1. Terremoto in Italia centrale: il soccorso dei rifugiati
La scorsa settimana un terremoto ha devastato parte dell’Italia centrale, con circa – al momento in cui scriviamo – 290 vittime. Soccorsi e solidarietà si sono attivati, inclusi quelli dei richiedenti asilo, con aiuto sul campo e piccole donazioni (qui le attività coordinate dal Gruppo Umana Solidarietà). Una storia che – pur tra le polemiche ha fatto il giro del mondo. Il video sul New York Times.
2. “La Guardia Costiera sparò sui barconi a Chios”
Lo scrive Zach Campbell su The Intercept: l’incidente – che non ha portato ad alcuna condanna – sarebbe avvenuto due anni fa vicino all’isola di Chios. Ma non si tratterebbe di un caso isolato: secondo quanto emerge da documenti di Frontex ottenuti da The Intercept, la pratica di sparare per fermare le barche dei trafficanti (ferendo i rifugiati a bordo, come nel caso di Chios), sarebbe alquanto diffusa. Ci saranno conseguenze a queste rivelazioni?
3. “Nessuno è mai solo un rifugiato”
Il potente intervento della scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie in occasione del World Humanitarian Day parte dalla propria esperienza di rifugiata in fuga da una guerra. E dal ricordo di chi ha accolto lei e la sua famiglia. (via Quartz)
4. “Vogliamo vivere”: in cammino coi rifugiati del Sud Sudan
Arrivano in canoa e in autobus, le persone in fuga dal Sud Sudan e che hanno chiesto in asilo in Uganda: sono 88.000 solo negli ultimi due mesi, più del doppio di quelli arrivati nei primi sei mesi dell’anno, con punte di 8.000 al giorno. Storie di guerra e incredibile brutalità nel reportage del Guardian – da un altro, drammatico confine dimenticato.
5. La riforma del diritto d’asilo in Italia: proposte e critiche
Il diritto d’asilo è garantito dall’Articolo 10 della Costituzione italiana. Lo scorso giugno il ministro della Giustizia Orlando ha anticipato una proposta del governo per riformare la legge sul diritto d’asilo in Italia: “Il cuore della riforma è l’annullamento del grado d’appello per chi ha ricevuto un diniego dell’asilo in primo grado” scrive Internazionale. Ecco i termini della proposta e le critiche da parte di Gianfranco Schiavone (vicepresidente dell’Asgi e presidente del Consorzio italiano di solidarietà-Ufficio rifugiati onlus di Trieste) e del giurista Fulvio Vassallo.
6. USA: ecco i primi “rifugiati climatici”
Anche gli USA hanno i primi rifugiati interni a causa del cambiamento climatico: sono i nativi americani che vivono in diverse zone costiere, dalla Louisiana all’Alaska. La situazione è gravissima: alcuni territori minacciano di scomparire e molte persone, specie i giovani, scelgono di lasciare le terre minacciate. E le piccole comunità potrebbero di fatto dissolversi. L’articolo di Renee Lewis e la riflessione sul tema di Saskia Sassen, da noi pubblicata su Open Migration.
7. Il tweet the portò i siriani in Germania
“La procedura del regolamento di Dublino per i rifugiati siriani non viene più applicata.” Non sembra il testo di un tweet destinato a diventare virale eppure viene indicato come un punto di svolta. Perché? Lo spiegano Philip Oltermann e Patrick Kingsley .
8. La crisi dei rifugiati è una crisi informativa?
Questa volta parliamo di informazioni che i migranti ricevono dalle più disparate fonti, spesso legate alla traversata e all’arrivo – e che possono metterli in serio pericolo. Per questo è stato creato Mediterranean Rumours Tracker, realizzato da InterNews, Translator Without Borders e Action Aid. Il sito – disponibile in inglese, arabo, farsi e greco – cerca di verificare e, se necessario, confutare le voci che circolano, avvalendosi del lavoro sul campo di alcuni volontari che parlano con chi arriva in Europa e raccolgono le informazioni e le domande.
9. Osservatorio Frontiere: Ungheria
L’Ungheria vuole costruire un secondo muro sul confine serbo – e un europarlamentare del partito del Primo Ministro Viktor Orban suggerisce di appenderci teste di maiale. Tra poche settimane, il 2 ottobre, i cittadini voteranno per decidere se accettare le quote di migranti stabilite dall’Unione Europea: al Paese, che ha circa 10 milioni di abitanti, era stato richiesto di accogliere circa 1300 richiedenti asilo, con l’opposizione del governo di Orban. Governo che – scrive Lydia Gall (Human Rights Watch) sull’EU Observer – sta spendendo circa 16 milioni di euro per una campagna contro i migranti.
10. Brexit e il futuro della comunità polacca nel Regno Unito
La comunità polacca è la più popolosa tra quelle straniere nel Regno Unito, con circa 831.000 persone. Jakub Krupa, corrispondente della Polish Press Agency, ne ripercorre il cammino, dalla fuga durante la Seconda Guerra Mondiale alla costruzione di un rapporto con il Paese che li ha ospitati e che è diventato anche loro. Nel Regno Unito, però, dopo la Brexit, questo rapporto è minacciato dalla xenofobia crescente. Quali saranno i futuri sviluppi? (ne abbiamo parlato anche noi su Open Migration)
FOTO COPERTINA: GUS Italia