1. Naufragio a Largo della Libia: nessun soccorso a Ferragosto
Un naufragio di circa 65 persone si sarebbe verificato nel Mediterraneo centrale, a largo delle coste libiche nei giorni scorsi.
Secondo quanto riferisce Alarm Phone il naufragio avrebbe causato la morte di 65 persone che avevano già disperatamente chiesto aiuto il 15 agosto. La stessa Alarm Phone avrebbe allertato tutte le autorità competenti nella zona Sar, ma non è stata avviata alcuna operazione di soccorso. Lo racconta Alessandro Puglia su Vita.
Mentre circa 100 persone sarebbero in difficoltà davanti alla costa libica, con il serio pericolo di venire rispedite nel paese nordafricano, altre 27 persone salvate il 6 agosto scorso dal tanker Etienne sono costrette all’ancora a largo di Malta.
27 #persone salvate 12 giorni fa dal tanker #Etienne sono all’ancora a largo di #Malta con oltre 38 gradi al sole … cosa stiamo aspettando? Abbiamo degli aggiornamenti?@RobertAbela_MT @byroncamilleri @MaltaGov @rbx_afm @DavidSassoli @vonderleyen @Pontifex_it @BishopScicluna pic.twitter.com/kLxuhjUDis
— ReginaCatrambone (@ReginaCatrambon) August 17, 2020
2. Sea Watch torna in mare: è al momento l’unica nave di soccorso
“Insieme a Medici senza frontiere, mentre l’Italia blocca le navi umanitarie, SeaWatch continuerà a soccorrere le persone che l’Europa lascerebbe annegare”, queste le parole con cui la nave Sea Watch ha annunciato il suo ritorno in mare per salvare naufraghi e migranti nel Mediterraneo dopo il blocco della precedente imbarcazione da parte delle autorità italiane.
Come racconta su Il Manifesto Giansandro Merlo, la Sea-Watch 4 è al momento l’unica nave umanitaria presente nel Mediterraneo. Tutte le altre battenti bandiera non italiana sono bloccate a terra “attraverso provvedimenti di fermo amministrativo giustificati con dubbie motivazioni (alla Sea-Watch 3, tra le altre cose, è stato contestato di avere a bordo troppi giubbotti di salvataggio)”.
Partiti! Insieme a @SeaWatchItaly, siamo ora diretti verso il Mediterraneo centrale dove, nelle ultime 6 settimane, più di 3.500 persone hanno provato a fuggire dalla #Libia attraverso il mare.
Nonostante non ci fossero navi di soccorso a salvarli.#BuonVento #SeaWatch4 pic.twitter.com/AvptGfH82x— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) August 15, 2020
3. Il disco rotto di Salvini su migranti e contagi
“Il governo cambia un’altra volta idea e torna a chiudere negozi e locali, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, mentre il virus viene importato dall’estero. Un governo duro con gli italiani e morbido con i clandestini”. Parola di Matteo Salvini che, come racconta Annalisa Cangemi su Fanpage, riesce nell’impresa di concentrare in poche parole più di una falsa notizia.
Scrive Patrizio Gonnella sull’Espresso che ormai quello di Salvini è un disco rotto (e stonato): “È sempre solo colpa dei migranti: economia in crisi, criminalità in aumento, sicurezza sessuale delle nostre donne, Covid. È sempre colpa loro. Nei due mesi di lockdown il virus ha colpito più di tutto i bergamaschi e i lombardi, eppure lui continua a prendersela con i governanti che lasciano i porti aperti al virus veicolato dagli stranieri.”
La verità – come spiega Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità – è più complessa, e i nuovi contagi arrivano molto più dai turisti che dai migranti:
“A seconda delle Regioni, il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti, intesi come disperati che fuggono, è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate”.
4. La situazione nel Cpr di Ponte Galeria è critica
Almeno tre tentativi di fuga con un incendio solo nell’ultimo mese a. L’ultimo pochi giorni fa, quando in sei in modo rocambolesco hanno scalato il muro di cinta e sono usciti. Il 20 luglio un altro tentativo di fuga, il 17 un incendio nel quale un altro agente è rimasto intossicato. Salvatore Giuffrida su Repubblica elenca gli ultimi drammatici eventi accaduti nel Cpr della Capitale.
