1. Cosa c’è dietro la caccia alle streghe contro le ONG che salvano i migranti nel Mediterraneo?
Continua l’attacco alle organizzazioni umanitarie che fanno salvataggi nel Mediterraneo, accusate – senza una imputazione formale né la produzione di prove a riguardo – di fare da “servizio taxi” ai trafficanti.
Il punto di Leonardo Bianchi su Vice (da accompagnare a quello del Post ed al fact-checking di Lorenzo Maria Alvaro su Vita).
2. Distruggere la solidarietà tramite la criminalizzazione
Reati di solidarietà, la ricercatrice Marie Gargano ripercorre su Border Criminologies le vicende dei “passeur solidali” portati a processo come trafficanti in Francia – concludendo con il caso di Felix Croft e l’augurio che quella sentenza possa costituire un passo verso l’abbandono dell’assurda repressione della solidarietà.
3. Cedric e gli altri, i ribelli della valle
L’attacco alle ONG che operano in mare è parte di una più ampia tendenza alla criminalizzazione della solidarietà, che colpisce i tanti volontari che provano ad aiutare i migranti nel nostro continente. Ne sanno qualcosa i cittadini della Val Roia, in Francia, che continuano ostinatamente ad aiutare le persone in transito a continuare il proprio viaggio – nonostante i frequenti casi di denunce penali. Un documentario del Guardian racconta le storie (e le motivazioni) di Cedric Herrou e gli altri.
4. L’accordo Italia – Libia potrebbe favorire il traffico di migranti
Mentre infiamma la polemica contro le ONG e si diffondono i processi contro i volontari, Annalisa Camilli su Internazionale guarda più da vicino l’accordo tra Italia e Libia e documenta come a guadagnarci – grazie al tanto contestato memorandum d’intesa tra il governo italiano e quello internazionalmente riconosciuto libico – potrebbero essere proprio i trafficanti. Da accompagnare all’articolo di Anthony Faiola per il Washington Post sulle conseguenze degli accordi sull’immigrazione con i libici.
5. Corridoi umanitari, l’alternativa possibile a bombe e barche
Sono 800 i richiedenti asilo siriani arrivati in Italia in tutta sicurezza grazie ai corridoi umanitari aperti dalla società civile italiana (per la precisione, Comunità di Sant’Egidio e Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia). Abby Sewell racconta su Refugees Deeply l’importante iniziativa pilota attraverso gli occhi di una famiglia di beneficiari, analizzando il potenziale ed i possibili limiti del modello ai fini di una sua diffusione.
6. Come i rifugiati danno nuova vita ai piccoli paesini italiani
Lettere da Riace e Aspromonte, due dei paesi italiani che sono rinati grazie all’arrivo di gruppi di rifugiati. Abby Sewell per LA Times da Riace e Deutsche Welle da Aspromonte.
7. Un’immersione nell’accoglienza tedesca
L’accoglienza tedesca, vista da vicino: la storica città di Weimar ed i suoi 65.000 abitanti hanno accolto circa un migliaio di rifugiati nel corso di un anno. L’inchiesta corale in quattro capitoli del New York Times racconta l’esperienza di accoglienza e integrazione vista da tutti i lati.
8. Cosa c’è di sbagliato nella storia del milione di migranti africani prossimi a sbarcare in Europa
Ogni anno lo stesso (infondato) allarme: c’è un milione di migranti africani prossimi a sbarcare in Europa. Numeri sbagliati e pericolosi, esempio della narrativa distorta che si fa tanto spesso del fenomeno migratorio. La riflessione di Nando Sigona (da accompagnare al fact-checking di The Conversation).
9. Il paradosso dei richiedenti asilo LGBTI
Costretti da una vita a nascondere la propria identità sessuale, i richiedenti asilo LGBTI si trovano tutto d’un tratto nella posizione di doverla dimostrare. Un assurdo onere della prova che aumenta la loro particolare vulnerabilità. L’approfondimento di Zosia Bielski per The Globe and Mail (da abbinare alla nostra analisi del doppio stigma dei rifugiati LGBTI.)
10. Com’è davvero la vita di una teenager Rohingya rifugiata? Lo racconta un’app
Gli smartphone sono sempre più un bene essenziale per i rifugiati – e ora diventano anche uno strumento prezioso per raccontare la loro storia e sensibilizzare il grande pubblico. Ci prova ad esempio un’app lanciata dall’UNHCR che “trasforma” lo smartphone di chi la usa in quello di una teenager Rohingya in fuga dal proprio paese. L’articolo di Matt Peronzio per Mashable.
Bonus. Le frontiere del giornalismo
Come raccontare la crisi migratoria del Mediterraneo? Questo il focus della nuova edizione del News Impact Summit di European Journalism Centre e Google News Lab. L’appuntamento – aperto a tutti e imperdibile per quanti interessati al giornalismo del futuro – è il 23 maggio a Roma, e tra i tanti importanti speakers ci sarà anche la nostra Senior Editor Marina Petrillo! Scoprite tutte le info sull’evento e come partecipare.
Foto di copertina: Irish Defence Forces (CC BY 2.0).