoglie più migranti di tutti” e che sia “sola”, Matteo Villa, ricercatore dell’ISPI, torna sull’argomento per dimostrare come questo non sia vero.
https://twitter.com/emmevilla/status/1459481060698472448
“Delle 867 mila persone giunte dal mare – scrive il giornalista Giansandro Merli su Il Manifesto riprendendo lo studio – 80mila non hanno chiesto asilo e altre 375 mila hanno ricevuto un diniego. Tolti i circa 38 mila rimpatri riconducibili per via delle nazionalità ad arrivi dal Mediterraneo, gli irregolari sarebbero dovuti aumentare di almeno 617 mila unità[…]”. Inoltre “Le stime della Fondazione Ismu sostengono che le persone senza documenti sono 74 mila in più. Senza le regolarizzazioni intercorse nel frattempo, calcola Villa, sarebbero cresciute di 220 mila. Almeno 397 mila migranti, quindi, sono andati altrove. 250 mila li hanno rintracciati altri paesi europei, tra cui Germania (32%), Francia (25%) e Svizzera (16%).”
Tre cose semplici:
– l’immigrazione è sostenibile;
– l’Italia è anche un paese di transito;
– molti paesi membri già “aiutano” l’Italia, a differenza di quello che sostengono Draghi e Lamorgese.https://t.co/mmgM5EXL4D— Giansandro Merli (@GiansandroMerli) November 14, 2021
5. Le potenze mondiali a Parigi per discutere della legge elettorale in Libia
https://twitter.com/RefugeesinLibya/status/1459545724723646472