1. Il mezzo flop delle manifestazioni anti-islamiche
Come sono andate le manifestazioni anti-islamiche che si sono svolte in varie città europee il 6 febbraio? Convocate dal movimento tedesco di estrema destra Pegida hanno raccolto qualche migliaio di persone da Praga a Calais. Un risultato al di sotto delle aspettative. Il video della Reuters della manifestazione di Dresda dove la polizia aspettava 15mila partecipanti ma ne sono arrivati circa 8mila.
2. La Turchia è “un paese terzo sicuro”?
Cos’è un “paese terzo sicuro”? La Turchia può davvero essere considerata tale? Oppure: è possibile rimandare i migranti in Turchia dalla Grecia in quanto primo paese d’asilo? Una lunga e approfondita analisi scritta da due accademici analizza la questione dei paesi terzi sicuri e in particolare di Istanbul. E la risposta è no, la Turchia non ha tutti i requisiti per ricevere migranti respinti in Europa.
3. Una nonna e un pescatore di Lesbo per il Nobel
This Greek grandmother and fisherman have been nominated for the Nobel Peace Prize for helping refugees.https://t.co/BBa70S2UGs
— AJ+ (@ajplus) February 7, 2016
4. #RefugeeCrisis vista dall’Economist
Obiettivo: ristabilire un ordine nei flussi migratori. In una lunga analisi, l’Economist individua nel caos degli arrivi e della gestione il problema principale che l’Europa deve affrontare nella crisi dei rifugiati: l’immobilismo è la scelta peggiore. (Grafici utili e ben pensati, ma strano che il settimanale inglese cada sull’uso di “illegal migrants”, termine ormai fuori corso nella stampa di qualità).
5. Liberali ma non con l’islam
La politica europea non riesce a immaginare l’islam in Europa. Questo è il grande limite che Alexander Betts (Università di Oxford) attribuisce – su Foreign Affairs – all’Ue in questi mesi. L’islamofobia è come un elefante nella stanza europea, come si muove rompe qualcosa. La polarizzazione del dibattito impedisce di trovare soluzioni e schiaccia tutto sulla propaganda degli estremisti. Questi i punti di Betts: non fare di tutti i migranti un fascio di responsabili di crimini, libertà di religione, libertà di parola, difesa del diritto d’asilo. Insomma, riaffermare i valori liberali.
6. “Non è un migrante”
Lui non è un migrante, la foto del giorno commentata da @NiccoloZancan #Controluce https://t.co/MzHm4LkVTG pic.twitter.com/uPaDijktiE
— La Stampa (@la_stampa) February 8, 2016
Il ragazzino siriano con il materasso in testa è un profugo. «Profugo» secondo la Treccani: «Persona costretta ad abbandonare la sua terra, il suo paese, la sua patria, in seguito ad eventi bellici…».
7. Sciiti e sunniti, qualche infografica per capire
Chi sono gli sciiti? E i sunniti? Quanti sono nel mondo e come sono distribuiti? Lo scontro tra le due grandi correnti dell’islam spiegato attraverso alcune infografiche. Sul blog dell’European Parliamentary Research Service, il centro di ricerca e think-tank del Parlamento Europeo.
8. Shakespeare nella “Giungla”
Il Globe Theatre porta William Shakespeare nella Giungla di Calais. Evento speciale nel campo nel nord della Francia: lo storico teatro londinese porta in scena l’Amleto per i migranti che aspettano da mesi nella tendopoli un passaggio vero la Gran Bretagna.
9. Siria, la pace e le donne
L’elemento che manca al processo di pace in Siria: le donne. Come insegna la storia recente (dalla Liberia all’Irlanda del Nord, dall’Afghanistan al Rwanda) quando anche le donne si siedono al tavolo della pace il risultato è migliore. Al via dei nuovi negoziati nel prossimo mese – scrivono su Guardian Sabrina Hersi Issa e Liz Drew – ci dovranno essere anche le donne siriane.
10. Volontari criminali?
Il gruppo inglese che si occupa di diritti e libertà civili Statewatch ha rivelato un documento riservato della Commissione Europea nel quale si prevederebbe la criminalizzazione dei volontari che salvano i profughi dal mare sulle isole greche. L’articolo su Sputnik News.