1. Il Papa prende posizione sulle violenze in Libia; migranti intrappolati dagli scontri fra milizie
Nei giorni successivi all’intervento con cui la Cei ha sbloccato la vicenda Diciotti, sono emersi nuovi particolari sulla trattativa: Vita racconta che sarebbe stato Papa Francesco a sbloccare la situazione, e come il pontefice abbia voluto vedere i filmati sulle violenze che subiscono i migranti in Libia prendendo posizione contro il loro respingimento. Famiglia Cristiana ha pubblicato un video impressionante che testimonia le violenze nei campi di detenzione libici.
In questi giorni ci sono stati nuovi scontri fra milizie rivali per il controllo di Tripoli, che hanno provocato decine di morti. Non è infrequente che a causa di questi scontri i migranti in Libia restino bloccati o si trovino in grave pericolo (lo avevamo raccontato qui dopo la “battaglia di Sabratha” dello scorso ottobre), ma stavolta, come ha raccontato in questo thread su Twitter la giornalista Sally Hayden che era in contatto con alcuni di loro, sono stati i migranti detenuti nel campo di Ain Zara a subire l’attacco delle milizie, che ne hanno costretti alcuni a seguirli, probabilmente per venderli.
L’Unhcr ha annunciato di aver evacuato alcuni rifugiati dai luoghi degli scontri.
2. Atroci racconti dalle persone sbarcate dalla Diciotti, e Casa Pound attacca il loro arrivo a Rocca di Papa
Le persone sbarcate dalla Diciotti hanno cominciato a raccontare quello che hanno passato. Fra storie di torture e stupri, hanno raccontato anche di 16 bimbi nati nelle carceri sotterranee in Libia e morti prima di poter lasciare la detenzione. Queste testimonianze arrivano dal gruppo di 100 persone migranti che sono state portate a Rocca di Papa per essere subito trasferiti nelle diocesi sul territorio. Casa Pound ha subito strumentalizzato il loro arrivo con una protesta, ma a diventare virale è stata la risposta di Ivano Ciccarelli, un abitante del posto.
Intanto il procuratore di Agrigento Patronaggio sta preparando gli atti da trasferire al tribunale dei ministri di Palermo e ha voluto avere i nominativi di tutte le persone sbarcate dalla Diciotti, perché ognuna di loro ha diritto di costituirsi come parte offesa contro il Ministro dell’Interno Salvini.
Annalisa Camilli per Internazionale mette ordine nello scenario dell’accoglienza post-caso Diciotti.
3. A Milano 15 mila persone contro Salvini e Orban, che stanno facendo un piano comune
Erano 15 mila a Milano le persone che hanno manifestato martedì scorso contro l’incontro in prefettura fra il Ministro dell’Interno Salvini e il premier ungherese Orban. Come riportato anche dal Guardian, i due stanno elaborando un piano comune anti-immigrazione.
4. Aquarius a Marsiglia, Open Arms si sposta in Spagna, Sea Watch bloccata
Le navi di soccorso delle Ong sono sempre più costrette a lasciare sguarnito il teatro dei soccorsi nel Mediterraneo Centrale. Open Arms, dopo aver denunciato di essere bloccata a Barcellona, ha scelto di proseguire i soccorsi nel mare iberico. Intanto Sea Watch è ancora trattenuta a Malta senza alcuna ragione ufficiale, e Aquarius è di nuovo in porto a Marsiglia per i rifornimenti. La scorsa settimana Open Migration ha pubblicato per l’Italia l’inchiesta di Matteo Civillini su quanto era costato a giugno scortare Aquarius fino in Spagna con due navi militari pur di non farla attraccare in Italia: 290 mila euro per una soltanto delle due navi, quindi presumibilmente il doppio. Si tratta di fondi europei che forse l’Italia dovrà restituire.
La scrittrice napoletana Valeria Parrella, di solito molto riservata, ha scritto un articolo su cosa vuol dire aiutare le persone attraverso il lavoro per le Ong, raccontando l’esperienza di sua sorella.
5. I migranti nigeriani si erano ribellati ai Casamonica
Gli inquirenti che indagano sul clan Casamonica hanno scoperto – grazie alla ricostruzione di un assassinio – che un gruppo di migranti nigeriani si era ribellato al clan per chiedere la regolarità dei contratti d’affitto.
6. Australia, a decine si nascondono in acque infestate dai coccodrilli per paura di essere arrestati
Una barca è affondata nelle acque della foresta pluviale di Daintree in Australia, e si pensa che a bordo ci fossero decine di migranti, soprattutto vietnamiti. Si ritiene che si stiano nascondendo nelle acque infestate di coccodrilli fra le mangrovie pur di non farsi trovare dalla polizia australiana, che ha già arrestato dieci superstiti del naufragio.
7. L’estrema destra di una città tedesca apre una caccia all’immigrato
Dopo l’uccisione di un cittadino tedesco nella quale potrebbero essere coinvolti un cittadino siriano e un cittadino iracheno, un migliaio di manifestanti di estrema destra ha tenuto violente proteste a Chemnitz, in Germania, prendendo di mira persone straniere e ferendone almeno due.
8. Minori minacciano il suicidio nel campo di Moria
La situazione sulle isole greche è sempre più difficile, a causa del sovraffollamento, dello stallo amministrativo in cui si trovano i migranti e della progressiva inquietudine delle comunità locali. Gli operatori di Msf hanno denunciato questa settimana la disperazione dei minori nel campo di Moria, che stanno minacciando il suicidio.
Intanto la polizia greca sta perseguendo una Ong a Lesbo accusando i suoi membri di facilitare l’immigrazione irregolare. Fra gli arrestati anche la 23enne siriana Sara Mardini, che oggi vive in Germania e che era stata salutata come un’eroina per aver aiutato altri migranti in mare grazie alle sue doti di nuotatrice.
9. Una radio comunitaria per i profughi Rohingya
Kutupalong, in Bangladesh, è il gigantesco campo in cui fra capanne e stradine di terra battuta vivono 600 mila profughi Rohingya fuggiti dalle persecuzioni in Myanmar. Ce lo aveva raccontato Giuliano Battiston in questo reportage, e oggi Kutupalong ha una sua radio comunitaria.
10. Un atlante delle migrazioni mostra che non si tratta di un’invasione
Il digital lab di Repubblica ha costruito un atlante grafico delle migrazioni, che può aiutare a visualizzare andamento dei flussi, movimenti dai paesi d’origine e principali destinazioni.
Foto di copertina via Wikipedia