1. Tanti, troppi piccoli schiavi invisibili
Chi sono e dove finiscono i minori vittime di tratta? Il rapporto “Piccoli schiavi invisibili” di Save The Children Italia, presentato alla vigilia della giornata mondiale contro la tratta (che si celebra a livello globale il 30 luglio), mappa il preoccupante fenomeno dei minori stranieri non accompagnati che diventano facili prede degli sfruttatori.
L’articolo di Vladimiro Polchi su Repubblica.
2. Sicilia, dove i minori stranieri non accompagnati cadono nelle mani della mafia
Sono davvero tanti i piccoli migranti giunti in Italia da soli che scompaiono nel nulla. Un fenomeno complesso, per cui non basta la spiegazione della criminalità organizzata (perché molti sono quelli che si sottraggono volontariamente dal sistema che non funziona – come ci spiegava Nando Sigona). Ma in Sicilia la situazione per i minori stranieri non accompagnati è particolarmente complessa, perché il rischio di cadere nelle mani della mafia è davvero consistente.
Il reportage di Mark Townsend per il Guardian.
3. L’ultima frontiera dell’emergenza dei migranti in Italia è a Como
A Como è in atto una vera e propria “emergenza migranti”. Se fino a qualche settimana fa i giornali raccontavano dei blocchi alle frontiere di Ventimiglia e del Brennero, oggi il confine italiano più caldo è quella con la Svizzera.
Il reportage di Luigi Mastrodonato per Vice News Italia.
4. La vera emergenza sono i morti in mare
Ogni giorno, nell’indifferenza generale, 20 migranti muoiono in mare. Secondo i dati dell’OIM, dall’inizio dell’anno ad aver perso la vita nella pericolosissima tratta del Mediterraneo centrale sono più di 3000. Mai così tanti, e la conta non accenna a cessare. L’articolo di Fanpage.
5. Il conto vergognoso dei tanti, troppi migranti che muoiono nel Mediterraneo
Mentre noi andiamo al mare in vacanza, c’è chi in quelle acque sta morendo.
Per non dimenticare l’urgenza dei tanti, troppi richiedenti asilo che perdono la vita ogni giorno nel nostro Mediterraneo, il sindaco di Barcellona ha voluto un “contatore della vergogna” sulla spiaggia della città. In modo che tutti abbiano sempre sotto gli occhi il numero sempre crescente di vittime delle politiche europee.
L’articolo del Guardian.
6. Lo sfruttamento dei siriani in Turchia
Mentre si discute del futuro del tanto controverso accordo UE-Turchia, continuano le denunce sulle preoccupanti condizioni dei profughi siriani nel paese di Erdogan: Reuters documenta come i piccoli profughi in fuga dalla guerra diventano schiavi nelle fabbriche tessili; Internazionale spiega come per i richiedenti asilo che cercano di sopravvivere facendo i braccianti lo sfruttamento sia la regola.
7. Per i piccoli siriani in Libano la scuola è un miracolo
Un’intera generazione che rischia di essere perduta: sono ben 250.000 i minori siriani in Libano a cui è negato il diritto all’istruzione.
L’approfondimento di Refugees Deeply.
8. Le Olimpiadi dei rifugiati
Il 5 agosto iniziano le Olimpiadi di Rio e, per la prima volta nella storia dei giochi, un team di rifugiati gareggerà sotto la bandiera olimpica.
Le storie dei dieci atleti che compongono la squadra sono tutte straordinarie, ma una lo è forse più delle altre: parliamo di Yusra Mardini, la giovane siriana che nell’agosto del 2015 spinse per tre ore insieme alla sorella il gommone su cui si trovava insieme ad un’altra ventina di profughi e che era prossimo ad affondare. La racconta BBC.
9. Finalmente più attenzione e protezione per i rifugiati dell’America Centrale
Forse gli Stati Uniti hanno preso finalmente coscienza dei costi insopportabili delle proprie politiche di frontiera (che, come riporta il Guardian, ha senz’altro aggravato – tra procedure d’asilo inadeguate e vere e proprie deportazioni di massa – la crisi umanitaria dei rifugiati dell’America Centrale): l’amministrazione Obama ha infatti annunciato la tanto attesa estensione del proprio programma di protezione per quanti in fuga dai paesi della porzione centrale del continente.
Ne scrive il New York Times.
10. I limiti della tecnologia per i rifugiati
Può la tecnologia aiutare davvero i rifugiati o la “mania delle apps umanitarie” è un trend fine a se stesso, che non offre risposte reali alla crisi?
L’importante riflessione di Rosie Foran per Inter News (da leggere insieme alla analisi critica di qualche settimana fa di Evgeny Morozov sul Guardian e quello di Lina Srivastava per Open Migration).
IMMAGINE DI COPERTINA: European Commission DG Echo / Flickr Creative Commons.