1. A Malta condizioni disumane nei centri di detenzione
Un richiedente asilo marocchino, rinchiuso in uno dei centri di detenzione per migranti di Malta, durante la pandemia di COVID-19 ha scritto una poesia sui suoi problemi sul retro di un modulo di bonifico della Western Union. «Al mattino desidero essere liberato e la sera comincio a piangere. In questo paese gli schiavi vengono venduti come farina», si legge.
È quanto viene riportato da Politico in un articolo, sulle gravi violazioni dei diritti ai danni dei migranti rinchiusi nei centri di detenzione, basato sulle testimonianze di coloro che sono stati successivamente rilasciati. Gli ex trattenuti hanno affermato che all’interno dei centri vi erano un clima di ostilità, regolari tentativi di suicidio, condizioni disumane e poco dignitose.
Read the testimonies of #asylumseekers in #Malta who experienced prolonged detainment in Malta's detention centres during #COVID19, published yesterday in @POLITICOEurope. This project was supported by @NGeografic. https://t.co/jTKCYo7aYX
— Joanna Demarco (@DemarcoJoanna) May 19, 2022
2. Tra i migranti di Agadez, in Niger, in viaggio per l’Europa
Il 20% dei migranti che arrivano in Libia passano per il Niger. Nel primo trimestre del 2022 sono state 17.677 le persone entrate dal Mali, solo a marzo altre 8.269 sono arrivate invece dal nord-ovest della Nigeria, area colpita da continue violenze.
Ci sono poi quelli che in Niger ci sono finiti perché respinti dai Paesi vicini. Secondo i dati forniti dall’Ong Alarme Phone Sahara, circa 8.207 persone sono state espulse verso il Niger dalla sola Algeria nel primo trimestre del 2022.
«I migranti cercheranno percorsi alternativi per continuare il viaggio, rischiando abusi e sfruttamento. Dobbiamo restituire loro dignità, garantire vie sicure e legali a chi fugge e il diritto di tutti di avere salva la vita, assicurare investimenti nell’accoglienza e non nella deterrenza». Lo racconta in questo approfondimento video sul Corriere della Sera Medici Senza Frontiere (MSF), che in Niger fornisce assistenza medica di base e supporto psicologico alle persone in transito.
3. Due richiedenti asilo afghani sono stati assolti in Grecia
Un giovane afgano, N., era accusato di aver messo in pericolo suo figlio, annegato durante la traversata in mare. Un altro uomo afghano, H., era accusato di essere uno “scafista” della barca. Mentre il primo è stato assolto, il secondo ha ottenuto una sospensione della pena.
#Samos2 sono liberi!
N. era accusato di aver messo in pericolo la vita di suo figlio, morto nel naufragio; Hasan di scafismo.
Adesso basta con la criminalizzazione di migranti e ONG.
La libertà di movimento è un diritto, non un crimine!#DropAllTheCharges pic.twitter.com/K31wnJ8vI4
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) May 18, 2022
H. era stato accusato di aver preso il timone della barca durante la traversata. I trafficanti che spostavano il gruppo erano sbarcati poco dopo la partenza, lasciando soli i migranti. Se fosse stato dichiarato colpevole, H. avrebbe rischiato l’ergastolo per la morte del bambino e altri dieci anni di carcere per ciascuna delle 23 persone che aveva inavvertitamente aiutato a trasportare.
We are all incredibly happy! 🥳
Today, N. was acquitted of all charges and Hasan was sentenced to 1 year and 5 months on probation!
The #Samos2 are free! pic.twitter.com/E6YIbpWkmJ
— borderline-europe (@BorderlineEurop) May 18, 2022
4. Reddito di cittadinanza a cittadini stranieri: il governo non l’ha ancora esteso
«Per ottenere il reddito di cittadinanza bisogna essere residenti in Italia da 10 anni. Una regola che esclude buona parte dei poveri assoluti e che sta causando migliaia di processi perché stride con le norme UE», scrive sul Fatto Quotidiano Franz Baraggino. Una regola da cambiare e sulla quale sta facendo luce anche la Corte Europea di Giustizia.
