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Homepage >> Web review >> I migliori articoli su rifugiati e immigrazione 25/2022

I migliori articoli su rifugiati e immigrazione 25/2022

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21 giugno 2022
Al confine tra Grecia e Turchia un uomo è morto dopo essere stato raggiunto da colpi di arma da fuoco, ultimo episodio di violenza ai danni dei migranti, ormai sempre più una prassi.

1. In Grecia ancora violazioni gravi ai danni delle persone migranti

Il professore di diritto pubblico presso l’Università di Oxford, Pavlos Eleftheriadis, su Politico, spiega come le violazioni dei diritti umani in Grecia, ai danni delle persone migranti, siano ormai una prassi.

Pavlos Eleftheriadis, “The rule of law is sinking in Greek waters” https://t.co/Pylf81abkm

— Pavlos Eleftheriadis (@PEleftheriadis) June 14, 2022

“Negli ultimi anni i media internazionali e le organizzazioni non governative hanno riportato centinaia di casi di quelli che sembrano essere respingimenti illegali e violenti, perpetrati da funzionari greci al confine tra Grecia e Turchia. I rifugiati affermano che la guardia costiera ha abbandonato famiglie e bambini su zattere o simili […] lasciandoli galleggiare per ore verso la costa turca, mettendo le loro vite in grave pericolo. Ci sono centinaia di rapporti simili, alcuni supportati da video e prove fotografiche”, riporta Eleftheriadis.

Nel frattempo, un uomo afghano che stava attraversando il confine tra Turchia e Grecia è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in territorio greco: mentre la Turchia sostiene che siano state le autorità greche a ucciderlo, la Grecia risponde che si tratterebbe di fake news. Infine, un nuovo incendio è divampato in un campo per migranti ad Atene: almeno due richiedenti asilo afgani sono stati portati in ospedale.

2. UK: la Corte Europea dei Diritti Umani blocca le deportazioni verso il Ruanda

Il volo inaugurale che doveva inviare richiedenti asilo dal Regno Unito al Ruanda – dove secondo i piani del governo di Boris Johnson avrebbero dovuto attendere l’esito della domanda di asilo – è stato rimandato dopo una sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU).

Interim measure granted in case concerning asylum-seeker’s imminent removal from the UK to Rwandahttps://t.co/7WkVG5G6nv#ECHR #CEDH #ECHRpress pic.twitter.com/EMCU94lIQE

— ECHR CEDH (@ECHR_CEDH) June 14, 2022

La corte ha stabilito che il governo del Regno Unito non avrebbe potuto deportare K.N, un uomo iracheno, prima di aver concluso il procedimento che lo riguarda e che risulta ancora in corso. K.N aveva infatti chiesto protezione internazionale sostenendo di essere in pericolo di vita in Iraq, e il rapporto di un medico del centro di detenzione britannico dove era trattenuto ha confermato che è stato molto probabilmente vittima di torture. Nonostante ciò, il Ministero dell’Interno aveva comunque deciso di espellerlo.

“I giudici di Strasburgo hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato dell’uomo sostenendo che i richiedenti asilo trasferiti dal Regno Unito al Ruanda non avrebbero avuto accesso a procedure eque ed efficienti per la determinazione del loro status” riporta il giornalista Dario Prestigiacomo su Europa Today.

3. A Trento oltre 60 richiedenti asilo sono senza casa da mesi

L’associazione Assemblea antirazzista della città di Trento ha denunciato la presenza di oltre 60 richiedenti asilo rimasti senza casa per mesi, in attesa di trovare un posto nei centri di accoglienza.

“È paradossale che una persona che ha fatto richiesta di accoglienza venga lasciata in strada perché le istituzioni non hanno trovato un modo efficace per comunicarle il suo ingresso – sostengono dall’Assemblea antirazzista. È ipocrita riconoscere il diritto di asilo e all’accoglienza solamente ai profughi ucraini e nel contempo marginalizzare altri profughi semplicemente perché vengono da altri Paesi. Le normative internazionali sulla carta non discriminano in base alla provenienza e al Paese di origine, sono appunto le prassi locali che classificano i profughi in base al colore della pelle, razzializzandoli. Tutto ciò si chiama razzismo istituzionale” conclude l’Assemblea.

4. Frontex potrebbe mettere sotto accusa il suo ex direttore

L’ex direttore di Frontex Fabrice Leggeri, secondo una nuova inchiesta del Der Spiegel, sarebbe tornato di nascosto nel suo vecchio ufficio per una videoconferenza con esponenti del gruppo parlamentare ECR.

