Detenzioni arbitrarie inumane e indefinite, atti di autolesionismo, condizioni psicologiche descritte come “al di là della disperazione”. Nei centri di detenzione in Libia, nel campo di Moria a Lesbo o tra i confinati sull'Isola di Nauru, le politiche di deterrenza promosse da Europa e Australia nei confronti di migranti, rifugiati e richiedenti asilo hanno prodotto effetti drammatici. Per Marco Bertotto, Responsabile Advocacy di Medici Senza Frontiere, l’unica possibilità per continuare a garantire protezione a queste persone è richiederne l’evacuazione urgente. Una riflessione di respiro globale, che ci permette di ampliare il dibattito su accoglienza e immigrazione troppo spesso limitato alla sola Italia, una critica alle politiche fallimentari che sempre più frequentemente vengono indicate come modello da seguire, un'analisi - quella di Msf - frutto di 47 anni di lavoro concentrati nelle aree più difficili del pianeta e che con piacere ospitiamo su Open Migration.
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