1. I rifugiati e le rifugiate afghane hanno bisogno di aiuto
In pochi giorni, i Talebani hanno preso le redini dell’Afghanistan, arrivando fino a Kabul, la capitale.
Con la conquista di Kabul e la caduta del governo afghano, un gran numero di persone si è recato all’aeroporto internazionale di Kabul, presidiato dagli Stati Uniti. Molte persone hanno cercato disperatamente di salire o di aggrapparsi agli aerei per poter fuggire.
Scenes of panic and chaos played out at the airport in Kabul as crowds of people desperate to escape Afghanistan rushed onto the tarmac.
Some clung to the sides of planes, even as one taxied down the runway, in a bid to flee the Taliban.https://t.co/pAgoGW7tos pic.twitter.com/4YGQd2iEzk
— The New York Times (@nytimes) August 16, 2021
Con questi ultimi avvenimenti l’aumento di persone rifugiate è inevitabile: Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato l’importanza di garantire accoglienza a rifugiati e rifugiate, sospendendo le deportazioni e i rimpatri.
As the world is following events in Afghanistan with a heavy heart, I urge all countries to be willing to receive Afghan refugees & refrain from deportations.
Afghans have known generations of war & hardship. They deserve our full support.
Now is the time for solidarity.
— António Guterres (@antonioguterres) August 16, 2021
E mentre cinque Paesi Ue – Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia, Paesi Bassi – hanno affermato di voler sospendere temporaneamente i rimpatri di persone afghane, il presidente francese Emmanuel Macron, in un suo discorso alla nazione sull’Afghanistan, ha sottolineato l’importanza di “proteggersi” dai flussi migratori irregolari.
Giù la maschera:la brutalità francese (ed europea) non si ferma nemmeno davanti ai risultati disastrosi di 20anni di guerra che ha contribuito a creare e perpetrare per interessi economici.
Macron è un'offesa all'umanità e la sua dottrina va contrastata subito.#Afghanistan https://t.co/jWyZfboYi3
— Pensare Migrante (@PensareMigrante) August 16, 2021
Infine, nonostante la presa di posizione temporanea di Germania, Svezia, Finlandia Norvegia e Paesi Bassi, come afferma il ricercatore ISPI Matteo Villa, bisogna ricordare che l’Europa ha una lunga storia di chiusura, più che di apertura e accoglienza, nei confronti di persone rifugiate afghane.
🇦🇫🇪🇺 Mentre #Kabul cade sotto l'avanzata dei #talebani, e i paragoni con Saigon e Vietnam si sprecano, prendetevi un minuto per ricordare quello che l'Europa *avrebbe* potuto fare davvero.
Tra il 2008 e il 2020 abbiamo rimpatriato più di 70.000 afghani.
Il pensiero va a loro. pic.twitter.com/x9rvHQ3Mvg— Matteo Villa (@emmevilla) August 15, 2021
2. Intanto nel Mediterraneo: tra nuovi salvataggi e respingimenti
Il 13 agosto la Ong ResQ ha effettuato un’operazione di soccorso al largo della Libia. Sono state salvate 85 persone.
La ResQ People ha appena effettuato un soccorso di circa 85 persone, in zona SAR libica, coordinate 33° 43' N, 12° 02' E. Si trovavano su una piccola barca di legno. L'equipaggio della ResQ People è al lavoro per assistere i naufraghi a bordo. pic.twitter.com/qTjgA2RMTW
— ResQ – People Saving People (@resqpeople) August 13, 2021
Nel medesimo giorno è avvenuta la morte di Gino Strada, medico, attivista e dell’organizzazione umanitaria Emergency. Sua figlia, Cecilia Strada, si trovava sulla ResQ come soccorritrice durante il salvataggio.
Amici, il mio papà #GinoStrada non c'è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite.
È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma.
Abbracci forti a tutte e tutti. https://t.co/956bU9qZE8
— Cecilia Strada (@cecilia_strada) August 13, 2021
Il giorno prima, il 12 agosto, sempre la ResQ aveva assistito a un respingimento illegale verso la Libia in zona Sar (Search and Rescue) maltese: una motovedetta libica ha infatti catturato un gruppo di migranti.
Ecco che cosa è successo oggi, davanti ai nostri occhi, davanti alla nostra nave. Non abbiamo potuto fare altro che documentare questa intercettazione.https://t.co/azI0ho6c9O
— ResQ – People Saving People (@resqpeople) August 13, 2021
Dopo altri tre salvataggi effettuati, la ResQ ha ottenuto un porto sicuro ad Augusta per lo sbarco di circa 166 persone.
+++ Abbiamo un #portosicuro! Le autorità hanno assegnato alla #ResQPeople il porto di sbarco di Augusta, dove prevediamo di arrivare alle 21 circa +++ pic.twitter.com/PW2w3jnbIl
— ResQ – People Saving People (@resqpeople) August 17, 2021
3. Ceuta: migranti minorenni riportati in Marocco
Il 13 agosto sono stati rimpatriati decine di migranti minorenni arrivati in Spagna nel mese di maggio, quando più 10mila persone sono entrate in massa in territorio spagnolo.
Noticias desde #Ceuta. Cuarto día de expulsiones de #menores bajo el dispositivo ordenado por @interiorgob Desde NNK hemos sido testigo de tres traslados a frontera desde Santa Amelia esta mañana. Esta vez están llevando a los menores en grupos más reducidos.
Video: Amaia Ochoa pic.twitter.com/Kc2WJyxlCF— NoNameKitchen (@NoNameKitchen1) August 16, 2021
Mentre le autorità spagnole affermano che questa operazione si basa sull’applicazione di un accordo bilaterale firmato anni fa da Madrid e Rabat in materia di “emigrazione irregolare di minori non accompagnati”, ong per la protezione dei diritti umani, tra cui Save The Children, ribadiscono che ogni espulsione collettiva è illegale – come è sancito dall’Articolo 4 Protocollo 4 della Convenzione Europea dei Diritti Umani.
4. Aumentano i flussi migratori sulla rotta balcanica
Secondo un nuovo comunicato pubblicato da Frontex, i flussi migratori sulla rotta balcanica sono aumentati del 90%, rispetto all’anno scorso: quest’anno sono stati stimati 22.600 attraversamenti di frontiera.
Le persone che tentano di entrare in Ue sono perlopiù provenienti dalla Siria e dall’Afghanistan, Paesi caratterizzati da forte instabilità sociale e politica, dove l’incolumità delle persone è a rischio.
5. Migranti afghani protestano nei campi profughi in Grecia
Elena, richiedente asilo afghana che vive in un campo profughi di Lesbo, ha organizzato una protesta contro i Talebani. “We say no to Taliban” è lo slogan utilizzato durante la protesta di 500 persone afghane.
Nel campo profughi di Lesbo ci sono 2500 richiedenti asilo afghani, la metà del numero totale dei migranti presenti nel campo. Chi ha protestato chiede che il mondo non si giri dall’altra parte e di supportare le persone afghane.
Afghan migrants on the Greek island of Lesbos protest against the Taliban takeover of their country – @AFP
Europe must surely start to think about sanctuary for Afghan refugees already in their midst & the thousands more who will be on their way in the next few years. pic.twitter.com/T5caPYhxl7
— Jerome Taylor (@JeromeTaylor) August 17, 2021
Foto copertina New York Times.