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Homepage >> Libia

Zuwara, Libia: la città che ha detto basta alle morti in mare

settembre 4, 2017 - Marta Bellingreri
Da due anni, Zuwara non è più la capitale delle partenze e dei traffici dei migranti in Libia. La spiaggia dei ritrovi con le famiglie e gli amici aveva già sotto Gheddafi una reputazione oscura, e quando le barche si rovesciavano, il mare portava a riva i corpi dei migranti. Due anni fa, quando hanno trovato sulla spiaggia i 160 corpi delle vittime del grande naufragio del 27 agosto 2015, i cittadini di Zuwara hanno deciso di dire basta. Oggi, con le loro associazioni di giovani sono un esempio dei piccoli, strenui tentativi di ricostruire una società civile mentre la Libia è in mano a militari, milizie e trafficanti.

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I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 34/2017

agosto 29, 2017 - Open Migration
Un agosto caldissimo, non solo ai confini italiani. È nel cuore della capitale, infatti, che si svolge il vero dramma dell’estate: prima lo sgombero, senza alternative, della palazzina occupata di via Curtatone - casa per centinaia di rifugiati, soprattutto eritrei, tra cui tante famiglie e bambini - e poi lo sgombero (violento) degli sgomberati che erano stati lasciati in mezzo a una strada. Cosa sta succedendo a Roma, e cosa ci dice questo sulla crisi dell’accoglienza in Italia? Inoltre: un giro sui confini caldi del mondo - in mare, nel deserto e altrove - per riflettere su quanto c’è di sbagliato nel costruire muri fisici e politici per tenere il dramma dei migranti lontano dagli occhi e dal cuore.

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Alla fine del viaggio: il disagio psichico dei migranti nel nord Italia

agosto 24, 2017 - Matteo Congregalli
Traumi e torture che è difficile superare, ancor più nell'incertezza del futuro che accompagna l'attesa dopo aver fatto richiesta di asilo. Soprusi subiti, ricordi incancellabili, nevrosi, sindrome da stress post traumatico, autolesionismo e tentativi di suicidio. Se ne parla poco, ma rappresentano una parte importante del disagio delle persone migranti. Matteo Congregalli ha parlato con le persone che li assistono nel nord Italia nell'ambito della psichiatria ed etnopsichiatria, e che a volte non riescono a salvarli.

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I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 33/2017

agosto 22, 2017 - Open Migration
In Italia diminuiscono gli sbarchi e secondo il governo è merito del codice delle Ong - ma le vere cause sono molto più complesse ed hanno a che fare con gli accordi con la Libia, lo strapotere della pericolosa guardia costiera libica e anche l’Egitto di Al Sisi (ed il sacrificio della ricerca della verità per Giulio Regeni).

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I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 32/2017

agosto 16, 2017 - Open Migration
La discussione infuocata sul codice di condotta per le Ong - brillantemente ribattezzato “codice di distrazione di massa” - ha mantenuto l’attenzione dell’opinione pubblica lontana dalla vera questione: la Libia. Dal blocco delle missioni di salvataggio all’inferno delle prigioni libiche, ecco alcune cose di cui non possiamo proprio non parlare.

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Quattro domande cruciali sulla Libia a Nancy Porsia

agosto 11, 2017 - Open Migration
Il 10 agosto 2017, nel bel mezzo del tormentone contro la presunta disobbedienza delle Ong al codice di condotta del Viminale, la Marina libica, per voce del generale Abdelhakim Bouhaliya, comandante della base navale di Tripoli di Abu Sitta, annuncia di voler allargare il divieto di ingresso alle Ong di decine di chilometri oltre le canoniche 12 miglia nautiche nazionali, quindi in acque internazionali, istituendo una propria zona di "Search and rescue" per intercettare e riportare i migranti in Libia. Si presume si tratti del ripristino della zona Sar imposta a suo tempo da Muammar Gheddafi - una decisione unilaterale la cui legalità è dubbia. La Guardia Costiera italiana chiede alle Ong di arretrare le operazioni per la loro sicurezza. Il 12 agosto SOS Mediterranee ottiene che il famoso "codice di condotta" venga modificato fino a riprendere praticamente la forma della legislazione già vigente e già rispettata dalle Ong, e lo firma, ma intanto prima Msf con la sua nave Prudence, poi la Sea-Eye, poi anche Save The Children annunciano la sospensione del soccorso, perché la Guardia Costiera italiana non è più in grado di garantire operazioni in sicurezza, e perché quelle operazioni le renderebbero complici della Guardia Costiera libica notoriamente collusa con i trafficanti. Msf e Sea-Eye avvertono: così si apre una falla mortale nella solidarietà nel Mediterraneo. Intanto, chi viene respinto dalla Guardia Costiera libica in questi giorni finisce di nuovo nei famigerati campi di detenzione da cui era partito. Abbiamo chiesto alla giornalista specializzata Nancy Porsia di spiegarci com'è la situazione in Libia.

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I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 31/2017

agosto 8, 2017 - Open Migration
La discussione infuocata sul codice di condotta per le Ong e l’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che coinvolge l’Ong tedesca Jugend Rettet (la cui nave Iuventa è stata sequestrata), nonché l’azione degli identitari di “Defend Europe” con la loro nave anti-migranti, rischiano di farci perdere di vista il vero argomento scottante: l’avvio della missione navale in Libia (nonostante le minacce di Haftar). Cosa sta succedendo nel nostro mare?

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I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 30/2017

agosto 1, 2017 - Open Migration
Continua l’attacco alla solidarietà in mare - dalla nave “identitaria” che vuole bloccare i migranti alla discussione sul codice di condotta delle Ong che effettuano soccorso in mare - e si parla invece poco delle vere risposte da dare alla “crisi migratoria”. E ancora: i costi (in vite umane) dei confini; le crisi umanitarie che non si risolvono con gli sgomberi, come ci dimostra l’inferno della “giungla” di Calais; l’integrazione dei rifugiati nelle città o attraverso il calcio. E, per concludere, una bellissima (e dura) riflessione sulla difficoltà di trovare dignità nell'esilio.

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I migliori articoli su rifugiati e immigrazione 49/2025

La tutela dei diritti fondamentali è sempre più a rischio 16 dicembre 2025 Open Migration

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