1. Rotte che cambiano/1
«Le nostre ricerche suggeriscono che esiste un rapporto tra le decisioni prese in Europa e le morti in mare» accusano Heaven Crawley e Nando Sigona su The Conversation. Come le politiche Ue stanno forzando i profughi su rotte sempre più pericolose attraverso il Mediterraneo senza la presa d’atto che chi fugge dalla guerra ha bisogno di percorsi sicuri.
2. Rotte che cambiano/2
Le 8 vie verso l’Europa: come cambiano le rotte dei migranti dopo l’accordo tra Ue e Turchia. El Diario ipotizza le strade che potrebbero aprirsi se diverrà più difficile il passaggio dalla Turchia alla Grecia. Dalla riapertura della via albanese a quelle verso l’estremo nord attraverso la Russia fino alla traversata dal Libano a Cipro. Otto mappe animate.
3. Studenti per i rifugiati
Una guida per studenti su come aiutare i rifugiati e migliorare la qualità delle conoscenze diffuse sull’immigrazione. Piccole cose da fare subito ma molto utili. Non servono grandi eventi per iniziare. Come si inizia una raccolta di fondi? Come sensibilizzare i propri colleghi di università? Il progetto Student Action for Refugees in Gran Bretagna.
4. Talkshow globale sull’immigrazione
Condotta dalla star della filosofia Michael Sandel, la trasmissione è andata in onda sul quarto canale della Bbc e ha raccolto 60 ospiti da 30 paesi. Una discussione internazionale in uno “spazio digitale” interconnesso per bypassare demagogia e stereotipi su migranti e rifugiati.
5. Whatsapp dalla Siria
«Ciao papà, come va? Portami un vestito bianco come quello di Lana». Un fotografo e un regista hanno raccolto in un video pubblicato su Time i messaggi audio che i rifugiati siriani si scambiano con chi è rimasto in patria. Parole e storie che raccontano una normalità straordinaria.
6. Un dibattito scomodo sui trafficanti
I trafficanti sono parassiti che approfittano della disperazione degli uomini oppure in fin dei conti offrono un servizio a coloro che vogliono muoversi? Su Open Democracy un dibattito scomodo tra addetti ai lavori.
7. Via dalla Grecia
Unhcr, Medici senza frontiere, l’International Rescue Committee (IRC), il Norwegian Refugee Council e Save the Children. Molte ong stanno lasciando il lavoro sul campo in Grecia per protesta contro le condizioni di detenzione dei richiedenti asilo.
8. Perché calano gli sbarchi a Lesbo?
Negli ultimi giorni il flusso di arrivi sulle spiagge greche è in calo: da migliaia a centinaia e addirittura decine in certi giorni. Il Washington Post si chiede se sia un cambiamento strutturale o un fenomeno passeggero. Troppe difficoltà, troppi soldi per raggiungere l’Europa, il pericolo reale di essere spediti subito indietro. Ora per i siriani il viaggio sta diventando un inferno.
9. Come far funzionare l’accordo Turchia-Ue
Quali sono i punti fondamentali per rendere possibile che l’accordo Turchia-Ue funzioni? Politico.eu ha individuato le 5 urgenze: la sicurezza, il flusso dei migranti, la liberalizzazione dei visti, il compito “erculeo” della Grecia e le sfide legali.
10. Ungheria impreparata
Il fallimento dei campi di identificazione dei richiedenti asilo in Ungheria. I risultati di uno studio realizzato da due ong ungheresi mostrano l’inadeguatezza di Budapest nell’anno in cui è schizzata al secondo posto (dopo la Germania) per numero di richiedenti asilo. E nei campi ungheresi ci sono perlopiù profughi siriani, afghani e iracheni, nazionalità che hanno tassi di riconoscimento delle domande d’asilo molto alti (dal 98 al 60 per cento).