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I Centri in Albania diventano Cpr a tutti gli effetti, anche per la deportazione di persone migranti prive di documenti presenti in Italia; nel frattempo un appello denuncia l’involontarietà dei cosiddetti rimpatri “volontari”. La Polonia sospende ufficialmente il diritto di asilo.

L’Ue punta a costruire hub in paesi terzi per il rimpatrio, con gravi implicazioni per la tutela dei diritti umani; nel frattempo, rinviati a giudizio gli ex gestori del Cpr di Milano.

Un nuovo rapporto rivela le violenze sistematiche che si consumano quotidianamente alle frontiere Ue, tra percosse e confisca di effetti personali; la Corte di Giustizia Ue chiamata a decretare sul piano Albania del governo; nel frattempo l’Olanda vuole deportare i e le richiedenti asilo in Uganda; in Messico le persone migranti sono bloccate in un limbo.

Il piano del governo continua a collassare mentre l’ente gestore dei centri in Albania licenzia gran parte del proprio staff; nel frattempo inizia il processo per il caso Moussa Balde, 23enne guineano che si è tolto la vita nel Cpr di Torino nel 2021.