1. I migranti del Mediterraneo, tra morte e speranza
Mentre l’Italia celebrava la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, la nostra guardia costiera – in quella che è stata definita “una delle più grandi operazioni di salvataggio di sempre” – salvava più di 10,000 migranti in mare nel giro di 48 ore.
Il fotografo Aris Messinis ha assistito alle operazioni di soccorso, e le ha documentate in maniera esemplare attraverso i suoi scatti struggenti. Fotografie che tutti dovrebbero vedere, per capire il dramma quotidiano dei migranti del Mediterraneo – tra morte e speranza disperata.
Lo straordinario reportage, sul Guardian e sul New York Times.
Da accompagnare con l’articolo di Lorenzo Bagnoli per Vice News – che racconta come l’Italia identifica i cadaveri dei migranti morti nel Mediterraneo, per dare (almeno) un nome ai tanti, troppi desaparecidos del nostro mare.
2. Oltre i salvataggi in mare: l’emergenza prima accoglienza in Sicilia
Ma cosa succede ai profughi una volta sbarcati?
L’Independent denuncia l’emergenza relativa alla prima accoglienza in Sicilia, dove i migranti sopravvissuti ai viaggi della speranza sono stipati alla meno peggio – in tendopoli, centri di detenzione ed ora addirittura barche destinate alle operazioni di salvataggio (con conseguente riduzione della capacità di intervento in mare, come sottolinea Medici Senza Frontiere).
3. L’emergenza accoglienza a Roma, tra lo sgombero del Baobab e le violazioni del diritto d’asilo
La situazione non è del resto migliore per tanti dei migranti che giungono a Roma.
Annalisa Camilli fa il punto per Internazionale sulla situazione accoglienza nella capitale, tra il vergognoso sgombero del Baobab e le violazioni del diritto d’asilo.
4. Intrappolati: storie di profughi in Grecia
Migliaia di profughi sono ancora bloccati in Grecia in condizioni estremamente precarie.
Una situazione drammatica, raccontata in parole e fotografie sul Time.
5. La crisi dei rifugiati, oltre l’Europa
Ben prima che l’Europa proclamasse la crisi dei rifugiati, milioni di persone in tutto il mondo sono state vittime di migrazioni forzate ed hanno abbandonato le proprie cause per fuggire da guerre, persecuzioni e povertà.
L’approfondimento interattivo di Al Jazeera illustra i fatti fondamentali dell’emergenza globale, e propone anche un quiz con il quale mettere alla prova le proprie conoscenze in materia.
6. Le iniquità nella gestione della crisi migratoria
Un nuovo rapporto di Amnesty International accusa le nazioni più ricche e potenti del mondo di lasciare la gestione della crisi dei rifugiati sulle spalle dei paesi poveri e lancia un appello per una più equa “distribuzione globale”.
La situazione attuale, in cui 10 paesi – che insieme non rappresentano nemmeno il 2,5% dell’economia mondiale – ospitano metà dei rifugiati di tutto il mondo è infatti insostenibile. L’articolo di Al Jazeera.
7. Morte nel deserto: l’orrore del confine tra Messico e USA
Donald Trump, il terribile candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi, promette la costruzione di un “bellissimo muro” per tenere fuori i migranti messicani.
Ma il confine tra USA e Messico è già difeso in maniera aggressiva – tra droni, pattuglie e barriere. L’articolo del Guardian racconta l’orrore di quel confine, e le tante morti nel deserto.
8. Il dramma dei rifugiati afghani
Gli afghani sono davvero diventati “rifugiati di serie B”. Al punto che ora non è più solo il Pakistan – stato confinante con l’Afghanistan, che ne ospita oltre 200.000 profughi ma da un paio di anni ha intensificato gli sforzi verso i rimpatri – a volerli rispedire a casa: l’Unione Europea ha infatti firmato un accordo con il governo afgano che porterà al rimpatrio di migliaia di rifugiati. In un paese distrutto dalla guerra, oggi più insicuro che mai, e che tanti di loro non hanno nemmeno mai conosciuto.
L’articolo del New York Times e l’approfondimento di Refugees Deeply – da accompagnare con l’analisi dell’Independent, che ricorda le responsabilità dietro i grandi flussi di profughi dall’Afghanistan.
9. Il limbo dei rifugiati siriani in Libano
Una vita “perennemente temporaria”, quella dei profughi siriani in Libano.
La racconta il reportage footgrafico di Al Jazeera.
10. Come le startup usano la tecnologia per aiutare concretamente i rifugiati
Se si può dire che la comunità che si batte per i cambiamenti sociali è forse troppo orientata verso soluzioni tecnologiche (che da sole non possono fornire la risposta alla crisi), è anche vero che la tecnologia può essere usata per fornire risposte concrete all’emergenza umanitaria. Wired mette insieme 12 esempi di startups che usano la tecnologia per aiutare i rifugiati – a trovare lavoro, casa, imparare la lingua e integrarsi nelle nuove comunità.
FOTO DI COPERTINA: Photo Unit / Flickr Creative Commons.