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Homepage >> Web review >> I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 19/2017

I 10 migliori articoli su rifugiati e immigrazione 19/2017

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16 maggio 2017
Migranti in mare: si attaccano le Ong - “colpevoli” di salvare vite - e si ignorano invece le responsabilità degli stati (c’è l’Italia, che restò a guardare mentre 268 persone affogavano nel Mediterraneo; c’è la Libia, la cui Guardia costiera diventa sempre più aggressiva). Poi, viaggio nei confini caldi dell’emergenza umanitaria: la situazione disastrosa in Grecia, le conseguenze delle frontiere a Melilla, la crisi del modello di accoglienza a Milano.

1. Ong e salvataggi in mare, bisogna fare chiarezza

Lo scontro sui soccorsi nel Mediterraneo ha occupato nelle ultime settimane il dibattito politico e mediatico. L’Espresso ha messo insieme 11 FAQ essenziali su Ong, salvataggi in mare e inchieste delle procure (da accompagnare ai nostri approfondimenti in materia: cosa c’è di falso o fuorviante nelle accuse e come lavorano e si finanziano *veramente* le Ong).

2. La strage senza colpevoli

Mentre continua l’assurdo attacco alle Ong che salvano vite in mare, Fabrizio Gatti su Repubblica scrive ancora della strage ignorata nel Mediterraneo dell’11 ottobre 2013, quando 268 persone – tra cui decine e decine di bambini – furono lasciate morire dalla Marina italiana. Che avrebbe potuto salvarli ed invece ignorò per ore le telefonate sempre più disperate che giungevano dal peschereccio prossimo al naufragio. Un vero e proprio eccidio, per cui però non c’è nessun responsabile e nessuno s’indigna.

3. Libia, non è un paese per migranti (secondo Nazioni Unite e Tribunale penale internazionale)

Il disastro della situazione in Libia è cosa nota, dopo anni di denunce da parte delle organizzazioni umanitarie e l’accusa messa nero su bianco prima dal Commissariato per i diritti umani e poi dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) delle Nazioni Unite: nel paese vi sarebbero almeno 20.000 persone detenute illegalmente, e fiorisce un vero e proprio mercato degli schiavi. Adesso però a puntare il dito contro il governo libico è il Tribunale penale internazionale, che sta raccogliendo materiale probatorio sui gravi e sistematici crimini contro i migranti. L’articolo di Al Jazeera (da accompagnare al nostro approfondimento su tutto ciò che c’è di sbagliato nel fare accordi con la Libia).

4. Di chi è questo mare?

A destare preoccupazioni non è del resto soltanto la situazione in territorio libico, ma anche il modo in cui le autorità libiche intervengono in mare: la guardia costiera è infatti accusata di effettuare manovre sempre più aggressive e pericolose – che mettono anche a rischio la sicurezza degli equipaggi delle Ong umanitarie, come denuncia Sea Watch – per intercettare i migranti in mare… e riportarli a Tripoli (in palese violazione del fondamentale principio di non refoulement consacrato dal diritto internazionale). L’articolo di Lizzie Dearden per l’Independent, quello di Ahmed Elumami per Reuters e quello di Giacomo Zandonini per Repubblica.

IT_ItaliaLibia

5. La Grecia e i rifugiati

Grecia e rifugiati, tra deterrenza e integrazione. Il reportage di Daniel Howden per Refugees Deeply Quarterly esplora in profondità la situazione – estremamente complessa – del sistema di accoglienza al collasso: squallidi campi, diritti negati, un limbo senza via d’uscita per migliaia e migliaia di richiedenti asilo.

6. Milano, un modello di accoglienza in crisi?

Dal blitz anti-immigrati alla stazione centrale “per garantire il decoro e la sicurezza” alle polemiche sul “corteo contro i muri” del 20 maggio: che succede con i migranti Milano? Stiamo assistendo alla crisi di un modello di accoglienza?L’analisi di Annalisa Camilli per Internazionale.

7. Melilla, le conseguenze dei confini

Il reportage di Marta Bausells per il Guardian ci porta a Melilla, enclave spagnola in terra africana, avvolta da possenti muri fortificati ed elettrificati per tenere fuori i migranti. Un confine duro e impietoso, che fino a un decennio fa era considerato il piccolo segreto sporco dell’Europa ed oggi è diventata paradossalmente un modello di riferimento per la chiusura delle frontiere a migranti e rifugiati (come spieghiamo anche nel nostro approfondimento) – ma con quali conseguenze?

8. Le nuove vite dei rifugiati a New York

Scappare da guerre, violenze e persecuzioni – e costruirsi una nuova vita in un posto dove sono tutti stranieri, dove nessuno ti giudica, dove all’improvviso e inaspettatamente puoi scoprirti a casa. Le storie dei rifugiati di New York, tra Brooklyn ed il Bronx, raccontate da Sulome Anderson sul Village Voice.

9. Niente asilo per “gli angeli di Snowden”

Nel 2013 hanno accolto e nascosto il più famoso whistleblower del mondo, ed ora sono a rischio deportazione: Hong Kong ha infatti negato asilo ai richiedenti asilo cingalesi e filippini che avevano aperto le proprie case ad Edward Snowden. Su CNN e BBC.

10. Sabir, un festival (e un appello) per la solidarietà nel Mediterraneo

Il festival Sabir – promosso da ARCI, Caritas e Acli – ha appena concluso la sua terza edizione: tre giorni di discussioni, formazione, cultura, nell’isola di Ortigia, gioiello barocco di Siracusa. Un appello, lanciato in chiusura, invita cittadini, istituzioni e associazioni a “schierarsi con chi salva vite e fa solidarietà”. Il racconto della kermesse e l’intervista al medico di Lampedusa Pietro Bartolo – a cura di Giacomo Zandonini.

Foto di copertina: al largo delle coste libiche in acque internazionali l’equipaggio della nave Aquarius soccorre un gommone in avaria con a bordo 132 donne e uomini; alcuni affrontano terrorizzati il loro primo viaggio in mare (Federica Mameli/ SOS MEDITERRANEE/ Luz).

Etichettato con:Grecia, Libia, Mediterraneo, Melilla, Milano, ONG, richiedenti asilo, rifugiati, rotta mediterranea centrale, Sabir festival, salvataggi in mare

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