1. Il Regno Unito violerà il diritto internazionale pur di fermare i migranti
Il Regno Unito continua a respingere sistematicamente le imbarcazioni di migranti verso la Francia e ha intenzione di inasprire le leggi interne sull’immigrazione.
Il Parlamento inglese sta discutendo in queste ore una nuova proposta di legge, la Nationality and Borders bill, fortemente voluta dal ministro dell’Interno Priti Patel e che prevede – tra le altre cose – che possa configurarsi come reato l’ “arrivare consapevolmente nel Regno Unito senza permesso”. Altro fronte aperto resta quello dei respingimenti nel Canale della Manica, dove continuano gli sbarchi di migranti provenienti dalla Francia. Anche qui il governo inglese ha scelto la linea dura e ha stipulato lo scorso luglio un accordo da 62.7 milioni di euro con le autorità francesi per rafforzare la sorveglianza.
Le organizzazioni per i diritti umani, quali l’Unhcr, hanno già condannato le misure altamente repressive e violente del governo britannico, sottolineando che la nuova legislazione violerebbe inevitabilmente il diritto internazionale, senza tutelare i diritti fondamentali delle persone migranti.
2. Nuovo sondaggio Demos: gli sbarchi non sono più una priorità
Secondo un’indagine dell’istituto Demos, in Italia l’immigrazione non sarebbe più un tema che suscita preoccupazione.
La percezione degli italiani sugli sbarchi – spiega Ilvo Diamanti su La Repubblica – sembra essere cambiata profondamente rispetto agli anni 2017-2018, periodo in cui era stata bloccata la proposta di riforma di cittadinanza e in cui da più parti si soffiava sulla criminalizzazione dell’immigrazione e della solidarietà per fini elettorali.
Secondo Demos: “Il peso nella popolazione di quanti ritengono che gli immigrati costituiscano un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza si è ridimensionato profondamente […]. Dal 46%, nel 2017, al 27% attuale. Allo stesso tempo, è tornato a crescere il favore per l’accoglienza, verso profughi e immigrati. Condiviso dal 52% degli italiani intervistati. Mentre si è ridimensionata la domanda di respingimenti”.
Questo è dovuto principalmente al fatto che “la paura degli altri” è stata oscurata dalla paura per il virus Covid-19. Conclude Demos, “l’approvazione delle politiche rivolte ai respingimenti è calata sensibilmente dopo il 2019. Quindi, dopo l’irruzione del Covid nella nostra vita”.
3. Ancora diritti negati ai migranti sul confine tra Bielorussia e Polonia
In un nuovo reportage effettuato vicino al confine tra Bielorussia e Polonia, il corrispondente per l’Europa della BBC Nick Beake ha avuto modo di parlare con alcuni migranti al momento bloccati in una foresta nei pressi della frontiera.
Le persone, in gran parte provenienti dalla Nigeria, hanno affermato che sono state più volte respinte dalle autorità di Polonia e Bielorussia, subendo violenze fisiche da parte dei corpi di polizia di frontiera di entrambi i paesi.
Alle violenze fisiche si aggiungono le dure condizioni fisiche di chi è costretto a dormire all’addiaccio con temperature prossime allo zero. Condizioni che hanno causato la morte di un giovane ragazzo di 16 anni originario dell’Iraq.
A 16-year-old boy died on the Polish-Belarusian border.
Late Friday evening, a 16-year-old Iraqi in managed to get to the Polish side with his family. – Then the whole family was pushed to Belarus by Polish guards. The 16-year-old died during the night. https://t.co/ppBvI4Zmuo— Anna Rurka (@anrurka) September 28, 2021
Morti e respingimenti che continuano ad essere trascurate dalle istituzioni europee.
Again, @EU_Commission fails to explicitly condemn Poland's "pushback" policy on EU's border.
5 people have now died this week.
EC repeats that Belarus trying to "instrumentalise" migrants (use as political pawns).
Urges Poland to give "necessary care" to preserve human life. https://t.co/so1BwPwlqL
— Nick Beake (@Beaking_News) September 24, 2021
4. Reddito di cittadinanza e assegno universale negati ai cittadini stranieri
A fronte delle discriminazioni subite dai cittadini stranieri non comunitari, riguardanti il mancato accesso all’assegno universale e al reddito di cittadinanza, diciotto associazioni hanno segnalato al Dipartimento della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai ministeri delle Pari opportunità e del Lavoro i punti critici che creano trattamenti disuguali tra le persone italiane e straniere.
Tra gli elementi sottolineati vi sono problemi burocratici legati al fatto che tali provvedimenti escludono le persone straniere di recente immigrazione – tra le quali anche persone che possiedono la protezione internazionale – e quelle più marginalizzate dall’inclusione economico-sociale.
5. Nuovi sbarchi a Messina e Lampedusa
Sono 204 i migranti arrivati al porto di Messina, intercettate dalla Guardia Costiera italiana al largo della costa ionica calabrese.
Una volta arrivate, sono state sottoposte alle prime cure da parte del personale sanitario presente sul molo: le persone sbarcate sono in prevalenza di nazionalità egiziana e siriana e sono presenti 34 minori non accompagnati.
A Lampedusa invece sono arrivate oltre 700 persone, aggravando la situazione nell’hotspot dell’Isola.
#migranti Una mamma è appena svenuta sulla banchina del porto di Messina dove sono approdati circa 300 su un barcone in avaria partito da #Libia. I suoi 5 figli sono smunti e pallidi. Il più piccolo in braccio all' esausto papà.Scappano dall'Egitto del prigioniero #PatrickZaki 👇🏽 pic.twitter.com/EIYD84I5sJ
— angela caponnetto (@AngiKappa) September 25, 2021
6. Tentata fuga dal Cpr di Caltanissetta
Una trentina di persone trattenute hanno tentato di fuggire dal Cpr di Caltanissetta.
Due cittadini tunisini sono rimasti feriti cadendo dalla recinzione che hanno tentato di scavalcare. Il primo ha riportato una commozione cerebrale ed è in osservazione, mentre il secondo ha riportato ferite non gravi.
Alla base del tentativo di fuga e della protesta vi era la paura di essere espulsi.
7. L’estrema destra europea firma una dichiarazione xenofoba contro l’immigrazione
Durante il Demographic Summit che si è tenuto a Budapest, i leader dell’estrema destra europea – in particolare quelli della Slovenia, della Serbia, dell’Ungheria, della Bosnia ed Erzegovina e della Repubblica Ceca – hanno firmato una dichiarazione xenofoba e misogina sottolineando che l’immigrazione non è la soluzione al calo delle nascite.
“Aumentare il numero dei bambini europei è essenziale per preservare la cultura cristiana e le altre tradizioni religiose europee per le generazioni future”, si afferma nella dichiarazione che si basa sull’idea di un’estinzione imminente del “popolo europeo” (bianco).
Foto via InfoMigrants/Twitter