1. Il lungo viaggio attraverso l’Europa
Come si fa a raccontare il lungo e pericoloso viaggio dei profughi verso e poi attraverso l’Europa?
Javier Bauluz, premio Pulitzer per il giornalismo, ci prova con un bellissimo e drammatico documentario interattivo in sei parti realizzato per Univision.
2. Una notte a Moria, l’ultimo girone dell’inferno dei profughi
A Lesbo, 30 chilometri di mare dalla Turchia, c’è un grande campo profughi che ospita 3000 profughi, tra cui numerosi minori non accompagnati. L’ingresso nel campo è vietato alla stampa, a meno che non si abbia una autorizzazione formale. Due giornalisti de La Stampa sono riusciti ad entrare nottetempo, e raccontano (in un bel longform interattivo) lo spettacolo desolante che si sono trovati davanti: “Un ammasso di tende grandi e piccole si distribuiscono su una enorme area scoscesa, tra cassonetti di spazzatura e tubi a vista. I bambini si rincorrono tra il fango e i rifiuti… Questa è vita? Questo è il sogno europeo?”.
3. L’albergo per rifugiati di Atene
Fino ad aprile era un vecchio albergo abbandonato. Oggi – a seguito dell’occupazione voluta da un collettivo di attivisti greci – è casa per 400 richiedenti asilo (perlopiù siriani e afghani, ma anche palestinesi e africani). Il reportage di Al Jazeera racconta la vita nello squat più umano di Atene.
4. Brexit visto dai rifugiati (di Calais)
Il referendum britannico ha comunque avuto grande risonanza anche tra i profughi. Le reazioni sono state soprattutto di sgomento e preoccupazione, racconta Middle East Eye. Ma che conseguenze avrà l’uscita del Regno Unito dall’Europa per i rifugiati? Se lo chiede l’articolo di Irin News.
Più nello specifico, che cosa cambia per i richiedenti asilo bloccati nel campo di Calais dopo il referendum con il quale il Regno Unito ha deciso di abbandonare l’Unione Europea? Di sicuro, i profughi non hanno alcuna intenzione di rinunciare al loro sogno europeo. Una interessante analisi di Vice News.
5. L’alleanza dei sindaci europei per i rifugiati
Le grandi città europee sono la destinazione prediletta dai profughi in viaggio attraverso il continente, ma i fondi a disposizione delle autorità cittadine sono sempre troppo pochi. Per questo motivo i sindaci di varie città del vecchio continente (da Lampedusa a Parigi, passando per Milano) stanno unendo le forze per fornire risposte adeguate alla crisi e chiedere maggiori risorse – lo racconta News Deeply.
6. Canada, dove i rifugiati sono i benvenuti in casa
Il Canada ha un problema tutto particolare con i rifugiati: ne vuole accogliere troppi. Questo avviene grazie allo straordinario successo del programma di sponsorizzazione privata – con cui i locali possono “adottare” un richiedente asilo, facendosi carico della sua accoglienza ed integrazione. Un bel reportage (pieno di speranza) del New York Times, accompagnato dall’approfondimento sull’esigenza di estendere l’approccio canadese.
7. Come l’Europa subappalta la gestione della crisi dei migranti (alla faccia dei diritti umani)
Continua il percorso di esternalizzazione delle frontiere europee, con la presentazione del nuovo quadro di partnerariato con paesi terzi della Commissione Europea. La strategia messa in atto dai leader europei – con la quale si subappalta la gestione dei confini europei ai paesi africani – è duramente criticata dalla società civile, che ne denuncia le gravissime conseguenze in termini di sistematiche violazioni dei diritti umani. Una questione approfondita da Irin News e Foreign Policy (nonché dalla nostra intervista con Sara Prestianni di ARCI Immigrazione).
8. Dalla Siria a Gaza
Essere costretti ad abbandonare il proprio paese perché distrutto dalla guerra, e trovarsi a vivere in un territorio sotto assedio: Al Jazeera racconta la storia assurda della cinquantina di famiglie siriane che sono finite (senza sapere come uscirne) nella striscia di Gaza.
9. Gli schiavi di Mineo
In Sicilia, a Mineo, si trova il Residence degli Aranci, ex villaggio per marines americani di stanza a Sigonella che oggi ospita il più grande centro per richiedenti asilo d’Europa (da qualche mese commissariato, dopo essere finito nella bufera dell’inchiesta Mafia capitale per il giro di tangenti e malaffare messo in piedi dal consorzio che gestiva l’accoglienza dei migranti).
Qui quattromila uomini, donne e bambini attendono per mesi l’esito delle loro domande presentate a commissioni d’asilo oberate e inefficienti. Confinati ai margini della società e privi di tutele, gli ospiti del centro diventano le braccia forti e invisibili per la raccolta delle arance.
Lo racconta il reportage di Paolo Martino e Mario Poeta per Internazionale.
10. La condanna a morte di Obama per i richiedenti asilo messicani
Un articolo del New York Times denuncia l’ipocrisia del presidente degli Stati Uniti Barack Obama sulla tematica dei rifugiati: accoglienza per i profughi siriani in fuga dalla guerra ma respingimenti brutali per i richiedenti asilo dell’America Centrale che tentano di fuggire dalla violenza delle gang e dei cartelli del narcotraffico. Grazie agli accordi stretti con gli stati confinanti, molto spesso questi ultimi non riescono nemmeno a raggiungere la frontiera e presentare la propria richiesta d’asilo, e vengono forzosamente rimpatriati nei loro paesi d’origine (dove sono esposti al rischio di morte).
(Image by International Federation of Red Cross via Flickr Creative Commons)