1. Sempre più morti in mare: le NGO non hanno colpe, Frontex forse sì
In un’inchiesta in due puntate per The Intercept il giornalista Zach Campbell spiega perché le accuse recentemente mosse contro le organizzazioni umanitarie che conducono operazioni di salvataggio nel Mediterraneo sono infondate, e perché bisognerebbe piuttosto guardare alle strategie di intervento di Frontex.
2. Le tante forme della criminalizzazione della solidarietà
Il recente attacco contro le missioni di salvataggio in mare delle NGO è evidentemente riconducibile ad una più ampia e preoccupante tendenza alla criminalizzazione della solidarietà verso rifugiati e migranti. L’analisi di Nando Sigona per The Conversation (da accompagnare con la rilettura su Open Migration del suo editoriale ed il nostro approfondimento).
3. La lotta delle donne tunisine che chiedono giustizia per le vittime delle “barche della morte”
Morti in mare, la battaglia delle donne tunisine – madri e mogli di uomini scomparsi nel disperato viaggio verso l’Europa – per avere verità e giustizia. Sara Manisera e Arianna Pagani ce l’hanno raccontata, in parole e fotografie qualche giorno fa, ed ora continuano quel racconto su Al Jazeera.
4. “Sindrome da rassegnazione”, la nuova emergenza salute mentale tra i giovani rifugiati in Svezia
Se questa settimana in tutto il mondo si celebra la giornata della salute – che questo anno ha un focus sulla sulla salute mentale – per migranti e rifugiati c’è veramente poco da festeggiare: in generale, il diritto alla salute è un vero e proprio percorso ad ostacoli, il che lascia moltissimi di loro senza possibilità di curare le proprie ferite – fisiche e mentali, visibili e invisibili. L’ importante approfondimento del The New Yorker racconta l’inquietante diffusione della cosiddetta sindrome da rassegnazione (Uppgivenhetssyndrom) tra i giovani rifugiati a rischio deportazione in Svezia, che ha ridotto centinaia di bambini e giovani rifugiati in una sorta di coma. Assolutamente da leggere (per approfondire ulteriormente, c’è il recente e interessante studio scientifico in materia pubblicato sulla rivista Frontiers in Behavioral Neuroscience).
5. Violenza esplosiva, ecco da cosa fuggono i richiedenti asilo
Un nuovo studio pilota documenta come la maggior parte dei richiedenti asilo (su un campione di diverse centinaia di soggetti intervistati in Germania, Grecia e Regno Unito) sia fuggita a causa di “violenza esplosiva” – dai bombardamenti aerei agli attacchi terroristici. L’articolo di Mark Townsend per il The Guardian.
6. 5 milioni di motivi per parlare della Siria
La crisi umanitaria in Siria non accenna a migliorare e le Nazioni Unite annunciano che si sono superati i 5 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case per scampare alla guerra. Eppure il mondo sembra voler ignorare quanto sta succedendo e l’impegno all’accoglienza dei rifugiati siriani pare dimenticato. L’articolo di Lizzie Dearden per il The Independent fa il punto sulla situazione.
7. Calais è morta, evviva Calais
Le crisi umanitarie non si risolvono con gli sgomberi ed i muri, e la situazione a Calais continua a darne dimostrazione. Dopo l’ennesimo e, dicevano, definitivo sgombero della “giungla” qualche mese fa, nella cittadina di frontiera francese cominciano a formarsi nuovamente piccoli accampamenti di migranti. L’articolo da Calais di Anne Guillard per Le Monde e The Guardian.
8. Il decreto immigrazione diventa legge, grave la violazione al sistema dei diritti
Prossimo alla conversione in legge il contestato decreto Minniti-Orlando. Nonostante qualche piccolo miglioramento rispetto al testo nella sua configurazione iniziale, gravi restano le criticità del nuovo impianto – soprattutto per quanto concerne l’estensione della detenzione dei migranti e la riduzione delle garanzie giurisdizionali per i richiedenti asilo, a cui ora si nega l’appello contro il diniego. Una grave lesione nel sistema dei diritti, scrive il senatore Luigi Manconi per Il Manifesto (inoltre: Eleonora Camilli per Il Redattore Sociale e Adriano Biondi per Fanpage).
9. Immigrati che rubano il lavoro agli italiani? Falso!
Quando si parla di immigrazione ed economia, l’ignoranza regna sovrana e le bufale abbondano (mentre pochi sanno che gli immigrati pagano la pensione a centinaia di migliaia di italiani e l’imprenditoria straniera dà nuova linfa alla nostra economia, e che in generale il bilancio dell’immigrazione è assolutamente positivo) . Ad esempio, c’è lo stereotipo degli “immigrati che rubano il lavoro agli italiani” – che, secondo un recente studio Inps, è del tutto infondato dal momento che gli stranieri in Italia fanno solo i lavori che agli italiani non piacciono, accettando posizioni umili e flessibili. L’articolo di Alessandro Barbera per La Stampa.
10. Finalmente una buona notizia: l’Italia approva la nuova legge di protezione per i minori stranieri non accompagnati
Concludiamo con una (rara) nota positiva: è infatti decisamente da festeggiare la notizia dell’approvazione in Italia della nuova legge sui minori stranieri soli, che regolamente finalmente in maniera adeguata – dando infine effettivamente priorità alla necessità di proteggere i minori che arrivano nel nostro paese – un fenomeno cresciuto in maniera impressionante negli ultimi anni e sinora restato privo di risposte adeguate. L’articolo di Annalisa Camilli per Internazionale spiega cosa prevede la nuova legge e perché è tanto importante.
Immagine di copertina: UNHCR Photo Unit / A. Rodriguez (CC BY-NC 2.0).