1. La Sanatoria 2020 è un flop
La campagna Ero straniero ha pubblicato i nuovi dati relativi alla Regolarizzazione per l’emersione dei lavoratori e delle lavoratrici straniere, emanata dal governo Conte.
Pubblicato oggi sul nostro sito l'aggiornamento sulla #sanatoria2020: notizie sconfortanti sulle 220.000 domande presentate oltre due anni fa. A metà ottobre sono stati rilasciati 83.032 permessi di soggiorno: solo il 37,7% sul totale delle domande.https://t.co/nzEeDMKeMW
🧵 pic.twitter.com/8H0A8k8jbN— Ero Straniero – L'umanità che fa bene (@Ero_Straniero) December 13, 2022
“Dai dati ottenuti dal Viminale – riporta Stefano Bleggi su Melting Pot Europa – […] risulta che al 19 ottobre 2022 sono stati effettivamente rilasciati solo il 37,7% di permessi di soggiorno sul totale delle domande presentate, ossia 83.032 permessi di soggiorno. 72.554 sono i permessi di soggiorno rilasciati per lavoro domestico o subordinato (principalmente in agricoltura) su circa 207.000 domande presentate seguendo la prima procedura prevista dalla norma rivolta a datori e datrici di lavoro (30.266 sono le lavoratrici e 42.288 i lavoratori)”.
La situazione di stallo sul rilascio dei permessi di soggiorno a Roma denunciata dalla nostra campagna nel servizio del TGR Lazio. Si parla anche della class action avviata da alcuni legali e associazioni contro i gravi ritardi.
Lavoratori e lavoratrici non possono più aspettare! pic.twitter.com/R4n33bc7Sg— Ero Straniero – L'umanità che fa bene (@Ero_Straniero) December 16, 2022
Data la situazione drammatica e sempre più insopportabile per i lavori e le lavoratrici migranti che ancora si trovano nel limbo dell’irregolarità, su iniziativa di alcuni legali e associazioni, a giugno scorso, è stata inviata una diffida alla prefettura di Roma e al ministero dell’Interno da 30 tra lavoratori e lavoratrici in emersione. Successivamente è stata depositata al Tar del Lazio una class action contro i gravi e persistenti ritardi della prefettura di Roma. Il prossimo 31 gennaio si celebrerà la prima udienza, ma dal 3 al 10 gennaio 2023 lavoratori, datori di lavoro ed associazioni possono intervenire nell’azione collettiva contro la Prefettura di Roma.
2. Le riammissioni dei migranti sul confine italo-sloveno
“La riattivazione da parte del governo dei respingimenti dei cittadini stranieri che giungono alla frontiera orientale lascia un senso di afflizione e sconcerto”, osserva l’avvocata Caterina Bove, di ASGI, che, su Altreconomia, denuncia la ripresa delle “riammissioni informali” sul confine tra Italia e Slovenia.
La riattivazione da parte del governo dei respingimenti dei cittadini stranieri che giungono alla frontiera orientale lascia un senso di afflizione e sconcerto, osserva l’avvocata Caterina Bove. E non solo sul piano umano quanto su quello giuridico.https://t.co/QI9fSkc8cM pic.twitter.com/WuieulVHU1
— Altreconomia (@altreconomia) December 13, 2022
“Il Tribunale – con ordinanza del 18 gennaio 2021 – ha chiarito come queste operazioni fondavano la propria base giuridica su un accordo, quello siglato tra il governo italiano e quello sloveno nel 1996, che non è mai stato ratificato dal Parlamento, come prevede l’art. 80 della Costituzione, che in quanto tale non poteva e non può derogare alle leggi vigenti interne, europee e internazionali e che invece vi derogava drasticamente. Il Tribunale aveva appurato e sancito che si trattava di operazioni che, per il modo in cui venivano espletate, violavano apertamente e per esplicita ammissione scritta del governo, il diritto interno ed europeo sull’accesso alle procedure di asilo”, riporta Bove.
Tali riammissioni infatti, avvenivano senza che ai migranti coinvolti fosse consegnato alcun provvedimento scritto e senza alcuna informazione su ciò che gli stava accadendo. “Le persone di fatto attendevano inermi in una condizione di detenzione de facto, in caserma, per poi venire coattivamente fatte salire su un furgone e consegnate appunto alle autorità slovene”.
3. Frontex è complice dei respingimenti in Libia
Frontex, l’agenzia UE per il controllo delle frontiere marittime e terrestri – che proprio in questi giorni sceglie il suo nuovo direttore – è complice degli abusi in Libia. Così denunciano l’Ong Human Righs Watch e Border Forensics che, in un nuovo rapporto dal titolo Airborne Complicity: Frontex Aerial Surveillance Enables Abuse, sviscerano le violazioni dell’Agenzia che si serve della sorveglianza aerea per respingere migranti, con la cooperazione della cosiddetta guardia costiera libica.
