1. Accoglienza rifugiati ucraini: l’Italia è davvero pronta?
Sono quasi 35 mila i profughi entrati in Italia dall’inizio del conflitto in Ucraina: 17.685 donne, 3.040 uomini e 14.126 minori. Lo comunica il Viminale il 12 marzo che ricorda come gli ingressi abbiano toccato la cifra record di 4.500 al giorno.
Messe da parte le distinzioni tra “profughi veri e profughi finti”, il nostro Paese si è scoperto pronto all’accoglienza. Ma tra le tante iniziative lodevoli, arrivano le prime segnalazioni di cattiva accoglienza.
A Pesaro 10 rifugiati ucraini hanno denunciato le condizioni invivibili all’interno di un centro di accoglienza in cui sono stati ospitati. Letti e bagni sporchi, scarafaggi nel frigorifero sono solo alcuni degli aspetti denunciati.
(7/N)
Ci preme di più sottolineare come, nonostante i proclami e le “buone” intenzioni, il sistema di accoglienza in Italia continui ad essere un dispositivo che non può garantire il rispetto della dignità e della libertà delle persone; mal pensato e ancor più mal realizzato;— Pensare Migrante (@PensareMigrante) March 12, 2022
2. I cittadini ucraini in Italia rischiano di perdere la sanatoria
I cittadini ucraini presenti in Italia che vorrebbero ricongiungersi con i loro familiari, – per esempio andandoli a prendere in Ucraina – rischiano di non riuscire più a vedere regolarizzata la loro posizione.
#Colf e #badanti #ucraine ancora in attesa del #permessoDiSoggiorno bloccate in Italia a causa della lentezza con cui procede la #sanatoria2020
La nostra denuncia sul @Corriere #lavoroDomestico #guerraucraina @andreazini56 @rquerze @Ero_Straniero https://t.co/hhp8HWzW38
— Assindatcolf (@Assindatcolf) March 10, 2022
Secondo quanto previsto dalla sanatoria del 2020, infatti, chi ha fatto domanda di emersione o regolarizzazione e dovesse lasciare l’Italia prima dell’accoglimento della richiesta, rischia di perdere tutto.
3. La Danimarca accoglie rifugiati ucraini, ma espelle rifugiati siriani
Mentre la Danimarca si prepara all’accoglienza dei rifugiati ucraini, i rifugiati siriani rischiano l’espulsione.
Il governo danese sta elaborando una legge che sospende le norme sull’asilo per gli ucraini, ha detto alla Galileus Web Rasmus Stoklund, portavoce degli affari esteri del Partito socialdemocratico del governo danese. La proposta di legge renderà più facile per gli ucraini ricevere permessi di soggiorno “in modo che possano iniziare rapidamente a studiare o a lavorare”, secondo una dichiarazione del ministero danese per l’immigrazione e l’integrazione.
Secondo Mattias Tesfaye, ministro dell’Immigrazione e degli affari esteri, abbia affermato tutti i rifugiati verranno trattati allo stesso modo, ma come viene ricordato da Elian Peltier e Jasmina Nielsen in un lungo articolo del New York Times, la Danimarca considera la Siria come “paese sicuro” e ha adottato leggi che puntano alla revoca della protezione internazionale per le persone rifugiate siriane.
4. Decisione storica della CEDU sulla Grecia: le espulsioni sono vietate
È stata accolta favorevolmente la richiesta di intervenire in misura urgente per impedire il respingimento di quattro richiedenti asilo in Grecia, presentata presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ai sensi dell’articolo 39 del Regolamento della stessa.
Come riporta la Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili – tra le associazioni riccorrenti – la Corte ha richiesto al governo greco informazioni sulle misure che sono state prese in merito all’accusa di respingimento e di assicurare l’assistenza di primo soccorso ai ricorrenti. Ha infine deciso che i richiedenti asilo non possano essere espulsi dal territorio greco.
Questa sentenza rappresenta un elemento chiave nell’ampliamento della protezione offerta dalla Corte europea dei diritti dell’uomo ai richiedenti asilo in tutta Europa.
5. Naufragio al largo della Libia
Circa 50 persone sono morte in un naufragio il 27 febbraio al largo delle coste libiche. Alcuni dei loro cadaveri sono finiti sulla spiaggia di Sabratha nel distretto di Zawiya.
Secondo l’ONG Alarm Phone, circa 50 persone stavano cercando di fuggire dalla Libia quando la loro barca è affondata al largo della città di Sabratha, a ovest di Tripoli, il 27 febbraio. La hotline dei volontari ha twittato questa settimana che non c’erano sopravvissuti, ma più di una dozzina di cadaveri erano stati trovati sulla costa.
6. Le condizioni disumane nei centri per migranti a Cipro
Migranti e rifugiati minorenni che soggiornano nel campo di accoglienza di Pournara a Cipro affermano di non ricevere cibo a sufficienza e che le loro stanze sono troppo affollate. Hanno anche accusato le autorità di aver infranto la promessa di trasferirli.
A seguito della protesta di un gruppo di circa 30 giovani migranti, il commissario per i diritti dei bambini del Paese, Despo Michaelidou, ha aspramente criticato le autorità denunciando le pessime condizioni igienico sanitarie della struttura.
Mentre la Repubblica di Cipro ha ricevuto il maggior numero di domande di asilo pro capite all’interno dell’Unione Europea, le condizioni della struttura di Pournara erano già state più volte criticate da migranti e ONG in passato. A dicembre, i parlamentari ciprioti dopo una visita avevano descritto il campo come una “bomba a orologeria” a causa delle condizioni di vita troppo precarie. Il campo è stato a lungo sovraffollato, il che ha innescato violenti conflitti tra i residenti e un focolaio di COVID-19 in passato.
📷 Cyprus' children’s rights commissioner Despo Michaelidou visited Pournara camp this week.
She said that conditions for unaccompanied minors there were “miserable” and “unhygienic," and that they did not get enough to eat and drink.
The interior ministry refuted these claims. pic.twitter.com/GkplmFEdcQ
— InfoMigrants (@InfoMigrants) March 11, 2022
Foto copertina via AJ+/Twitter.