1. Finanziamenti alla Libia: l’Italia non ignori gli abusi
Il prossimo 15 luglio la Camera dei Deputati inizierà la discussione sullo stanziamento, che con con molta probabilità verrà approvato, di nuovi fondi da destinare alla cosiddetta Guardia costiera libica.
Il rifinanziamento rientra tra quanto previsto dal Memorandum d’Intesa voluto dall’allora ministro degli Interni Marco Minniti, ma la cooperazione con il paese nordafricano nell’ottica di frenare le partenze dei migranti ha una storia molto più articolata.
Una storia che si trascina dietro una lunga scia di abusi – con Oiza Q. Obasuyi ne teniamo traccia in questo approfondimento – e che ora in molti chiedono di fermare o perlomeno di non continuare ad ignorarli.
“L’Italia abbandoni le politiche di deterrenza e contenimento e si concentri piuttosto sulla salvaguardia e protezione di uomini donne e bambini nel rispetto dei loro diritti umani”.Chiedono ActionAid, Amnesty International e Medici Senza Frontiere, che – come racconta Repubblica – in audizione alle commissioni congiunte esteri e difesa di Camera e Senato hanno elencato i gravi profili di criticità riscontrati nel Decreto Missioni, varato dal governo, che conferma per il quinto anno consecutivo il supporto alla Guardia Costiera Libica e all’Amministrazione Generale per la Sicurezza Costiera.
Il 15 luglio il Parlamento italiano finanzierà nuovi accordi di cooperazione in Libia.
Omissioni di soccorso, respingimenti, stupri, torture: in mare e nei campi libici.È questo che l'Italia finanzia?
Invitiamo tutte e tutti a dire
Io #nonsonodaccordo #NienteAccordiConLaLibia pic.twitter.com/nuGmKEMVzW— ResQ – People Saving People (@resqpeople) July 8, 2021
Piuttosto scontato, dicevamo, il voto della maggioranza dei deputati sul tema anche se – come racconta sul Corriere della Sera Paolo Mieli – anche all’interno del Pd in molti chiedono un cambio di rotta.
2. L’UE ha approvato due nuovi fondi per l’Asilo e la Gestione delle frontiere
Il Parlamento europeo ha approvato mercoledì scorso due nuovi fondi che influenzeranno molto da vicino il tema delle migrazioni.
Quasi 10 miliardi di euro saranno destinati all’attuazione delle politiche di migrazione e di asilo nell’Unione europea, mentre oltre 6 miliardi di euro saranno spesi per le misure di controllo delle frontiere.
Questo fondo in particolare sarà “destinato rafforzare la gestione delle frontiere esterne dell’UE, garantendo al contempo il rispetto dei diritti fondamentali”, scrive il Parlamento europeo sul suo sito web. “Contribuirà anche a una politica dei visti comune e armonizzata, e introdurrà misure di protezione per le persone vulnerabili che arrivano in Europa, in particolare i bambini non accompagnati”.
3. Nei ghetti dei migranti si muore per poter fare la doccia
Bassiru Djumma, bracciante togolese di 29 anni, è annegato nel ghetto di Borgo Tre Titoli, nelle campagne di Cerignola, in Puglia, nel tentativo di riempire un secchio d’acqua da un vascone per poter fare la doccia. Nel ghetto in cui viveva mancavano i servizi sanitari di base. Il Comitato Lavoratori delle Campagne ha riferito che non si tratta del primo incidente: i braccianti che vivono nel ghetto di Borgo Tre Titoli protestano per avere una fornitura idrica stabile. Solo grazie a mobilitazioni e presidi l’amministrazione comunale di Cerignola ha iniziato a consegnare l’acqua alle abitazioni dell’insediamento.
RIP Bassiru Djumma, lavoratore delle campagne morto ieri a borgo Tre Titoli #Foggia, annegato in un vascone da cui cercava di prendere dell'acqua. Ennesima tragedia in un ghetto senza acqua corrente. https://t.co/MwUw3rKvdT pic.twitter.com/Jn175royUp
— CampagneinLotta (@CampagneinLotta) July 12, 2021
4. Nuove violazioni documentate in un Cpr di Milano
Ancora diritti negati nel Cpr di Milano. Un migrante è caduto dal tetto e, secondo le testimonianze dirette di chi ha girato il video dell’accaduto, il ferito, circondato dalle guardie del Cpr, è stato soccorso da un’infermiera ma non è stato chiamato un medico. I detenuti che hanno girato il video, diffuso dal collettivo No Cpr – Mai più Lager, hanno denunciato le condizioni inumani e degradanti del centro dicendo: “ci trattate come i cani, non chiamate nemmeno un medico”.
5. Anche in Bielorussia i migranti sono usati come strumento di pressione
La Commissione europea accusa la Bielorussia di inviare migranti e al confine con la Lituania per fare pressione sul Paese baltico ma anche sull’Ue. La reazione della Bielorussa deriverebbe dalle sanzioni che l’Ue ha imposto in seguito alla repressione dei manifestanti dell’opposizione e al dirottamento di un aereo Ryanair verso Minsk.
https://twitter.com/YlvaJohansson/status/1414643375198937094
Più di 1600 migranti hanno attraversato il confine tra la Bielorussia e la Lituania. Tra le persone migranti ci sono soprattutto cittadini iracheni e la Lituania ha iniziato a costruire un muro di filo spinato di 550 chilometri sul confine con la Bielorussia. L’agenzia Frontex ha annunciato un intervento tempestivo collaborando con le autorità della Lituania.
Ancora una volta i diritti dei migranti vengono meno rispetto agli interessi politici degli Stati dell’Ue e degli Stati terzi. Chi migra viene trattato come uno strumento di minaccia da sfoderare per raggiungere un obiettivo, come è accaduto, e continua ad accadere, tra Ue e Turchia a discapito di chi poi viene continuamente respinto nel Mar Egeo o trattenuto nei campi profughi in Grecia. Inoltre, gli interventi di Frontex sono già stati ampiamente criticati alla luce del coinvolgimento dell’agenzia in respingimenti illegali e violenze.
6. Il Lussemburgo accoglierà una quota delle persone soccorse dalla Ocean Viking
Dopo giorni di attesa, venerdì scorso la nave Ocean Viking con a bordo 572 migranti soccorsi in mare era arrivata al porto di Augusta in Sicilia. Secondo quanto riportato dai quotidiani, già nella stessa serata l’Italia aveva avanzato la richiesta a Bruxelles di coordinare i ricollocamenti per le persone sbarcate. Alla richiesta ha risposto il Lussemburgo, che si è offerto di accogliere una quota delle persone.
Foto di copertina via Twitter/Matteo Villa