#EU border agency @Frontex's aerial surveillance enables #Libya Coast Guard to intercept boats and forcibly return #migrants to Libya where they face systematic abuse, which means EU unlawfully aids and abets human rights violations @HRW @borderforensics https://t.co/eXWsMbJ9nF pic.twitter.com/3a4fZQZoR8
— Gerry Simpson (@GerrySimpsonHRW) December 12, 2022
“Abu Laila, 28 anni, siriano. Secondo i suoi calcoli aveva circa 11 ore per attraversare il Mar Mediterraneo per sfuggire agli abusi in Libia e raggiungere […] l’Europa quando le forze libiche hanno intercettato la barca il 30 luglio 2021. Le prove che abbiamo raccolto su mesi di ricerche suggeriscono che l’aereo che ha visto fosse uno utilizzato dalle autorità europee per monitorare da vicino il Mediterraneo centrale e trasmettere informazioni su barche come la sua alle autorità libiche. Dopo che la barca è stata intercettata, è stato riportato in Libia, arrestato, picchiato e costretto a comprare la sua libertà”.
📢L'uso da parte dell'Agenzia della guardia di frontiera dell'UE #Frontex della sorveglianza aerea facilita le #intercettazioni delle imbarcazioni dei migranti da parte dei libici e il loro ritorno ad #abusi sistematici in #Libia,e rende Frontex #complice di tali abusi @hrw un🧵: pic.twitter.com/AUofotLo3U
— Giulia Tranchina (@GiuliaRastajuly) December 12, 2022
Nel frattempo, l’attuale direttrice ad interim di Frontex Aija Kalnaja è sotto indagine da parte dell’OLAF, l’Ufficio antifrode e anticorruzione dell’Ue: “l’OLAF ha confermato che c’è un’indagine in corso riguardante Frontex”, si legge su Euractiv. “Tuttavia, poiché le indagini sono in corso, l’OLAF non può rilasciare ulteriori commenti […]”.
REVEALED: The director of the European coast guard and border guard agency @Frontex is being investigated by the EU anti-corruption watchdog (OLAF), according to information obtained by @LHReports, @Mediapart and @derspiegel
— Lighthouse Reports (@LHreports) December 16, 2022
4. Il dramma dei migranti sfruttati in Olanda e Germania
“Impiegati dalle agenzie interinali nei Paesi Bassi, i lavoratori migranti venivano alloggiati in case fatiscenti al di là del confine tedesco”, lo riporta la giornalista Eleonora Mureddu su Europa Today.
Sotto accusa le leggi Ue sulla libera circolazione dei lavoratori: “secondo quanto riferito, le agenzie interinali acquistano o affittano alloggi a basso costo in Germania, dove le condizioni di vita sono spesso al di sotto degli standard e rappresentano un pericolo per i residenti. Le agenzie attirano poi i lavoratori dell’Europa orientale e sudorientale con false promesse e traggono profitto dal loro lavoro. Le autorità hanno anche evidenziato come spesso i salari non venissero versati e i migranti fossero sottoposti a turni estenuanti, principalmente nell’industria della carne o nei cantieri edili”.
Secondo Euractiv “è necessaria un’azione a livello Ue per combattere il maltrattamento dei lavoratori migranti all’interno del blocco”.
5. Un nuovo naufragio nel canale della Manica
Almeno quattro persone sono morte e circa 43 sono state salvate dopo che un’imbarcazione di migranti si è trovata in difficoltà nelle acque al largo della costa inglese del Kent mercoledì mattina. Un’importante operazione di ricerca e salvataggio, che avrebbe coinvolto la guardia costiera britannica, la marina francese, un’ambulanza aerea e un peschereccio nelle vicinanze, è stata avviata nelle prime ore di mercoledì mattina (14 dicembre) nelle acque britanniche al largo della costa inglese del Kent. Poco hanno potuto i soccorritori, contro le temperature che nella notte hanno raggiunto gli zero gradi.
6. Alla nave Life Support assegnato Livorno come porto sicuro
Si dirige verso il porto di Livorno la nave Life Support di Emergency, partita da Genova nei giorni scorsi. Ha concluso il suo primo salvataggio in mare e ha a bordo 70 naufraghi soccorsi in zona Sar libica: cinque donne di cui una incinta al settimo mese, 2 bambini al di sotto dei 2 anni di età e 24 minori non accompagnati a partire dai 13 anni.
Come riporta Rinaldo Frignai sul Corriere della Sera “un’altra nave di una Ong tedesca, la Sea Eye 4, era in attesa di un altro porto sicuro per 63 migranti trasbordati dalla Rise Above dove ne sono rimasti 27.”
7. In arrivo un nuovo codice di condotta per le Ong
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarebbe allo studio di un nuovo codice di comportamento per le Ong, che sarà varato probabilmente dopo Natale, al massimo nei primi giorni del prossimo anno.
Due le principali novità: i soccorritori dovranno chiedere alle persone messe in salvo appena salite a bordo, la manifestazione di interesse sull’eventuale domanda di protezione internazionale. In questo modo dovrebbe essere il Paese di bandiera della nave a farsi carico dell’accoglimento del migrante dopo lo sbarco.
La seconda novità riguarda invece le modalità in caso di intervento in area Sar. I soccorritori dovranno chiedere immediatamente un porto di sbarco, “verso il quale la nave sarà tenuta a dirigersi immediatamente dopo il salvataggio, senza restare giorni in mare in attesa di altri possibili soccorsi” e senza la possibilità di trasbordare i soccorsi da un’unità navale all’altra.
Foto copertina via Twitter/Judith Sunderland HRW