1. Mediterraneo, le ONG che salvano vite in mare sono sotto attacco e questo non ha alcun senso
Continua l’assurda polemica sulla presunta responsabilità delle organizzazioni umanitarie che effettuano missioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo per l’aumento delle imbarcazioni (e delle morti) di migranti in mare. Il punto di Annalisa Camilli su Internazionale sull’infondatezza delle accuse mosse alle persone che ogni giorno si impegnano per salvare vite in mare.
2. Mediterraneo, perché accusano le ONG per la loro presenza invece che la UE per la sua assenza?
E così mentre morti in mare continuano ad aumentare – sono già un migliaio nel 2017 – si continua a dare la colpa alle organizzazioni umanitarie per la loro presenza, piuttosto che all’Unione Europea ed agli stati membri per la loro imperdonabile assenza. Un paradosso denunciato da Lizzie Dearden su The Independent.
3. Mediterraneo, diario di una missione di salvataggio
Ma com’è davvero la vita a bordo di una delle tante imbarcazioni umanitarie delle ONG attive in mare? Il racconto di Ed Taylor su Refugees Deeply.
4. Italia, Ventimiglia fa un passo indietro sulla criminalizzazione della solidarietà
Ventimiglia fa un passo indietro sulla criminalizzazione della solidarietà: è stata ritirata infatti l’ordinanza del sindaco che vietava di dare da mangiare ai migranti. La decisione arriva a seguito di una forte mobilitazione della società civile, che aveva denunciato che «dar da mangiare a chi ha fame è, da sempre, il gesto fondamentale della solidarietà. È ciò che fonda una comunità di uguali. Punire la solidarietà o impedirne l’esercizio, qualunque ne sia la ragione, mette in pericolo i principi e i valori minimi di umanità e di civiltà». Ma l’amministrazione non fa alcuna ammissione di colpa per una scelta che va contro lo spirito di accoglienza e di solidarietà.
Pietro Barabino su La Repubblica e Thomas Mackinson su Il Fatto Quotidiano (da accompagnare all’editoriale di Nando Sigona sulla criminalizzazione della solidarietà ed al nostro approfondimento sui casi più recenti).
5. Italia, lo strano caso dei richiedenti asilo cinesi
Sono in aumento i cittadini cinesi che cercano asilo nel nostro paese. Chi e quanti sono, e come si spiega questo fenomeno? L’articolo di Luca Rinaldi sull’edizione milanese del Corriere della Sera (da accompagnare al nostro approfondimento in due parti – contesto e storie – a cura di Lorenzo Bagnoli).
6. Calais, sei mesi dopo
La distruzione della “giungla” di Calais non ha – ovviamente – risolto in alcun modo l’emergenza umanitaria: un nuovo rapporto di Refugee Rights Data fa il punto sulla situazione, documentando anche le denunce di quotidiani episodi di brutalità e abusi da parte delle forze dell’ordine sui migranti. L’articolo di May Bulman su The Independent.
7. Danimarca – Afghanistan, solo andata
Continuano i rimpatri forzati di richiedenti asilo afghani da Copenaghen a Kabul. E lo stato danese pare non guardare in faccia nessuno, rimandando in un paese flagellato dalla guerra e ostile anche persone in stato di estrema vulnerabilità – tra cui anziani e malati. L’articolo di Dan Bilefsky e Martin Selsoe Sorensen sul New York Times.
8. Europa, il costo delle politiche UE per i minori stranieri soli
Le sempre più dure politiche europee in materia di immigrazione e asilo hanno evidenti costi umani. Tanto per iniziare, rendendo di fatto impossibili i ricongiungimenti dei minori stranieri soli con i propri familiari. L’articolo di Sara Eizabeth Williams e Holly Young su Irin News.
9. Il cambiamento climatico e le migrazioni forzate, un binomio ignorato
Lo scorso sabato si è celebrata la giornata mondiale della Terra. Quale occasione migliore per portare l’attenzione su una grande tematica – troppo spesso ignorata – del nostro tempo, e cioè al cambiamento climatico ed al suo impatto sulle migrazioni forzate? L’approfondimento interattivo di Jessica Benko sul New York Times (da accompagnare all’editoriale della grande sociologa Saskia Sassen e quello dei due studenti dell’università di Oxford Rebecca Buxton e Theophilus Kwek su Open Migration come anche all’explainer della nostra Corallina Lopez Curzi su RightsInfo).
10. L’immigrazione fa bene all’economia
Per concludere, un approfondimento del professore Vincenzo Bove e del ricercatore Leandro Elia sull’Harvard Business Review fa il punto sul rapporto evidentemente positivo tra immigrazione e crescita economica (da accompagnare ai nostri approfondimenti sul grande apporto dato dal lavoro e dall’attività imprenditoriale degli stranieri all’economia – e alle pensioni! – italiane).
Foto di copertina: un gommone di migranti nel Mediterraneo – International Federation of Red Cross (CC BY-NC-ND 2.0).