Una struttura – spiega Gabriella Stramaccioni garante del Campidoglio per i diritti delle persone private della libertà – in cui non vengono rispettati tutele legali e dei diritti umani: ci sono persone trattenute oltre i giorni previsti per legge, ma anche per le condizioni sanitarie il centro presenta gravi criticità.
Quello di Ponte Galeria non è però un caso isolato e a dover essere messa in dubbio è l’intera idea di detenzione migrante. In questo rapporto la CILD certificava l’inefficacia, l’inutilità e l’ingente costo, in termini umani ed economici, che rappresentano i luoghi di trattenimento per gli stranieri.
5. Italia-Tunisia: aiuti in cambio di stop alle partenze
L’Italia darà 11 milioni di euro alla Tunisia per rafforzare il controllo delle sue frontiere marittime e fermare le partenze di imbarcazioni. I fondi – si apprende dall’Ansa – sono il frutto di risparmi sul capitolo accoglienza migranti.
La notizia, racconta il Fatto Quotidiano, “è emersa nel corso della visita a Tunisi dei ministri dell’Interno e degli Esteri, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, accompagnati dai commissari europei Ylva Johansson e Oliver Varhelji. La delegazione ha incontrato il presidente della Repubblica Kais Saied, il premier incaricato Hichem Mechichi ed il ministro degli Esteri ad interim Selma Enneifer. Le risorse verranno impiegate per la manutenzione delle motovedette, l’addestramento delle forze di sicurezza, radar ed un sistema informativo che allerterà tempestivamente la gendarmeria quando le imbarcazioni di migranti sono in mare in modo da bloccarle in acque tunisine”.
6. Grecia: migliaia di respingimenti illegali in mare
La notizia arriva da un reportage del New York Times: negli ultimi mesi la Grecia ha espulso segretamente centinaia di migranti abbandonandoli in mare al di là delle proprie acque territoriali.
“Secondo l’inchiesta del New York Times – riporta il Post – negli ultimi mesi molti migranti già arrivati in territorio greco, e costretti a rimanere per settimane in centri di accoglienza sovraffollati e inadeguati, sono stati messi su imbarcazioni di fortuna, come gommoni di salvataggio, e sono stati lasciati andare alla deriva tra le acque greche e quelle turche; altri sono stati lasciati andare alla deriva dopo che funzionari greci col volto coperto avevano disattivato i motori delle imbarcazioni usate dagli stessi migranti per arrivare in territorio greco”.
7. UK-Francia: record di migranti nella manica
A questo punto dell’anno hanno già doppiato i numeri del 2019: sono gli uomini, donne e bambini che da Calais hanno attraversato la manica in cerca di un futuro migliore in Gran Bretagna
Gli arrivi dalla Manica insidiano il premier – racconta Antonella Zangaro sul Fatto Quotidiano – e ora l’obiettivo è di rendere la tratta Calais-Dover “impraticabile” e chiedere alla Francia di fermare i flussi. “Ma Parigi chiede più soldi. E il destino, visti i difficili negoziati su Brexit, è sempre più legato alla volontà degli altri: i francesi e l’Europa”.
Intanto Harriet Grant da Calais ha raccolto per il Guardian alcune testimonianze tra i tanti disposti a tutto pur di partire.
8. Ancora cronache di “ordinario razzismo”
L’ultimo caso è avvenuto ieri a Grosseto, sul litorale della Giannella. Un ragazzo di colore di 18 anni è stato aggredito fisicamente e verbalmente da un turista romano di 40 anni. Su Avvenire Matteo Marcelli racconta gli ultimi episodi di razzismo che da Ivrea a Marsala sono avvenuti nel nostro paese.
Dati che come ci spiegava Serena Chiodo analizzando il quinto Libro Bianco sul Razzismo di Lunaria danno un quadro desolante: il razzismo nel Belpaese non è un fenomeno sporadico e residuale, al contrario è radicato su tutto il territorio nazionale e in ogni livello della società.
9. Migranti e turisti: due falsi miti da sfatare
I confini sono chiusi per i migranti, mentre sono aperti per capitali e turisti. Perché il turismo porta ricchezza, i migranti portano povertà. Siamo sicuri? Sarah Gainsforth ci spiega perché la risposta è più complessa di quanto pensiamo.
Foto di copertia via Twitter