1. Tutti i soccorsi dalle navi Ong Humanity 1, Geo Barents e Rise Above sono finalmente scesi dalle navi
Nonostante i divieti e le violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano, è stato finalmente consentito lo sbarco dei migranti che per giorni sono stati costretti a rimanere sulle navi che li hanno soccorsi.
SBARCANO TUTTI PERCHÉ TUTTI SONO VULNERABILI.
Dopo la valutazione effettuata dalle autorità sanitarie italiane, tutti i 213 sopravvissuti potranno finalmente scendere dalla #GeoBarents
❗️Questa attesa ingiustificata, inutile e disumana sta per finire.#Catania #migranti pic.twitter.com/w2XOL3rbo5— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) November 8, 2022
Oltre all’autorizzazione data alla Humanity 1, su cui erano rimaste 35 persone, e alla Geo Barents (qui il reportage di Propaganda Live a bordo della nave), su cui ne erano rimaste 200 – entrambe ferme nel porto di Catania -, è stata data l’autorizzazione anche alla nave Rise Above, della Ong Mission Lifeline, che ha attraccato a Reggio Calabria, con 89 persone a bordo. Inoltre sulla Humanity 1 è stato evitato il peggio dato che le 35 persone rimaste a bordo avevano iniziato uno sciopero della fame.
A bordo della #Humanity1 25 persone su 35 sono in sciopero della fame. «Per scendere vogliono che siamo malati».
A questo il governo Meloni ha ridotto la ricerca e il soccorso nel #Mediterraneo, i principi della costituzione e delle convenzioni internazionali sui diritti umani— Giansandro Merli (@GiansandroMerli) November 8, 2022
l giornalista Giansandro Merli, sul Manifesto, ha evidenziato che sulla Rise Above non è stato creato alcun caso nazionale: “stavolta sarebbe stato più difficile bloccare i “non vulnerabili”[…]. Così il governo ha cercato delle giustificazioni. Con il tentativo di contrastare quanto disposto dalle convenzioni internazionali sul diritto del mare attraverso provvedimenti amministrativi, scritti male e ritenuti illegittimi da importanti costituzionalisti, il governo si è messo in un vicolo cieco”.
2. Dopo il no dell’Italia, la Ocean Viking attracca in Francia
Il destino di centinaia di persone soccorse nel Mediterraneo centrale dalla nave Ocean Viking della Ong SOS Mediterranée ha innescato una lite diplomatica tra Italia e Francia, con il governo francese che ha definito “inaccettabile” che Roma abbia rifiutato di consentire alla nave, che trasportava oltre 200 richiedenti asilo, di attraccare in un porto italiano, si legge sul Guardian.
Mentre dalla Ocean Viking continuavano ad arrivare testimonianze sulle condizioni critiche delle persone a bordo, la Commissione Europea ha emanato una dichiarazione in cui è stata sottolineata la necessità dello sbarco immediato in un porto sicuro. Nonostante il tira e molla tra Italia e Francia, quest’ultima ha autorizzato l’attracco della Ocean Viking a Tolone – noi ricostruiamo l’intera vicenda in questo approfondimento di Claudia Torrisi.
“La decisione unilaterale dell’Italia che mette a rischio vite umane e non è conforme al diritto internazionale […]. L’attuale governo italiano non ha rispettato il meccanismo europeo su cui era impegnato”, ha affermato Laurence Boone, sottosegretario agli affari interni della Francia. Nel frattempo la stessa ha annunciato che sospenderà la sua partecipazione al meccanismo volontario di redistribuzione dei migranti dall’Italia:
Le relazioni diplomatiche tra paesi non si gestiscono tenendo in ostaggio le persone. Il caso #OceanViking lo dimostra. La Francia assegna un porto ma si tira indietro dal programma di ricollocamenti e rafforzerà i controlli alla frontiera con l'Italia.
Complimenti.
— Eleonora Camilli (@EleonoraCamilli) November 10, 2022
SOS Mediterranée, Ong a capo della nave Ocean Viking, in un comunicato stampa ha affermato: “chiediamo la solidarietà della società europea. È vitale e urgente che il diritto marittimo sia nuovamente rispettato nel Mediterraneo centrale. […] È imperativo che gli Stati membri mostrino solidarietà con i paesi costieri attraverso l’attuazione di un meccanismo di sbarco prevedibile ed efficiente, nonché l’istituzione di servizi di ricerca e soccorso”.
3. La necessità di un piano europeo per il soccorso in mare
La Ong Medici Senza Frontiere (MSF), in un comunicato, oltre a sfatare alcuni miti inerenti al ruolo delle Ong in mare e ai numeri degli arrivi in Italia, ha chiesto la realizzazione di un sistema di ricerca e soccorso statale europeo nel Mediterraneo e un miglioramento della distribuzione dei migranti nell’Unione Europea.
"L'Europa non ci aiuta malgrado accogliamo tutti, e tutti restino da noi".
Falso: non siamo mai stati il Paese che più accoglie rifugiati.
Anzi, subito prima della crisi ucraina, eravamo tra gli ultimi. pic.twitter.com/Rq6mzF6R4f— Matteo Villa (@emmevilla) November 8, 2022
MSF ha chiesto “la fine di tutte le azioni punitive contro le ONG che stanno cercando di salvare vite” e un meccanismo di responsabilità condivisa a livello europeo, aggiungendo che le ONG hanno svolto solo un piccolo ruolo nel portare i migranti in Italia. Infatti, dei 95.000 migranti e rifugiati arrivati in Italia negli ultimi mesi, solo il 14% era “legato all’attività di ricerca e soccorso delle ONG”.
