1. Le autorità libiche minacciano la Ocean Viking
La nave Ocean Viking, della Ong SOS Mediterranée, è stata minacciata con colpi d’arma da fuoco dalla cosiddetta guardia costiera libica, mentre tentava di soccorrere un’imbarcazione in difficoltà.
Stamane il nostro equipaggio è stato minacciato con le armi dai guardacoste libici finanziati dall'UE: #OceanViking era allertata da @alarm_phone di un gommone in pericolo in acque internazionali. La motovedetta 656 si è avvicinata, minacciando l'equipaggio e sparando in aria. pic.twitter.com/5Qo23AtuIR
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) March 25, 2023
Nel processo di esternalizzazione delle frontiere, lo stato italiano collabora con la Libia e la finanzia per respingere le persone migranti. Come spiega il giornalista Sergio Scandura, la motovedetta da cui sono partiti i colpi dei libici è un regalo dell’Italia:
Gli spari, in acque internazionali contro la nave di soccorso ONG #OceanViking
sono della vedetta 656 "Zawia" 🇱🇾
Vedetta Bigliani ex GDF 🇮🇹
Vedetta Made In Italy: fornita dal governo italiano 🇮🇹 a criminali libici spacciati per guardia costiera.
🌊👋🏾pic.twitter.com/6dPv4L4cgl pic.twitter.com/pjdnnoACiP
— Sergio Scandura (@scandura) March 25, 2023
Nonostante la gravità delle minacce, in una nota, la Guardia Costiera Italiana ha invece accusato le Ong di essere di intralcio per via delle “continue chiamate dei mezzi aerei”.
Insomma ci sono queste ong che “sovraccaricano” i centralini chiedendo aiuto quando ci sono persone in pericolo di vita. Addirittura quando qualcuno gli spara addosso.
Incredibile comunicato della Guardia costiera, incredibile
— Eleonora Camilli (@EleonoraCamilli) March 26, 2023
2. Nuovi naufragi e nuove accuse dal ministro dell’Interno
Al largo della Tunisia ci sono stati altri due naufragi.
“Almeno 34 migranti africani sono stati dichiarati dispersi dopo che la loro imbarcazione è affondata al largo della Tunisia, il quinto naufragio in due giorni, portando il numero totale dei dispersi a 67 […]”, riporta Reuters. A questo proposito, il Ministro Piantedosi ha risposto che i migranti sono attratti dall’Italia anche “perché qui c’è un’opinione pubblica favorevole, in altri paesi sono più intransigenti”.
#Piantedosi, ministro dell'interno del governo più di destra della storia d'Italia e dell'Europa occidentale odierna, dice che i migranti arrivano perché siamo troppo accoglienti.
Dopo Cutro.Di questo passo, al prossimo giro propone un pogrom. https://t.co/pWyylVmQc7
— Francesco Cancellato (@fcancellato) March 26, 2023
Nel frattempo sono stati recuperati altri due corpi a Cutro: “uno dei due era di un uomo di circa 40 anni. Il cadavere è stato avvistato da alcuni pescatori e il recupero è stato effettuato dai sommozzatori della Capitaneria di porto di Crotone”, si legge su Avvenire. Sale, quindi, a 88 il numero di vittime del naufragio avvenuto domenica 26 febbraio, ma le ricerche continuano.
3. Un’altra nave Ong sottoposta a sequestro
La nave MV Louise Michel – finanziata dall’artista Banksy – è stata sequestrata dalla guardia costiera italiana a Lampedusa.
“Gli attivisti che gestiscono la nave hanno detto che è stata sequestrata dopo aver fatto sbarcare 180 persone salvate sull’isola di Lampedusa, dove centinaia di altri erano arrivati con le loro piccole imbarcazioni durante il fine settimana”, riporta la giornalista Amy Kazmin sul Financial Times.
1/2🔴24h after being told that our ship is detained, we still do not have an official written justification for the detention. We know of dozens of boats in distress right in front of the island at this very moment, yet we are being prevented from assisting. This is unacceptable! pic.twitter.com/FHxc5Xtpiy
— LouiseMichel (@MVLouiseMichel) March 26, 2023
“La nave”, si legge su Rai News, “aveva soccorso complessivamente 5 imbarcazioni. Alle 2,10 il primo intervento nei confronti di due gruppi di 38 migranti ciascuno, trasbordati successivamente sulla motovedetta Cp273 della Guardia Costiera. Alle 6,30 la nave ha sbarcato sul molo commerciale altre 78 persone che erano su un gommone, ma anche altri 39 (9 donne) che viaggiavano su un’imbarcazione in ferro di circa 7 metri, e ancora altri 39 (6 donne e 1 minore) e poi 24 (6 donne e 1minore). Dopo l’ultimo arrivo al molo l’equipaggio aveva scritto: “Durante lo sbarco a Lampedusa in prima mattinata, eravamo già stati informati che la nostra nave è in stato di fermo per violazione del nuovo decreto italiano”.
