1. Il Niger deporta 132 rifugiati sudanesi verso la Libia
Mentre l’Unhcr pubblicizza la ripresa delle operazioni di evacuazione dalla Libia dopo settimane di stallo, alcune delle quali per via aerea, il Niger, uno dei partner più importanti di Italia e Unione europea, ha respinto 132 rifugiati sudanesi, costringendoli a rientrare in Libia da dove erano fuggiti. Lo racconta in esclusiva Irin News, dopo che una trattativa per tenerli in Niger nei giorni scorsi è fallita. Secondo il governo del Niger, che li aveva arrestati ad Agadez il 2 maggio, si trattava di miliziani attivi nel sud della Libia. Per comprendere meglio la situazione sul campo in Niger e l’impatto che hanno avuto lì i fragili accordi per l’esternalizzazione delle frontiere europee, vi raccomandiamo la nostra trilogia di Giacomo Zandonini (qui prima, seconda e terza parte).
2. Una ricostruzione di Forensic Architecture sostiene il ricorso di 17 migranti contro l’Italia
Questa settimana è stato presentato a Roma il ricorso presso la Corte europea dei diritti umani contro l’Italia di 17 dei superstiti del naufragio del 6 novembre 2017, in cui si fronteggiarono la Guardia costiera libica e una nave di soccorso dell’Ong tedesca Sea Watch, conclusosi con la morte di almeno 20 persone. A sostegno delle testimonianze dei superstiti, la ricostruzione dell’episodio realizzata da Forensic Architecture. Qui un sommario in italiano, qui il riassunto di Annalisa Camilli per Internazionale, da accompagnare con il nostro resoconto).
3. Naufragio del 3 ottobre: il Dna dice che l’uomo in carcere non è “il vero” Mered
Una attesa prova del Dna sul figlio biologico del trafficante Mered – un bambino di tre anni che vive con la madre in Svezia – rafforza l’ipotesi che l’uomo sotto processo a Palermo (Medhanie Tesfamariam Behre) non sia affatto il famoso trafficante a cui viene imputata la responsabilità del naufragio del 3 ottobre 2013 vicino a Lampedusa: lo ha annunciato questa settimana Lorenzo Tondo sul Guardian, che da tempo segue la vicenda. Di questo probabile scambio di persona vi avevamo raccontato tutto in questo articolo di Lorenzo Bagnoli; il “vero” Mered è probabilmente latitante ed è stato avvistato in varie città nel corso della carcerazione di Behre.
4. Finalmente in porto dopo cinque giorni i migranti soccorsi dall’Astral
Dopo l’odissea del fine settimana precedente, la nave Aquarius di SOS Méditerranée è approdata a Catania giovedì con a bordo le 105 persone trasbordate dalla piccola nave Astral che le aveva soccorse domenica, e che aveva vagato per 36 ore prima di ottenere l’autorizzazione a trasbordare.
La stessa Aquarius aveva dovuto aspettare fino a martedì sera l’assegnazione di un porto sicuro, ricorda in un comunicato SOS Méditerranée.
5. Aiuti e reati di solidarietà: in Grecia assolti tre pompieri spagnoli
Se tre anni fa furono soprattutto associazioni e volontari a dare vita a iniziative di sostegno per i rifugiati, oggi sono i rifugiati stessi l’anima dei sistemi di solidarietà dal basso, scrive Dana Sachs su News Deeply. E proprio alcuni tra i primi volontari arrivati in Grecia erano stati accusati di favorire l’immigrazione clandestina. Ora le accuse nei confronti di quei tre pompieri spagnoli – Manuel Blanco, José Enrique Rodríguez eJulio Latorre- sono finalmente cadute. Intanto Benoit Ducos, la guida alpina accusata di aver soccorso una donna incinta sulle Alpi, ha vinto il premio “Mediterraneo di Pace”. E R@inbow for Africa, attivissima sulla frontiera italo-francese, ha riunito i sindaci e rappresentanti europei dimostrando che su entrambi i lati del confine esiste già un’Europa di comprensione e solidarietà.
6. Reazioni razziste alla richiesta di risarcimento di Jennifer, ferita a Macerata
In questi giorni si è tenuta la prima udienza del processo contro Luca Traini per la sparatoria di Macerata, in cui otto persone migranti rimasero ferite. Fra queste, una delle più gravi era una donna nigeriana di 25 anni, Jennifer, che si è costituita con altri parte civile al processo e ha chiesto un consistente risarcimento. Sebastian Bendinelli su The Submarine racconta le reazioni razziste alla sua richiesta. Un altro dei feriti, Kofi Wilson, ci aveva raccontato a Macerata la sua amicizia con Jennifer.
7. Dagli Stati Uniti all’Europa, non cessano le violenze contro i migranti
Dal 2010, più di 1200 migranti hanno subito violenza sessuale negli Stati Uniti da parte di operatori e agenti del sistema di accoglienza. Lo rivela The Intercept, secondo il quale i casi di violenza sarebbero 33 mila se non si considerasse la sola sfera sessuale. In Europa le cose non vanno meglio: dalle angherie degli agenti di confine ungherese (morsi di cane inclusi), alle violenze sessuali nei centri di accoglienza in Grecia, l’elenco dei soprusi contro i rifugiati diviene ogni giorno più lungo. E, nonostante il silenzio delle istituzioni, neanche l’Italia può dirsi immune da queste accuse. Lo racconta Luigi Mastrodonato per The Vision.
8. Una restrizione nell’accesso ai dati in Gran Bretagna avrebbe un forte impatto sugli immigrati
Nel Regno Unito, dove gli strascichi dello scandalo Windrush sono ancora all’ordine del giorno, emergono nuovi timori per la popolazione immigrata. Mercoledì scorso, infatti, si è discusso in parlamento di alcune modifiche alla legge sulla protezione dei dati. Secondo alcune associazioni, queste modifiche restringerebbero l’accesso delle persone immigrate ai dati che le riguardano, per esempio al fine di regolarizzare la loro posizione; il fatto che le richieste di accesso ai dati in questi anni siano state decine di migliaia fa pensare che le conseguenze sulla popolazione immigrata potrebbero essere molto pesanti.
9. In Bosnia, nuova tappa della rotta balcanica
Migliaia di uomini, donne e bambini hanno attraversato i Balcani negli ultimi anni per tentare di raggiungere l’Europa. Filo spinato, muri, le risposte autoritarie dei governi (qui i nostri reportage da Ungheria e Serbia) e l’accordo Ue-Turchia hanno spinto molti di loro a cercare rotte nuove e meno battute. Il relativamente facile passaggio lungo ampie frontiere non controllate sta portando sempre più migranti verso la Bosnia Erzegovina. Un paese, scrive Osservatorio Balcani e Caucaso, ancora impreparato a gestire una possibile emergenza.
10. Diritto di residenza: una guida pratica aiuta i migranti
La campagna LasciateCiEntrare ha preparato un toolkit per avviare le pratiche per la residenza e l’iscrizione anagrafica. Un diritto che spetterebbe a chiunque soggiorni regolarmente sul territorio italiano, ma che a causa di prassi arbitrarie e discriminatorie spesso non viene garantito a stranieri e richiedenti asilo.
Foto di copertina di Alexander Jaschik