⛔️🚢 Sbarchi e Ong.
2019.
Soccorsi dalle Ong sul totale degli sbarcati: 14%.
Sbarchi in Italia: 11.000.Ultimi dodici mesi.
Soccorsi dalle Ong: 14%.
Sbarchi in Italia: 95.000.Io riporto i dati, poi fate voi.#migranti #Piantedosi #Lamorgese
— Matteo Villa (@emmevilla) October 27, 2022
“Oggi, sono molte di più le persone che vengono riportate nell’inferno dei centri di detenzione in Libia che quelle che arrivano in Italia. Ricordiamo tra l’altro che i paesi al mondo che ospitano più rifugiati per quantità e per percentuale della popolazione, non sono né l’Italia, né altri paesi europei, ma paesi come Turchia, Pakistan, Uganda e Libano”.
Il ministro degli Esteri Tajani confonde pull factor e traffico di esseri umani. Lancia accuse gravissime sulla base di un rapporto che nessuno ha visto riproponendo un teorema che, in compenso, è stato smentito da numerosi pronunciamenti della magistratura pic.twitter.com/QMtPOFu6ni
— Giansandro Merli (@GiansandroMerli) November 13, 2022
4. Bambino trovato morto in un’imbarcazione a Lampedusa
Un bambino di 20 giorni è stato trovato morto su un’imbarcazione in cui viaggiava con altre 36 persone, soccorse dalla guardia costiera italiana, vicino a Lampedusa.
Il bambino, che viaggiava con la madre 19enne dalla Costa d’Avorio, soffriva di problemi respiratori e la famiglia stava cercando di raggiungere l’Italia per curarlo.
A Lampedusa una donna è morta di ipotermia. Un bambino è morto su un barchino, il sesto in tre settimane a morire davanti alle nostre coste.
Non sono "clandestini", non sono numeri, non sono pacchi o merci, non sono invasori. Sono persone.#migranti #persone #peoplesavingpeople pic.twitter.com/UKqE4IYxhZ
— ResQ – People Saving People (@resqpeople) November 10, 2022
Un medico, esaminando il corpo del bambino, non ha trovato segni di violenza e ha concluso che la morte è stata causata dall’ipotermia e dalle fragili condizioni del bambino.
5. Aumentano le domande di asilo in UE
L’Agenzia di Asilo UE (EUAA) ha affermato che il numero di domande di asilo ha raggiunto livelli mai visti per quasi sette anni, quando oltre 1 milione di persone sono fuggite dalla guerra in Siria.
#Asylum applications in the EU+ reached a new monthly high of 84,500 in August.
30% ⬆️in applications from 🇦🇫 & 🇸🇾 nationals, each.
255,000 🇺🇦 registered for #TemporaryProtection in August.
Read more ☞ https://t.co/bstmaCIN2b pic.twitter.com/HBhi9xQrbD
— EU Agency for Asylum – EUAA (@EUAsylumAgency) November 9, 2022
L’agenzia ha segnalato un aumento del 16% delle domande di rifugiati ad agosto rispetto al mese di luglio. 84.500 persone hanno chiesto asilo nei Paesi dell’UE, insieme a Norvegia e Svizzera. Altre 255.000, quasi esclusivamente dall’Ucraina, hanno chiesto una qualche forma di protezione temporanea. Le cifre ammontano a circa la metà di quelle registrate alla fine del 2015, secondo l’agenzia. “Prese insieme, le domande di asilo e le registrazioni di protezione temporanea hanno finora superato i 5 milioni nel 2022”, ha affermato l’EUAA.
Con la guerra ancora in corso in Siria e dopo che i talebani hanno preso il potere in Afghanistan, afgani e siriani continuano a rappresentare la percentuale più alta di nazionalità in cerca di rifugio in Europa. Quasi un terzo dei ricorrenti ad agosto proveniva da questi due paesi. Inoltre, l’EUAA ha sottolineato la presenza di un forte aumento, nel mese di agosto, del numero di bambini provenienti da Afghanistan e Siria che viaggiano da soli, quasi il 28% rispetto al mese di luglio.
6. In Belgio adulti e minori richiedenti asilo lasciati in un limbo di irregolarità e precarietà
Il Belgio rifiuterà un numero stimato di 5.000 domande di asilo di profughi afghani, tentando di rispondere così alla cronica mancanza di posti letto nelle strutture di accoglienza.
#ECREWeekly Update on Reception Crises:
🇧🇪 Leaves Afghans in “legal limbo” Amid Plans to Refuse Thousands
🏠 Vulnerable Asylum Seekers Left Out in Streets of Europe’s Capital
🇳🇱 Approves New Law to Accommodate Refugees🔗 https://t.co/2l2iRX3KaX pic.twitter.com/PU8rVc4ctF
— ECRE (@ecre) November 11, 2022
“Gli afgani che sono venuti nel Paese senza passaporto – spiega l’ECRE – non possono tornare indietro. Invece di espandere le strutture di accoglienza, le autorità belghe vogliono accelerare il deflusso poiché più spazi sarebbero disponibili una volta che altri richiedenti asilo lasceranno i centri di accoglienza”.
Con questa situazione gli afgani, a cui non è stata concessa protezione, rischiano di rimanere senza un alloggio in quanto non avranno altra scelta che rimanere in Belgio “illegalmente” o dirigersi in un altro paese dell’UE.
Foto copertina via Twitter/SOS Mediterranée