1. Il nuovo governo e il tema migranti
Alla vigilia del voto di fiducia al nuovo esecutivo presieduto da Draghi, il tema migranti sembra non essere tra i punti più spinosi della nuova maggioranza. Se persino Salvini sembra aver rinnegato il suo credo in fatto di porti chiusi: “A Draghi chiedo un atteggiamento europeista sull’immigrazione […] In questo momento bisogna andare al di là delle etichette, altrimenti non avrei mai dato la fiducia al governo del banchiere Draghi – spiega – Questo è un governo europeista? Bene, comportiamoci come gli spagnoli, i francesi, i tedeschi, gli sloveni. Controlliamo chi entra e chi esce e pretendiamo il coinvolgimento dell’Europa. All’Italia ora servono meno etichette e più fatti” – molte restano le incognite che il governo dovrà affrontare. Vediamone alcune:
Anche il nuovo governo continuerà la guerra ai soccorsi in mare? Si chiede radio Radicale.
Continua la guerra ai soccorsi in mare, anche col nuovo governo?
Per il giurista Fulvio Vassallo Paleologo, intervistato da @scandura, si violano regole del diritto internazionale e procedure operative della stessa @guardiacostiera (MIT).
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— Radio Radicale (@RadioRadicale) February 15, 2021
Secondo il giurista Fulvio Vassallo Paleologo, intervistato da Sergio Scandura, si violano regole del diritto internazionale e procedure operative della stessa Guardia Costiera.
Intanto, come ricorda Eleonora Camilli, potebbe essere un’ottima occasione di superare l’approccio giornalistico al “problema migrazione”.
Vari commentatori in tv ripetono che il nuovo governo dovrà capire come gestire “l’enorme problema immigrazione”, evidentemente senza avere la minima contezza del fenomeno negli ultimi anni
Poi se parliamo di propaganda vs realtà, allora sì, il problema è enorme #GovernoDraghi
— Eleonora Camilli (@EleonoraCamilli) February 13, 2021
2. Italiani senza cittadinanza
Un altro tema centrale resta poi quella della cittadinanza. Come ricorda Redattore Sociale sono 858 mila gli alunni stranieri nelle scuole e oltre un milione i minori iscritti alle anagrafi comunali.
Da qui l’appello lanciato da Italiani Senza Cittadinanza che ha scritto al Presidente incaricato Draghi: “Caro presidente del Consiglio, vediamo da anni cambiare i Governi mentre le nostre vite di italiani senza cittadinanza restano impantanate per legge“.
Oltre un milione di persone nate e/o cresciute nel nostro Paese sono ancora oggi senza cittadinanza.
Mai come ora è importante lavorare insieme perché i diritti di tutte e tutti siano garantiti.
Aderiamo all'appella rivolto a Mario Draghi. @isc_italianihttps://t.co/Nhu8bxMMsz— WeWorld Onlus (@WeWorldOnlus) February 12, 2021
L’ultimo a riproporre il tema era stato mercoledì scorso il leader Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro con Mario Draghi: “Se si vuole coesione sociale, chi nasce qui deve avere stessi diritti”.
3. Accordi con la Libia e respingimenti
Come ricorda Christian Elia – in questa intervista a Francesca Napoli, esperta di diritto d’asilo – lo scorso 2anno è stato rinnovato, senza le modifiche attese e promesse dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il memorandum Italia-Libia. L’accordo, stipulato nel 2017, sarà rinnovato alle stesse condizioni per altri tre anni.
Come riporta Annalisa Girardi su Fanpage, dando comunicazione dei dati forniti dall’Iom, solo tra il 9 e il 15 febbraio: “oltre 300 persone sono state intercettate in mare e respinte in Libia […] precisamente, sono 318 le persone che sono state riportate in Libia, per finire poi con ogni probabilità nei campi di detenzione nel Paese dove vengono rinchiusi arbitrariamente i migranti”.
4. Intanto 5 uomini respinti in mare denunciano l’Italia
“Per la prima volta in Italia è stata lanciata un’azione legale non solo contro il governo, ma anche contro un’azienda privata, accusata di aver aiutato lo Stato italiano ad effettuare un respingimento di migranti in Libia – un Paese che non può essere in alcun modo considerato sicuro. Cinque cittadini eritrei, con il sostegno delle associazioni ASGI e Amnesty International Italia, hanno avviato un’azione civile per chiedere i danni all’Italia e alla società Augusta Offshore. Quest’ultima è proprietaria di una nave che, nel luglio 2018, ha aiutato la cosiddetta guardia costiera libica a riportare a Tripoli dei migranti intercettati in mare”, scrive Lillo Montalto Monella su EuroNews.
