1. Un giorno storico per l’Europa
È un giorno storico scrive il Guardian. I primi migranti e rifugiati sono stati rimandati indietro dall’isola greca di Lesbo verso la sponda turca. Si tratta qualche centinaio di pakistani, bengalesi e marocchini (nazionalità che rappresentano un percentuale molto piccola del traffico sulla rotta orientale vero l’Europa). Dovrebbero essere i primi di migliaia di espulsioni, effetto dell’accordo tra Ue e Ankara.
2. I primi a ripartire
First #migrants docking at #Dikili port. To be registered in tents here then probably taken to deportation camps pic.twitter.com/bYY60vCm0N
— Mark Lowen (@marklowen) April 4, 2016
La foto scattata dal corrispondente in Turchia della Bbc sul molo di Mitilene sull’isola di Lesbo.
3. Arrivi in Italia nel 2016: +324%
Nel marzo 2015, sono arrivati in Italia 2.283 migranti. Nello stesso mese del 2016, sbarcano sulle coste italiane 9.683 persone, con una crescita del 324% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E una proporzione simile hanno le morti in mare: da 53 di 12 mesi fa alle 153 del marzo appena passato. Difficile fare previsioni sulla base di questa crescita, certo è che il blocco orientale tra la Grecia e la Turchia provocherà nuovi picchi nei transiti dalla Libia all’Italia.
4. Hotspot extraterritoriali, una proposta
L’Ue è oggi poco più che una moneta comune e un mercato comune. Eppure qualche passo nella direzione della creazione di una concreta comunità potrebbe essere fatto senza troppo sforzo. Per esempio, «basterebbe che gli hotspots passassero da gestioni nazionali ad una gestione sovranazionale con personale dell’Ue per ottenere una più equa condivisione dei costi e delle responsabilità». E se divenissero extraterritoriali – come un’ambasciata – i migranti accettati sarebbero subito ammessi in Europa, bypassando gli ostacoli del Regolamento di Dublino. Sul Corriere della sera la proposta di Stefano Passigli.
5. Le rimesse dei migranti
Quanto valgono le rimesse dei 30 milioni di migranti presenti in Europa? Circa il 5-7% del Pil europeo. Ciò significa che in media ogni migrante spedisce nel proprio paese d’origine 12mila dollari all’anno.
6. Le violenze a Calais
Il 75% dei migranti e dei rifugiati passati per la “giungla” di Calais avrebbero subito violenze da parte della polizia francese. La percentuale è indicata dal Refugee Rights Data Project e include quelle fisiche, abusi verbali, gas lacrimogeni e anche violenze sessuali.
7. Parola al giurista
«Gli xenofobi sono solo minoranze vocianti, forse inevitabili: in realtà ci sono ancora pochi stranieri in Italia rispetto ad altri paesi europeo». Perché conviene all’Europa e all’Italia l’arrivo degli stranieri. L’intervento del giurista Sabino Cassese nella trasmissione di Radio 3 “Tutta la città ne parla”.
8. Cosa rimane delle primavere arabe
GRAPHIC: The Arab Spring five years on
(Via The Economist) pic.twitter.com/CsKiahtR9I
— The Int’l Spectator (@intlspectator) April 3, 2016
9. Le capitali dei migranti, 6 documentari
Il viaggio dei migranti a partire dalle città di partenza, di transito o di arrivo. Sei mini-documentari realizzati da due giornalisti italiani nel progetto Odissea 2.0 che racconta sei città (Dakar, Bamako, Ouagadougou, Niamey, Tripoli e Lampedusa) e sei paesi (Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger, Libia e Italia) attraversati dal flusso delle migrazioni dall’Africa verso l’Europa.
10. Migration Studies, articoli gratis
“Deportazione” è la parola di questi giorni con l’inizio dei viaggi dalla Grecia alla Turchia dei migranti bloccati alle porte d’Europa. I Migration Studies dell’Università di Oxford mettono a disposizione gratuitamente numerosi articoli su questo tema e altri connessi.