1. Un accordo europeo sui migranti sembra essere vicino
“Non sappiamo ancora cosa succederà in concreto sul tema più sensibile per l’opinione pubblica, quello dell’immigrazione, che per un anno è stato al centro del programma dell’esecutivo populista formato da Lega e Cinquestelle. Un tema che era al centro della propaganda dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, che gli ha dedicato due leggi e una campagna elettorale permanente condotta a furia di tweet e di dirette Facebook” ragiona Annalisa camilli su Internazionale.
Quel che appare chiaro è quantomeno l’intenzione di sottrarre il tema della migrazione alla polarizzazione politica e “di normalizzare un tema che è stato per più di un anno il cavallo di battaglia della destra”.
Come? Un primo passo sembra essere quello di raggiungere un accordo per la ripartizione dei migranti arrivati in Italia tra i vari paesi europei.
Il piano temporaneo di ripartizione dovrebbe essere discusso il prossimo 23 settembre a Malta, al vertice dei ministri dell’Interno di Francia, Germania, Italia, Spagna, Finlandia (in qualità di presidenza di turno del Consiglio Ue) ed essere poi presentato durante il Consiglio Europeo di Ottobre. Ma i negoziati sono ancora aperti.
Il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, ha confermato che per ora c’è un accordo affinché la Germania accolga un quarto dei migranti che entrano in Italia dopo un salvataggio in mare: “I colloqui stanno continuando, ma se tutto rimane come abbiamo detto, possiamo accogliere il 25% delle persone salvate in mare che finiscono in Italia. Con questo accordo la nostra politica migratoria non sarà sovraccaricata”. Secondo il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung anche la Francia è disposta ad accogliere il 25% dei migranti arrivati in Italia.
2. Tra Italia e Ungheria è scontro sui porti aperti
Tra i fautori dell’accordo europeo non ci sarà sicuramente l’Ungheria.
Peter Szijjarto, ministro degli Esteri ungherese, ha definito “deplorevole e pericolosa” la decisione del nuovo governo italiano di consentire a navi con migranti di attraccare:
“È un incentivo per i trafficanti e per i migranti stessi, che potranno arrivare di nuovo in massa”, ha sostenuto il ministro dichiarando che l’Ungheria non parteciperà alla ripartizione dei migranti salvati in mare.
“È facile fare i sovranisti con le frontiere degli altri. Chi non accetta le quote deve essere sanzionato duramente. L’Italia non può e non si farà più carico da sola di un problema che riguarda tutta la Ue. Nei paesi di transito vanno istituiti degli uffici europei nei quali i migranti possano presentare richiesta di asilo in modo da poter essere poi trasferiti in Europa”, la risposta dell’omologo italiano Luigi Di Maio.
3. La Guardia costiera italiana salva 90 migranti
La guardia costiera italiana ha soccorso in acque maltesi circa un centinaio di migranti che rischiavano di annegare. Lo riporta Alarm Phone in un tweet.
La barca con circa 90 persone a bordo è stata soccorsa! Dopo che abbiamo allertato le autorità #Maltesi e Italiane, la @guardiacostiera italiana ha mandato due barche per il salvataggio, che è andato a buon fine e confermato alle 4.40. Benvenuti in #Europa!
— Alarm Phone (@alarm_phone) September 17, 2019
Secondo Repubblica, i migranti sarebbero partiti da Zuara, a ovest di Tripoli a bordo di un natante in legno che ha subito iniziato ad imbarcare acqua. Come detto il salvataggio è avvenuto in acque libiche, ma La Valletta non ha voluto inviare un pattugliatore per il trasbordo delle persone recuperate. Nonostante ciò le navi italiane si stanno comunque dirigendo verso l’isola in attesa di ricevere istruzioni sullo sbarco.
Sempre secondo Alarm Phone, i corpi di altri 8 migranti sono stati rinvenuti privi di vita a largo di Sfax in Tunisia.
4. Ocean Viking è la prima nave a sbarcare in Italia dal cambio di Governo
Ottantadue migranti sono sbarcati in Italia, primo tangibile segno di rottura con l’esperienza dei porti chiusi voluta da Matteo Salvini.
Sabato sera i migranti sono stati trasferiti dalla nave di salvataggio battente bandiera norvegese Ocean Viking, gestita da SOS Méditerranée e Medici Senza Frontiere (MSF), a una nave della guardia costiera prima di essere portati a terra sull’isola siciliana di Lampedusa. La decisione fa seguito ad un accordo con altri Stati membri dell’UE, coordinato dalla Commissione Europea: la maggior parte di quelli a bordo sarà trasferita in altri paesi, tra cui Francia, Germania, Portogallo e Lussemburgo.
Come ricorda Lorenzo Tondo sul Guardian, si tratta della prima volta quest’anno che Roma ha permesso ai soccorsi di scendere da una nave di una Ong senza costringerli ad estenuanti trattative in mare.
Intanto la Ocean Viking ha già ripreso le operazioni: i team di Medici Senza Frontiere e Sos Méditerranée hanno appena soccorso 48 persone da un’imbarcazione di legno in difficoltà, a 53 miglia dalle coste della Libia. Tra i sopravvissuti donne, bambini piccoli e un neonato ora al sicuro sulla nave.
5. Libia: per la prima volta contestato in Italia il reato di tortura
“Ho subito delle vere e proprie torture che mi hanno lasciato delle cicatrici sul mio corpo. Specifico che sono stato frustato tramite fili elettrici. Altre volte preso a bastonate, anche in testa”. È grazie anche a questo racconto che le forze dell’ordine sono riuscite ad identificare nell’hotspot di Messina 3 persone ora fermate con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, alla violenza sessuale, alla tortura (è la prima volta che il reato viene contestato in Italia dall’introduzione della norma) all’omicidio e al sequestro di persona a scopo di estorsione.
