1. Rifugiati per sfamare la Sirenetta?
We need generous refugees to open their hearts & their wallets to save hungry Hans Christian Andersen characters just like her. #SaveDenmark
— Save Denmark (@SaveDenmark) January 17, 2016
Danimarca e Svizzera chiedono ai rifugiati in arrivo di pagarsi il “soggiorno” lasciando in dote ai due stati rosso crociati (vorrà dire qualcosa?) i beni di valore conservati nei lunghi viaggi attraverso Medioriente ed Europa Meridionale. Una scelta che ha sollevato dure critiche in Europa, ma c’è anche chi combatte con la satira le decisioni dei due paesi. Così sono nati da pochi giorni due account Twitter – SaveDenmark e SaveSwitzerland – che prendono in giro la politica danese e svizzera sui rifugiati.
2. Conti in tasca ai trafficanti di uomini
Quanto vale il traffico dei rifugiati? Secondo Rob Wainwright – capo dell’Europol – il valore delle centinaia di migliaia di viaggi della speranza verso l’Europa ammonterebbe a una somma compresa tra i 3 e i 6 miliardi di dollari. Il 90% dei rifugiati paga migliaia di euro a organizzazioni criminali per attraversare il mare. I conti sull’Indipendent.
3. Tassare la benzina per salvare Schengen
«Se i budget nazionali e quello europeo sono insufficienti, allora mettiamoci tutti d’accordo per mettere una tassa sulla benzina». È il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble a fare la proposta: finanziare l’accoglienza dei rifugiati tassando il petrolio. Perché se mancano i soldi – ha aggiunto in un’intervista (link in tedesco) alla Süddeustche Zeitung – è impossibile mettere in sicurezza le frontiere dell’Europa e tenere in piedi il Trattato di Schengen. Su Deutsche Welle una sintesi in inglese dell’intervista.
4. Come farsi beffe dell’hatespeech su Twitter
I rifugiati rispondono ai tweet offensivi e violenti. Nella scia di Celebrities Read Mean Tweets – in cui sono attori a leggere messaggi aggressivi contro di loro – Define American ha raccolto alcuni immigrati senza documenti di San Francisco e dintorni e li ha fatti commentare con ironia a l’odio che circola contro di loro. E così, come si risponde a chi ti chiama “alieno illegale”? Prendendola a ridere: «Non mi piace la parola “alieno” perché sento che verde non è il mio colore. Mi piace essere marrone».
5. La mappa etnica della City
Una bellissima mappa interattiva dell’Economist sulla distribuzione etnica nei vari quartieri di Londra. Da 3 anni gli inglesi bianchi non sono più la maggioranza assoluta (ora sono circa il 45%) malgrado continuino a essere il gruppo maggioritario in città davanti a pakistani, indiani e neri. Ma le cose stanno cambiando anche nella tradizionalissima Inghilterra.
6. Perché conoscere il razzismo non basta
Sei “non razzista” o “anti-razzista”? Perché le due cose non coincidono. «Prova a sostituire la parola “razzista” con “stupratore” e guarda l’effetto che fa» consiglia Marlon James, scrittore di origine giamaicana in un video prodotto dal Guardian per spingere le persone verso un anti-razzismo più concreto e non solo a parole.
7. Gli effetti del rispetto verso i musulmani
«Più si sentono rispettati, più sarà difficile che i migranti possano radicalizzarsi». Marieke van Egmond, psicologa dell’Università di Brema, sintetizza così i risultati di una ricercasugli effetti dell’esclusione sociale condotta insieme all’Università del Maryland attraverso centinaia di interviste a musulmani in Germania, Usa e Olanda. Risultati? L’89% dei musulmani percepisce la Germania come la propria patria e il 77% ritiene che sia in aumento l’islamofobia. La notizia (in tedesco) su Frankfurter Rundschau e una sintesi in inglese su Euro-Islam.
8. “Impossibile integrarli”
«Impossibile integrare i musulmani in Europa». Dopo le parole del premier slovacco Fico, ecco il presidente Ceco Milos Zeman a prendere posizione sulla questione. «Lasciamogli la loro cultura nei loro paesi senza che la portino in Europa, altrimenti finirà come a Colonia». Uomo di sinistra, Zeman aveva già detto che il flusso di migranti verso nord è controllato dalla Fratellanza musulmana egiziana che intende «gradualmente controllare l’Europa».
9. In Germania arriva la carta di identità per rifugiati
Carta d’identità obbligatorie per rifugiati. La Germania dovrebbe iniziare a rilasciarle tra poche settimane e sono una risposta alla domanda di sicurezza emersa nel paese dopo la notte di Colonia. Con il nuovo sistema, i rifugiati riceveranno tessere di plastica con dati personali e impronte digitali. Le informazioni saranno centralizzate per monitorare rapidamente gli individui registrati. L’articolo del Financial Times.
10. Uomini o merci?
Tasse sulla benzina, prelievi all’ingresso dei rifugiati. Siamo sicuri che trattare la crisi dei rifugiati solo come una questione economica sia il modo giusto per risolverla? Se lo chiede Zoe Williams sul Guardian criticando l’impostazione economicista che ha buona parte delle risposte al flusso di centinaia di migliaia di persone che sta arrivando in Europa in questi mesi.