1. Italia, dove si costruiscono muri fatti di leggi
Immigrazione e asilo in Italia, la situazione – dopo l’approvazione della nuova legge – è davvero preoccupante. Francesca Esposito fa il punto su Border Criminologies su come il belpaese stia costruendo muri insuperabili, fatti di leggi ingiuste.
2. Italia, l’appello che non c’è più
Il nuovo rapporto SPRAR va a smontare uno ad uno i luoghi comuni sull’accoglienza, incluso quello per il quale i tanti dinieghi delle Commissioni Territoriali dimostrerebbero l’infondatezza delle domande di protezione presentate: nelle aule di tribunale o in Corte d’Appello, buona parte dei dinieghi delle commissioni territoriali venivano infatti capovolti. Se il 70% dei richiedenti asilo “vinceva” in appello, la sua recente cancellazione con la nuova legge immigrazione & asilo si conferma evidentemente una pessima notizia. L’articolo di Duccio Facchini per Altreconomia.
3. Italia, davvero chiudere i porti ai migranti salvati in mare è un opzione?
Migranti, il governo italiano asserisce di essere giunto al “punto di saturazione” e minaccia di chiudere i propri porti alle navi delle organizzazioni umanitarie che salvano vite in mare. Gli articoli di The Independent, The Washington Post e BBC fanno il punto sulla situazione e l’approfondimento giuridico di Pasquale De Sena e Francesca De Vittor per SIDI Blog spiega perché, alla luce del diritto internazionale, questa non è davvero un’opzione.
4. Libia, l’inferno in cui vogliamo rispedire i migranti
Del resto, che l’Italia fosse disposta più o meno a qualsiasi cosa pur di bloccare il flusso di migranti, si era già capito dalla volontà di fare della Libia un alleato strategico – dal contestato accordo con il governo libico internazionalmente riconosciuto all’addestramento della guardia costiera libica -, pretendendo di ignorare la disastrosa situazione umanitaria nel paese. L’approfondimento di Craig Damian Smith per Open Democracy fa il punto sulla “amnesia storica” dell’Europa sulla Libia, mentre l’inchiesta del Washington Post mette a nudo gli abusi sistematici di cui sono vittime i migranti nel paese (e persino l’Express denuncia le conseguenze degli accordi italiani e europei con la Libia).
5. Grecia, dentro il centro di detenzione di Moira
È il centro di detenzione più conosciuto di tutta la Grecia, ed è un luogo infernale. Il reportage di Annalisa Camilli per Internazionale ci porta – a più di un anno di distanza dal nostro reportage – nell’hotspot di Moira, sull’isola di Lesbo, dove sono trattenuti i migranti arrivati dopo l’entrata in vigore dell’accordo UE-Turchia.
6. Svezia, non più asilo ma deportazioni?
Lettere dalla Svezia, paese che, ormai da un po’, fa retromarcia sull’accoglienza: asilo difficile da trovare, deportazioni in aumento. L’articolo di Amy M. Russo su Foreign Affairs.
7. La calda accoglienza artica
Se la Svezia prova a chiudere le porte ai rifugiati, altrove in Nord Europa si dimostra il calore dell’accoglienza artica. Il reportage di Karina Horsti per Refugees Deeply racconta come la Norvegia non dimentica le lezioni del passato e accoglie i richiedenti asilo russi.
8. Stati Uniti, il ritorno del travel ban di Trump
È passato quasi in sordina, ma da giovedì il contestatissimo travel ban – già oggetto di due ordini esecutivi e una complessa battaglia legale – voluto dal presidente statunitense Trump è tornato in vigore. Come è potuto succedere, e cosa comporterà? L’articolo di New York Times sulle 3 parole della Corte Suprema che hanno riaperto la questione, e la serie di approfondimenti dedicati di Vox: l’ascesa, la caduta e la (parziale) resurrezione del divieto, che cosa prevede esattamente, perché è una pessima notizia soprattutto per i rifugiati e perché non sta causando il caos.
9. Siria, il dramma di chi non riesce a scappare – raccontato su Whatsapp
C’è una rifugiata siriana ad Amsterdam che controlla il suo smartphone appena può, nella speranza di ricevere un messaggio Whatsapp dalla figlia bloccata a Raqqa. CNN condivide il carteggio digitale che mette nero su bianco il dramma di chi non riesce a scappare da un paese devastato dalla guerra.
10. Paddington, l’orso amico dei rifugiati
È morto qualche giorno fa Michael Bond, creatore dell’orso Paddington – un simbolo di gentilezza e apertura verso i rifugiati che non dovremmo mai dimenticare. L’articolo di Quartz e l’approfondimento di Colin Yeo sul valore delle storie di Paddington per educare all’accoglienza.
Foto di copertina: Wikimedia Commons.