4. Regno Unito: quasi 200mila persone potrebbero venire deportate e rinchiuse
Più di 190.000 persone – la maggior parte delle quali rifugiate – potrebbero essere rinchiuse o costrette a vivere in condizioni di massima precarietà per via della nuova legge anti-immigrazione del governo britannico.
Oltre alla legge, anche il comportamento della Segretaria agli Interni Suella Braverman è stato aspramente criticato per via delle foto in cui sembrerebbe ridere di fronte ai centri di detenzione in costruzione in Ruanda, dove saranno rinchiuse le persone deportate dal Regno Unito:
Exactly 200 years after William Wilberforce founded the Anti-Slavery Society, here’s Suella Braverman at a facility to which she hopes to deport trafficked victims of modern slavery. pic.twitter.com/vemrAzle9P
— James O'Brien (@mrjamesob) March 19, 2023
Infine, l’UNHCR ha affermato che la legge anti-immigrazione britannica rappresenta di fatto un’arbitraria eliminazione del diritto di asilo poiché criminalizza chi arriva irregolarmente, indipendentemente dalla motivazione.
5. Continua la militarizzazione delle frontiere all’interno dell’Ue
La Commissione europea ha annunciato due progetti pilota con la Romania e la Bulgaria volti a fermare l’immigrazione, riporta Info Migrants.
Il progetto utilizzerà un approccio multidisciplinare per rafforzare il controllo delle frontiere, compreso il dispiegamento di telecamere, pattuglie di veicoli e torrette di guardia per monitorare il movimento dei migranti. Oltre ad aumentare la protezione delle frontiere, l’Ue punta a “procedure di asilo rapide e rimpatri più efficaci”, ha affermato la commissaria europea per gli affari interni Ylva Johansson.
Nel frattempo, in Italia, il Friuli Venezia Giulia ha intenzione di adottare fototrappole come sistema di sorveglianza – nonostante sia di competenza dello Stato – sul confine con la Slovenia per fermare le persone migranti provenienti dalla rotta Balcanica e respingerle: “l’istituto della riammissione, già in sé alquanto dubbio nella sua legittimità giuridica, in ogni caso non trova alcuna applicazione nei casi di migranti che richiedono protezione internazionale”, ha spiegato l’ICS, il consorzio italiano di solidarietà, un’associazione che si occupa dell’accoglienza nella regione.
6. Nessuna novità dal vertice di Bruxelles
Nonostante la presidente Giorgia Meloni abbia affermato di essere “soddisfatta” dell’incontro avvenuto a Bruxelles, la realtà è che l’Italia non ha avuto alcun ruolo centrale in tema migrazioni.
“La strage di Cutro non ha creato quel senso di urgenza dell’azione che alcuni speravano, e così la partita sulla riforma delle regole comuni per la gestione dei flussi è stata rimandata al Vertice di giugno”, scrive il giornalista Alfonso Bianchi su Europa Today. E ancora: “nelle striminzite conclusioni sul tema, i leader si sono limitati a scrivere che “la presidenza del Consiglio e la Commissione hanno informato il Consiglio europeo sui progressi nell’attuazione delle sue conclusioni del 9 febbraio 2023 sulla migrazione. Ricordando che la migrazione è una sfida europea che richiede una risposta europea”. Come ha scritto la giornalista Eleonora Camilli su Redattore Sociale, di fatto nulla è cambiato: “ai migranti dedicata solo un’informativa della Commissione che sta lavorando sul rafforzamento della frontiera esterna Ue e rimpatri. Poco o nulla è dedicato all’apertura di canali regolari e sicuri di ingresso”.
Nel frattempo scatta oggi il click-day con cui presentare per via telematica le domande per gli 82.705 lavoratori previsti dal decreto flussi: “dei nuovi ingressi, oltre la metà (44.000, contro i 42.000 dello scorso anno) rappresentano le quote per il lavoro stagionale attese principalmente nelle aziende agricole, oltre che nel settore turistico alberghiero”, riporta l’Ansa. E ancora, “in Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi”, rileva la Coldiretti, citando i dati del Dossier Statistico Immigrazione”.
Foto via Twitter/SOS Mediterranee