1. Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per il caso Open Arms
Il giudice per l’udienza preliminare di Palermo ha deciso: Matteo Salvini sarà processato per sequestro di persona plurimo nel caso della Open Arms.
“La vicenda – ricorda Annalisa Camilli su Internazionale – risale all’agosto del 2019, quando l’ex ministro dell’interno impedì alla nave, che aveva soccorso 147 persone al largo della Libia, di attraccare nel porto di Lampedusa per 19 giorni in base al cosiddetto decreto sicurezza bis, approvato qualche settimana prima”.
La prima udienza del processo a Salvini – indagato anche nel caso Gregoretti – si terrà il 15 settembre, davanti alla Corte d’Assise di Palermo.
Su Intersezionale Arturo Salerni – avvocato di Open Arms – analizza i rapporti tra salvataggi in mare e Costituzione: “un obbligo così fondamentale che viene garantito dal diritto internazionale anche in tempo di guerra, con riferimento all’obbligo di prestare soccorso persino a navi militari nemiche”.
🔴 #OpenArms Oscar Camps: "in questo momento la nostra nave si trova a Pozzallo e sta subendo una ispezione severissima".#migranti #Salvini pic.twitter.com/mPDIyc8VmC
— Sergio Scandura (@scandura) April 17, 2021
Intanto la nave Open Arms è stata sottoposta a un nuovo fermo amministrativo. Il provvedimento – racconta Giansandro Merli su Il Manifesto – è stato disposto in seguito a un’ispezione «severissima» avvenuta a Pozzallo lo stesso giorno del rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’Interno.
2. Almeno 40 morti in un nuovo naufragio davanti alle coste della Tunisia
Ci sarebbero almeno 40 morti in un nuovo tragico naufragio al largo della Tunisia avvenuto venerdì scorso. Ne ha dato notizia l’emittente radiofonica tunisina “Mosaique Fm”, che riporta anche la notizia del salvataggio di tre persone: un uomo e due donne originari della Costa d’Avorio e della Guinea.
E comunque nel #Mediterraneo Centrale si muore ancora… 41 le vittime del #naufragio davanti la Tunisia. Solo 3 sopravvissuti #migranti #ViteUmane pic.twitter.com/S1AsKL0Qlc
— angela caponnetto (@AngiKappa) April 17, 2021
“Questa tragica perdita di vite umane sottolinea ancora una volta la necessità di migliorare ed espandere le operazioni di ricerca e salvataggio guidate dagli Stati in tutto il Mediterraneo centrale” dichiara l’Oim in una nota.
3. Le intercettazioni disposte dalla Procura di Trapani mostrano (anche) come i migranti venissero lasciati morire
Alle 8.18 di venerdì 16 giugno 2017, il Col. della guardia costiera libica Massoud Abdalsamad riceveva una telefonata da un funzionario della guardia costiera italiana che gli comunicava la presenza di 10 gommoni con a bordo migranti in difficoltà, molti in acque territoriali libiche.
“È un giorno di riposo. Qui è un giorno di festa. Ma posso cercare di aiutare. Forse possiamo essere lì domani”.
Alla fine del week-end, 126 persone erano morte. Prosegue l’inchiesta congiunta di Guardian, Rainews24 e Domani: in questo articolo di Lorenzo Tondo le trascrizioni delle intercettazioni tra ufficiali italiani e guardiacoste libici.
EXCLUSIVE#Italy’s investigators wiretapped #Libya’s coastguards.
We saw transcripts which show hundreds of #migrants were left to die. A joint investig8ion with @RaiNews & @DomaniGiornale. #migration #refugees @openarms_fund @MSF_Sea https://t.co/6lIyZwIKr8— Lorenzo Tondo (@lorenzo_tondo) April 16, 2021
Nel frattempo il ministro degli Interni Lamorgese è volata in Libia per una visita lampo in cui ha incontrato il premier e i principali leader del paese nordafricano: riaffermata, ancora una volta, la stretta collaborazione sul tema migratorio.
4. Cosa ci dicono i numeri dell’accoglienza in Europa
“I dati pubblicati da Eurostat, riferiti alle richieste di asilo nei Paesi europei nel 2020 confermano una tendenza che vede l’Italia, con 26.535 domande, all’ultimo posto nell’accoglienza dei migranti tra gli Stati più grandi, addirittura preceduta dalla Grecia che – con una popolazione pari ad un sesto dell’Italia e un PIL pari a un decimo di quello italiano – ha ricevuto ben 40.560 domande”. Nel 2020 il nostro è stato uno dei Paesi europei che ha accolto meno richiedenti asilo. Dati che “contraddicono narrazioni che hanno poco a che fare con la realtà”. Paolo Moroni su Secondo Welfare racconta l’analisi dei ricercatori di Minplus.
La pretestuosità dell’atteggiamento di #politica e #media del nostro Paese su #immigrazione e #accoglienza è evidente guardando i dati @EU_Eurostat sulle richieste di #asilo rispetto alla popolazione, pari allo 0,04% nel 2020
📉https://t.co/9Sa0MWG4z4 pic.twitter.com/sae4Cdi9aF
— Secondo Welfare (@Secondowelfare) April 20, 2021
5. Nessun vaccino agli stranieri: ecco gli invisibili della pandemia
“Nel piano vaccinale di Regione Lombardia non vengono mai nominati, neanche una volta, i cittadini stranieri irregolari sul territorio. “Sono gli invisibili della pandemia”, tiene a precisare a Fanpage Fabrizio Signorelli, direttore sanitario nel Naga, l’associazione milanese che si occupa di assistenza medica e legale ai migranti irregolari. Eppure è previsto dal testo unico sull’immigrazione che i cittadini stranieri, anche se non provvisti di permesso di soggiorno, abbiano diritto alle cure essenziali, vaccini compresi”. Un video di Fanpage racconta gli invisibili della pandemia e l’incredibile lavoro del Naga a Milano.
6. In Abruzzo, grazie a Coldiretti 140 lavoratori dal Marocco
Sono arrivati a Pescara in aereo da Casablanca. Si tratta di 142 operai e braccianti agricoli, migranti stagionali che saranno occupati nella raccolta agricola nella regione, ma anche in Valle d’Aosta, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Come spiega Stefano Pagliarini su Today, “il volo privato è stato organizzato dalla Coldiretti dopo che il Marocco ha sospeso tutti i collegamenti aerei con l’Italia, generando grandi difficoltà per molte imprese che non possono più contare su storici collaboratori”. E proprio Coldiretti rilancia: subito un nuovo decreto flussi e la proroga del permesso di soggiorno per i lavoratori stranieri.
7. Barca nostra, torna ad Augusta
Il 18 aprile del 2015, oltre mille persone morirono al largo della Libia, nel più tragico naufragio della storia recente.
Il relitto della barca sulla quale viaggiavano, al centro di un recupero senza precedenti voluto dall’allora governo italiano, e dopo essere stata esposto alla Biennale di Venezia (dove è rimasto dimenticato per due anni), torna ad Augusta dove sarà sarà il cuore del Giardino della memoria e del Museo dei diritti.
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In copertina foto via Twitter/Open Arms