I testimoni sono arrivati in Italia dopo essere stati soccorsi dalla nave Alex di Mediterranea, mentre le violenze sarebbero state commesse nel centro di Zawiya, in una struttura ufficiale gestita dalle forze dell’ordine di Tripoli.
“Questo lavoro investigativo – spiega il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggioa Repubblica – è suscettibile di ulteriori importanti sviluppi e ha dato conferma delle inumane condizioni di vita all’interno dei cosiddetti capannoni di detenzione libici e la necessità di agire, anche a livello internazionale, per la tutela dei più elementari diritti umani e per la repressione di quei reati che, ogni giorno di più, si configurano come crimini contro l’umanità”.
6. Libra: a dicembre il processo per omicidio colposo e omissione di soccorso
Spesso vi abbiamo parlato di quanto accaduto l’11 ottobre 2013. Quel giorno, a Largo di Lampedusa, morirono 268 persone in quello che è conosciuto come il naufragio dei bambini.
Ieri il Gup di Roma ha accolto le tesi portate avanti dal PM e dagli avvocati dei familiari delle persone decedute, rinviando a giudizio due ufficiali italiani, il responsabile della sala operativa della Guardia Costiera e il comandante della sala operativa della Squadra navale della Marina.
Nei loro confronti l’accusa è di omicidio colposo e rifiuto di atti d’ufficio.
7. In Grecia sono oltre 24 mila i migranti bloccati sulle isole dell’Egeo
“Faccio fatica a trovare le parole giuste perché nessuno può trasmettere la miseria e la disumanità di una situazione che in Europa è francamente incredibile” dice Sophie McCann – advocacy manager britannico di Medici Senza Frontiere – prima di elencare le terribili condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti detenuti sull’isola di Lesbo.
Gli sbarchi di migranti in Grecia sono tornati a riempire le pagine dei giornali dopo che nei mesi di luglio e agosto più di 13.000 persone sono sbarcate sulle coste greche, più della metà di tutti gli arrivi marittimi nel 2019.
Attualmente almeno 24.000 tra uomini, donne e bambini sarebbero intrappolati in campi sulle isole dell’Egeo, sottoposti a condizioni inumane – noi vi avevamo parlato del disagio psicologico che colpisce i migranti di Moria in questo articolo di Marianna Karakoulaki.
Dietro l’aumento degli sbarchi ci sarebbero le pressioni della Turchia per ottenere gli aiuti economici del tanto criticato accordo con l’Europa sui migranti.
8. Confine Usa Messico: la Corte Suprema dà “temporaneamente” ragione a Trump
L’amministrazione Trump promette di muoversi rapidamente dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha avallato – in attesa di un giudizio definitivo – la decisione del governo di respingere al confine i richiedenti asilo che prima di raggiungere gli Usa hanno attraversato un paese terzo.
I respingimenti andranno a colpire soprattutto le migliaia di famiglie di El Salvador, Guatemala e Honduras che attraversano il Messico durante il pericoloso viaggio verso nord.
Si stima che già adesso siano almeno 45.000 i centroamericani respinti dagli agenti statunitensi e costretti ad attendere in Messico che le loro richieste di asilo vengono analizzate e con molta probabilità ora si andrà verso un ulteriore inasprimento.
9. La Libia è corresponsabile del traffico di esseri umani
“La Guardia costiera libica trasferisce migranti in centri di detenzione non ufficiali, dove si ritiene che funzionari del governo vendano i migranti ai trafficanti. Non prima di avere torturato, schiavizzato, stuprato”. Lo racconta Nello Scavo su Avvenire, ma a dirlo è l’ultimo rapporto del segretario generale sulla Libia, già sul tavolo del procuratore del Tribunale internazionale dell’Aja.
A raccogliere le prove nei numerosi centri per migranti non ufficiali gestiti dalle milizie è stata l’Unsmil, la missione Onu a Tripoli, che parla “di detenzione prolungata e arbitraria, torture, sparizioni forzate, cattive condizioni di detenzione, negligenza medica e rifiuto di visite di famiglie e avvocati da parte dei responsabili delle carceri e di altri luoghi di privazione della libertà”. A trarne profitto sarebbero trafficanti, membri di gruppi armati, funzionari e veri e propri pezzi dello Stato.
Ancora una volta le donne sono le più colpite: circa la metà delle donne e ragazze transitate per questi campi ha dichiarato di aver subito violenza.
10. Francia, Macron invoca la linea dura sui migranti
Proprio ieri il Presidente francese Emmanuel Macron aveva chiesto di “ascoltare il popolo” e invocato maggiore fermezza sulla migrazione: “I flussi di ingresso non sono mai stati così bassi in Europa e le richieste d’asilo mai così elevate in Francia” aveva dichiarato ai cronisti spiegando come i voti persi su questo tema dal suo partito sarebbero stati un regalo per quello di Le Pen.
Nemmeno 24 ore dopo è iniziato il programmato sgombero di un migliaio di migranti dal campo di Grande-Synthe, nel nord del Paese. Proprio in questo campo eravamo stati l’inverno scorso per raccontarvi di quanti, stravolti dopo anni di stallo e disposti a tutto pur di raggiungere il Regno Unito, attraversavano la manica su imbarcazioni di fortuna.