Secondo la denuncia presentata a Bruxelles, si violano norme UE che vietano ogni discriminazione basata sulla nazionalità dei lavoratori e tutelano quelli degli altri Stati membri (art. 45 TFUE), «che – dice una sentenza della Corte di giustizia – con le imposte e i contributi che versano contribuiscono anche al finanziamento delle politiche sociali dello Stato membro di accoglienza».
Resta il dubbio che – come dichiarato dalla sociologa Chiara Saraceno – «si preferisca la condanna della Corte europea piuttosto che affrontare il dibattito politico»
Reddito di cittadinanza a stranieri, il governo promette di intervenire ma non lo fa. Saraceno: “Il ministero disse di preferire una condanna Ue al confronto politico” https://t.co/SM3BnrKyB7
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) May 19, 2022
5. Neonati e vittime di tortura tra i migranti dell’ultimo soccorso in mare
Quasi 160 persone sono state soccorse giovedì nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Italia a bordo di navi di fortuna. La nave Ocean Viking ha prelevato i migranti da due gommoni sovraffollati nell’area di ricerca e soccorso libica.
This morning, #OceanViking team rescued 158 survivors from 2 unseaworthy & overloaded rubber boats in the Libyan Search & Rescue Region. 1 injured man had to be evacuated via basket stretcher.
Among the survivors are 6 pregnant women, several children & a 3-month-old baby. (1/2) pic.twitter.com/zBnLRBHluu— SOS MEDITERRANEE (@SOSMedIntl) May 19, 2022
La Geo Barents, a cui è stato concesso il permesso di attraccare in Sicilia dopo un’attesa in mare lunga una settimana con a bordo circa 470 migranti, ha dichiarato giovedì che le autorità italiane hanno interrotto lo sbarco senza spiegazioni, lasciando ancora sulla nave 238 migranti.
La maggior parte dei sopravvissuti – afferma MSF – aveva subito abusi in Libia, e tra quelli ancora a bordo c’è chi riporta segni di fratture agli arti e un diabetico.
Venerdì mattina sei persone sono saltate fuori dalla nave «per disperazione dopo 11 giorni di attesa ingiustificata», ha twittato MSF.
6 survivors jumped off #GeoBarents this morning out of desperation after the 11 days of unjustifiable waiting since the first rescue. Yesterday, the Italian authorities halted the disembarkation half way through without explanation. @Viminale @guardiacostiera pic.twitter.com/MmRyZRtTE2
— MSF Sea (@MSF_Sea) May 20, 2022
6. Assolti in Cassazione quattro cittadini eritrei accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
«La Cassazione ha annullato senza rinvio le condanne a G. Afewerki, G. Abraha, M. Hintsa e G. E. Kidane perché il fatto non sussiste. I quattro cittadini eritrei erano stati giudicati colpevoli in primo e secondo grado per favoreggiamento dell’emigrazione clandestina nel processo “Agaish”, che in tigrino vuol dire “ospite”, con pene comprese tra i due anni e i tre anni e mezzo di reclusione». Lo racconta Giansandro Merli su Il Manifesto.
«La prima volta che ho incontrato il mio assistito a Rebibbia faticava a capire perché l’aiuto ai suoi connazionali fosse considerato un crimine dal diritto italiano. Era incredulo, non riusciva a spiegarsi di cosa fosse accusato», dice l'avv. Montella 1/6https://t.co/Cgc6iaDcwr
— Giansandro Merli (@GiansandroMerli) May 21, 2022
La storia dei quattro cittadini eritrei comincia nel 2015 quando a Roma – come racconta IrpiMedia in un articolo dello scorso anno – venne sgomberato il campo di Ponte Mammolo, una baraccopoli nata per offrire prima assistenza ai migranti che non riuscivano a entrare nei circuiti di accoglienza. I quattro sono stati ingiustamente accusati di far parte di una rete di trafficanti che si arricchiva sul trasporto di migranti ma «l’evidente profitto economico sostenuto dai magistrati si scontra però con le stesse evidenze probatorie portate a processo».
Nel processo diversi sono stati gli errori: dallo scambio di persona del “Generale” – identificato come uno degli imputati che avrebbe tenuto le redini del traffico – fino a errori di traduzione nelle intercettazioni.
Foto copertina via Twitter/KatyFallon