Exclusive @derspiegel: Ex-#Frontex boss #Leggeri sneaked into his old office in Warsaw to speak to right-wing populists in the European Parliament via videocall. Frontex is threatening him with legal steps due to his behaviour. https://t.co/TckOo0qOlc

— Steffen Lüdke (@stluedke) June 16, 2022

“In videoconferenza Leggeri ha parlato con i membri del gruppo parlamentare ECR: lì siedono parlamentari conservatori e di destra” hanno riportato i giornalisti Steffen Lüdke e Tomas Stazio. “Leggeri da settimane si sta ingraziando la destra politica. Al Parlamento europeo l’ex boss di Frontex è stato recentemente visto più volte dialogare con politici conservatori. L’ex candidato alla presidenza francese Éric Zemmour lo ha difeso pubblicamente”.

Thread: Appearances with right-wing populists and on TV: ex-#Frontex head Fabrice #Leggeri is causing trouble in the EU border protection agency. He even sneaked back into his old office for a video conference. Frontex threatens ex-director Leggeri with legal consequences. 1/x pic.twitter.com/9zXGIxuaQA

— affeu (@affeu2) June 16, 2022

Intanto, il consiglio di amministrazione di Frontex, che ha attualmente come direttrice ad interim Aija Kalnaja, potrebbe procedere legalmente contro Leggeri.

5. Il razzismo alle frontiere del Texas ai danni dei richiedenti asilo haitiani

Le autorità di frontiera statunitensi hanno aperto un’indagine sulla circolazione di una moneta non ufficiale che ritrae un migrante strattonato da un poliziotto di frontiera a cavallo.

An unofficial challenge coin memorializing the treatment of Haitian migrants in Del Rio, Texas, last summer, is circulating among border patrol officers https://t.co/hYN0PfuDNZ pic.twitter.com/2rJIJPDxuj

— philip lewis (@Phil_Lewis_) June 14, 2022

Si tratta di quanto è avvenuto lo scorso anno alla frontiera di Del Rio (Texas) in cui i richiedenti asilo haitiani, sia adulti che minori, sono stati brutalmente respinti e presi a frustate. “Per alcuni le immagini evocavano cupi ricordi delle pattuglie per schiavi e, per altri, il maltrattamento dei rifugiati haitiani negli Stati Uniti”, riporta il Miami Herald.

Luisa Farah Schwartzman, professoressa di sociologia dell’Università di Toronto, ripercorre la storia più recente fatta di oppressione, supporto a dittature, e ingerenza da parte degli Stati Uniti negli affari interni di Haiti, sottolineando come le attuali migrazioni di haitiani non siano altro che la diretta conseguenza di tale oppressione.

Gli Stati Uniti esaminano le richieste di asilo degli haitiani in mare per respingerli con più facilità. È una scappatoia, ma i cittadini dell’isola sono discriminati anche in patria dalle missioni Onu che dovrebbero assisterli, scrive The Conversation. https://t.co/I9EXj69Z5n

— Internazionale (@Internazionale) June 17, 2022

6. Le autorità belghe sono state accusate di aver sistematicamente negato l’alloggio ai richiedenti asilo

Un tribunale belga ha stabilito questa settimana che le autorità statali hanno violato il diritto di accoglienza dei richiedenti asilo in modo “deliberato, coordinato e persistente”. Gli attivisti per i diritti umani hanno a lungo criticato il fatto che molti migranti e rifugiati in Belgio siano rimasti senza casa poiché le strutture di accoglienza sono al limite.

ll tribunale del lavoro di Bruxelles ha ritenuto che l’Agenzia federale per l’accoglienza dei richiedenti asilo (Fedasil) e il segretario di Stato per l’asilo e la migrazione Sammy Mahdi, secondo vari media belgi, abbiano deliberatamente e sistematicamente omesso di fornire alloggio ai richiedenti asilo. Sembra che Fedasil abbia adottato “una pratica deliberata, coordinata e persistente [di] non concedere il diritto di accoglienza ai richiedenti asilo che ne hanno chiaramente diritto”, riporta InfoMigrants.

7. La Sea Eye attende in mare un porto sicuro

La nave di soccorso della Ong Sea Eye 4 attende al largo delle coste italiane: a bordo ci sono 490 migranti che, dopo essere stati soccorsi in varie operazioni nel Mediterraneo centrale, attendono di poter sbarcare.

Molti di loro – comunicano dalla Ong – hanno ferite gravi e necessitano di cure urgenti, mentre a bordo iniziano a scarseggiare i medicamenti.

Foto copertina via InfoMigrants/Twitter.

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