🔴Five Eritreans have filed lawsuit against Italian authorities & shipping company Augusta Offshore over a pushback to Libya in 2018.@asgi_it @amnestyitalia https://t.co/b2YZ4oDM8h
— ECRE (@ecre) February 16, 2021
“Un respingimento collettivo gigantesco in Libia (276 persone secondo i libici, 262 secondo gli italiani) – che secondo quanto riportato da Sarita Fratini su Il Manifesto – sarebbe stato disposto e coordinato dalla autorità italiane nell’ambito di un evento SAR tenuto segreto”.
5. Open Arms sbarca a Porto Empedocle
“Stamane 110 persone in pericolo su un gommone hanno chiamato Alarm Phone. Il meteo sta peggiorando, ci dicono che ci sono onde alte e una tempesta in corso. Le autorità sono informate. Serve soccorso subito! Non lasciateli annegare!». Questo l’allarme lanciato sabato su Twitter da Alarm Phone.
“A tamponare la situazione – racconta Ferruccio Pinotti – è intervenuta una nave di Open Arms: una quarantina di migranti, tra i quali una donna e un bimbo di tre mesi e tre minori non accompagnati, che erano a bordo di una imbarcazione alla deriva, sono stati soccorsi. La tensione con le motovedette libiche L’imbarcazione della ong spagnola ha intercettato i migranti in acque Sar maltesi: in zona – afferma – erano presenti molte imbarcazioni, nessuna delle quali è intervenuta. E nonostante fossimo in zona sar maltese siamo stati avvicinati dalla motovedetta libica Fezzan P658 che ci ha intimato di abbandonare quelle che loro consideravano “acque territoriali libiche”.
#ULTIMAHORA
Confirmado Porto Empedocle, Sicilia,
como puerto seguro para el #OpenArms y el desembarco de las 149 personas que la misión 80 ha rescatado en el #Med con la meteorología adversa.#CadaVidaCuenta pic.twitter.com/YD74cFp5aD— Oscar Camps (@campsoscar) February 14, 2021
6. Sbarchi e richieste di asilo nell’anno della pandemia: cosa ci dicono i dati?
“Nel corso del 2020, in relazione al flusso di migranti richiedenti protezione internazionale verso l’Italia, si è assistito, insieme alla conferma di alcune tendenze già in atto, anche ad importanti cambiamenti che ne hanno modificato origine e direzione. Indubbiamente l’elemento che ha causato e continua a generare le maggiori perturbazioni risulta essere connesso all’infezione da Covid-19, con i conseguenti provvedimenti di restrizione dei movimenti di persone e cose adottati a livello planetario, ma anche l’inasprirsi di situazioni di crisi economica e sociale, già presenti in varie aree a forte pressione migratoria.”
Aumentano gli arrivi dalla Tunisia, diminuisce la pressione sul’accoglienza: tutti i dati in questa analisi di Paolo Moroni per Secondo Welfare.
7. Frontex: l’agenzia europea che controlla le frontiere esterne è oggetto di gravi accuse
Per l’agenzia europea Frontex, il 2021 è iniziato con una serie di polemiche riguardanti la gestione dei fondi, i risultati pratici che ha ottenuto negli ultimi anni e il suo coinvolgimento in alcuni respingimenti illegali (lo raccontavamo qui).
In realtà il 2021, era iniziato con un grande investimento dei paesi dell’UE nell’agenzia: entro il 2027 il personale di Frontex passerà dagli attuali 1.500 a 10.000 effettivi e avrà un budget superiore alla maggior parte delle agenzie dell’UE: 1,9 miliardi di euro previsti per il 2025.
"Perhaps all that money could have been invested in safe humanitarian corridors and functional reception and integration policies, as well as in stabilising the countries of departure of migratory flows." https://t.co/G3rxjBxAyA
— Caterina Mazzilli (@CaterillaM) February 16, 2021
Sarà inoltre la prima agenzia dell’UE ad avere una propria uniforme, ma proprio mentre veniva annunciato questo enorme aumento di bilancio la sede di Frontex a Varsavia veniva perquisita dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) per verificare la gestione dei fondi. Lo racconta Chrstian Elia su Snapchat from the Border.
8. Sulle accuse di respingimenti illegali tra Grecia e Turchia
La Lega ellenica per i diritti umani e altri cinque gruppi per i diritti hanno denunciato la mancanza di un’indagine appropriata sui metodi con cui la Grecia sta respingendo illegalmente i migranti oltre il confine con la Turchia.
La dichiarazione congiunta è arrivata un giorno dopo che il ministro greco delle migrazioni Notis Mitarakis aveva negato ancora una volta le accuse. Le associazioni hanno sottolineato che i presunti respingimenti – segnalati dal marzo 2020 – non sono solo illegali, ma mettono in pericolo la vita dei migranti. Deplorando la mancanza di “un’indagine efficiente” da parte del sistema giudiziario del paese o di qualsiasi autorità indipendente, hanno inoltre dichiarato di aver inviato un rapporto dettagliato alle Nazioni Unite lo scorso primo febbraio.
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Immagine di copertina via Federico Soda/Twitter